Missioni Consolata - Febbraio 2006

Il VITA CONSACRATA Il Il Il Il Il 'Il Il Il Religiose e religiosi nel mondo e la pandemia di Hiv/Aids La condizione di chi vive con l'infezione Hiv è simile aquella dei lebbrosi del tempo di Gesù, che «passò nel mondo facendo del bene a tutti, guarendo i malati e liberando i posseduti da spiriti maligni, perché Dio era con Lui» (At 10,38). Religiosi e religiose sono chiamati a configurarsi aCristo, nel servizio integrale, anima e corpo, dei «nuovi intoccabili».ln un mondo dai cambiamenti epocali, la vita consacrata è stimolata dallo Spirito a rinnovare la sua passione per Cristo e per l'umanità, per rendere visibile la compassione del Padre, mediante iniziative nuove, creative e profetiche. U nadelle condizioni umane peggiori al tempo di Gesù era la lebbra:discriminazioni fisi - che, sociali, religiose, economiche e culturali hanno fatto di essa uria delle malattie più temute. Era paragonata al peccato, perché causava tanto danno da sfigurare i malati, con la perdita di dita, naso eorecchie, ne distruggeva la dignità, condannandoli aessere rifiutati e isolati dai loro fratelli e sorelle. Gesù Cristo incontrò questi ammalati e fece ciò che gli altri non osavano: li toccò, stese le mani su di loro. E da tali incontri scaturiva una forza di guarigione.Un tocco sanante che sarebbe diventato un segno della presenza di Dio in mezzo anoi. Oggi, molte persone che soffrono per l'infezione Hiv/Aids si sentono isolate e abbandonate e provano il bisogno di essere rassicurate sul fatto di essere accettate e «toccabili». Impegno Sin dall'inizio della pandemia la chiesa cattolica si è coinvolta nei servizi relativi all'Hiv/Aids in ogni parte del mondo.Membri degli ordini religiosi maschili e femminili hanno risposto alla nuova situazione pren1 dendosi cura in un primo momento : dei malati.Molto presto, però, si sono : coinvolti anche in programmi di sicu- . ANUOVE ' _SFIDE, NUOVE STRATEGIE

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