Missioni Consolata - Febbraio 2006

AIDS EFARMACOLOGIA 1111 vata efficacia nel ridurre emantenere a bassi livelli la forza del virus e alla buona tollerabilità. Questa strategia terapeutica aelevata efficacia antiretrovirale (Haart), pur comportando un notevole aggravio della spesa farmaceutica acarico dei sistemi sanitari, è stata giudicata conveniente, perché consente di ottenere anni di vita in più ad un costo ritenuto accettabile per le economie dei paesi ricchi. Ma il costo di acquisto dei farmaci antiretrovirali prodotti da poche industrie farmaceutiche multinazionali è risultato proibitivo per i paesi poveri o in via di sviluppo. Nella maggior parte dei paesi a basso o medio reddito, la prevalenza dell'infezione Hiv è molto elevata, ma la disponibilità di risorse economiche destinabili alla salute non è neppure sufficiente per far fronte alle comuni malattie e il reddito pro capite annuale è spesso inferiore al costo necessario per acquistare i farmaci antiretrovirali. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel lanciare il progetto «3x5», ha stimato in circa 6 milioni il numero di pazienti dei paesi in via di sviluppo bisognosi di trattamenti con farmaci Arv, mentre solo il 7% di questi avevano accesso alle cure mediche adeguate, con percentuali molto diverse nelle varie aree geografiche: in Africa solo il2o/o del fabbisogno risultava esser coperto. PROBLEMA PRIORITÀ Negli ultimi anni una serie di iniziative internazionali, suscitate da movimenti di opinione e fondazioni benefiche, ha reso disponibile una quan1 tità crescente di farmaci antiretrovirali anche per le popolazioni a basso emedio reddito. Soprattutto la riduzione dei costi di acquisto di questi farmaci ha fatto emergere, anche nei paesi africani, il problema delle priorità da assegnare al trattamento dell'infezione Hiv rispetto ad altre patologie più diffuse e pericolose.Solo una minima parte della popolazione ha accesso alle terapie antiretrovirali; inoltre, con le scarse risorse allocabili alla sanità, occorre trovare un difficile equilibrio tra interventi di prevenzione, trattamento ecura dell'infezione. In queste condizioni l'analisi costo/efficacia dei possibili interventi per l'Hiv/Aids do60 • MC FEBBRAIO 2006 Medicine brevettate: inaccessibili nei paesi in via di sviluppo. vrebbe essere uno strumento molto rilevante per supportare ogni decisione delle autorità sanitarie. Ma il solo parametro della costoefficacia delle varie strategie anti-Hiv non è sufficiente per stabilire le priorità degli interventi che devono esser finanziati dai fondi pubblici nei paesi africani. L'Oms ha messo a fuoco le «condizioni essenziali minime richieste per introdurre il trattamento antiretrovirale nei servizi sanitari nazionali» (Oms 2000). Esse sono così riassunte: l -disponibilità di counselling sui problemi dell'Hiv e servizi per i test; 2- capacità di riconoscere e gestire in modo appropriato le comuni malattie correlate all'Hiv; 3- disponibilità di laboratori capaci di fare almeno la conta dei linfociti CD4+; 4- certezza di avere un adeguato rifornimento di farmaci, inclusi quelli per le infezioni opportunistiche; 5- identificazione di sufficienti risorse economiche per pagare i trattamenti a lungo termine; 6- informazione e formazione dei medici e personale sanitario che prescrivono i farmaci Arv. Sucçessivamente sono comparsi, su autorevoli riviste mediche, articoli che riprendevano questo argomento,soffermandosi sulla opportunità di standardizzare l'approccio al trattamento antiretrovirale. Accanto alle priorità da assegnare alle differenti strategie anti-Hiv nei paesi africani, negli ultimi anni si è fatta largo la coscienza che anche la / 1111 1111 ricerca medica attuata in questi paesi debba essere sviluppata e rappresenti una priorità irrinunciabile per la messa a punto delle terapie ottimali. Al tempo stesso è maturata la convinzione che sia essenziale attuare ricerche cliniche controllate sui farmaci Arv per indirizzare le nuove sfide che derivano dalla crescente disponibilità di tali farmaci.Vi è un generale consenso che sia possibile attuare ricerche cliniche sui farmaci antiretrovirali nei paesi in via di sviluppo e che sia necessario sviluppare maggiormente l'attitudine alla ricerca clinica nei paesi africani. Ne è un esempio l'inaugurazione in Uganda dell 1'/nfectiousDiseases lnstitute (2004), il più grande centro di malattie infetti- 1 ve della regione dell'Africa Orientale, istituito per elargire assistenza, ma anche formazione dei medici e paramedici e per condurre ricerche. FARMACI DI PREVENZIONE È molto importante mettere a punto sistemi efficaci di prevenzione della trasmissione dell'Hiv. La semplice distribuzione del preservativo non ha avuto grande successo acausa delle difficoltà psicologiche, tipiche della cultura africana. Un'alternativa può essere, sul piano teorico, l'uso di creme vaginali microbicide. Oltre 40 diverse molecole germicide sono state testate in vitro o su modelli animali.Diversi prodotti e altrettante ricerche cliniche sul campo sono state predisposte e awiate per studiare l'efficacia e la praticabilità di questo approccio. l risultati definitivi circa l'efficacia nel prevenire la trasmissione dell'infezione Hiv sono attesi per il201 O; ma già uno studio è stato sospeso acausa dei problemi irritativi creati dalla crema a livello vaginale che ha comportato un sensibile aumento del rischio di trasmissione del virus Hiv. Si ritiene che i gel microbicidi, nel 1 migliore dei casi, possano essere solo parzialmente efficaci.Tuttavia, è stato stimato che un gel che fosse efficace al60o/o potrebbe prevenire globalmente 2,5 milioni di infezioni in tre anni, con un risparmio sulle pòvere economie dei paesi in via di sviluppo di ben 2,7 miliardi di dollari. l gel vaginali, tuttavia, non sono generalmente accettati con favore dalle donne edai loro partner e la messa a

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