MISSIONI CONSOLATA «Concerti 46664» a favore della lotta all'Aids.// numero corrisponde all'identificazione di Nelson Mandela nella sua lunga prigionia. sieropositiva èsubito isolata dalla gente. Ho visto il film insieme a un altro missionario e, alla fine della proiezione, ci siamo guardati in faccia e abbiamo esclamato nello stesso momento:<<È proprio così». Soprattutto, si ha paura di perdere la famiglia. All'inizio del2005, ho dovuto interessarmi di una ragazza che, quando la famiglia venne asapere che era positiva, fu cacciata da casa. Ho visitato molti malati che, evitati da tutti, passano la giornata in came- : ra soli;altri sono mandati presso un 1 familiare, perché i vicini non vedano l'avanzare della malattia. C'è la paura di fare la fine di Gugu Dlamini ealtri come lei:sono stati uccisi dopo avere parlato apertamente della loro malattia. Viviamo in una società in cui mancano certi valori forti, come misericordia, perdono ecomprensione. Per questo la moglie non ha il coraggio di dire al marito di essere sieropositiva; il marito fa altrettanto nei riguardi dèlla propria sposa; entrambi hanno paura di dirlo ai figli.Tempo fa, una ragazza mi confidava emi avvertiva che la mamma sapeva, ma non aveva il coraggio di dirlo al padre. Infine c'è la P.aura dalla morte. Sebbene alcuni hanno la possibilità di accedere alla medicina antiretrovirale, per molti l'Aids è fondamentalmente una condanna amorte. Perciò alcuni dicono: «Se ce l'ho,meglio non saperlo». Messaggio.•• senza eco Ho l'impressione che l'atteggiamento del governo sudafricano non aiuti a vincere la paura, ma aumenti la confusion~. Il 9 ottobre· l 998, per la prima volta, fu lanciato un messaggio chiaro e coraggioso: il vicepresidenteThabo Mbeki chiamò a raccolta la nazione per una «coalizione contro l'Aids», con queste parole: «L'Hiv-Aids è tra n bi. È reale. È in espansione... Per troppo tempo abbiamo chiuso gli occhi come nazione, sperando che la realtà non fosse vera. Per troppi anni abbiamo permesso che il virus si diffondesse... È con noi, nei nostri 1111 11111111 11 posti di lavoro, nelle nostre aule scolastiche e universitarie. È lì, nei nostri raduni religiosi e in altre funzioni di culto. L'Hiv-Aids cammina con noi, viaggia con noi dovunque andiamo... Non è il problema di qualcun altro. È il nostro problema.Ogni giorno e ogni notte, dovunque noi siamo, faremo sapere ai nostri familiari, amici e colleghi che essi possono salvare se stessi e salvare la nazione, cambiando il nostro modo di vivere e di amare. Useremo ogni opportunità apertamente per discutere l'argomento dell'Aids...Coloro che vivono con l'Hiv-Aids sono esseri umani, come te e come me.Quando ci diamo una mano,costruiamo la nostra propria umanità...». Dopo quel primo messaggio, non ne ho sentiti altri simili. Anzi, ci sono stati diversi interventi che hanno seminato dei dubbi sulla connessione fra Hiv e Aids, sull'aiuto della medicina per ridurre la trasmissione del vi1 rus da madre a figlio e sull'efficacia dei farmaci antiretrovirali.Avevamo nutrito molte speranze, ma siamo rimasti sorpresi dal suo silenzio, dopo che Mbeki è diventato presidente del Sudafrica:ho la sensazione che abbia scelto di chiudere la porta che lui stesso aveva aperto. Cercasi... ascoltatore Così, continua lo stigma dell'emarginazione verso i malati colpiti dal viMC FEBBRAIO 2006 • 15
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