Missioni Consolata - Febbraio 2006

- Il AIDS EMEDICINA 11 1111 1111 111111 picco tra i 20 e 40 anni, più precoce (di 5-1 Oanni) nelle donne rispetto all'uomo. Porter ealtri hanno valutato la mortalità attribuibile in rapporto alla prevalenza dell'infezione in una data popolazione; con valori del4-16o/o la mortalità Hiv- correlata è compresa tra 24 e 75% (circa sei volte il valore della prevalenza) edipende sia dalla durata dell'epidemia che da altri fattori condizionanti l' exitus.ln Africa la sopravvivenza è di circa 9anni dal contagio, di due anni inferiore aquella osservata nei paesi industrializzati prima dell'avvento della terapia antiretrovirale. Per misurare la mortalità nei paesi colpiti dall'epidemia sono stati utilizzati censimenti ealtri sistemi di sorveglianza sulla popolazione. Ciascun metodo ha in sé intrinseche debolezze: comunque, è sempre necessario integrare i dati con sorveglianze su popolazioni target, in particolare quelle di età compresa tra 20 e 40 anni. Studi specifici hanno, infatti, evidenziato elevata prevalenza di infezione ed elevata mortalità per i motivi più disparati sia tra soggetti Hiv positivi che Hiv negativi.Tra gli anni '90 e il2000 la probabilità di morire tra 15 e60 anni è aumentata in Kenya dall8 al28o/o, in Malawi dal 30 al45o/o,e in Zimbabwe è arrivata al 50% nelle donne e al65o/o negli uomini. Mortalità infantile Sin dall'inizio dell'epidemia quasi 4 milioni di bambini sotto i 15 anni sono stati contagiati dal virus, e nel solo 2003 si stima ci sia stato un milione di nuove infezioni, per lo più acquisite attraverso la trasmissione madre- bambino. Relativamente a tale aspetto, in assenza di registrazione delle nascite o della mortalità, è pressoché impossibile avere dati esatti: quelli disponibili sono frutto di sorveglianze condotte in piccoli ospedali o a livello comunitario. In assenza di terapia antiretrovirale, la sopravviven,za dopo il contagio è nettamente inferiore nei bambini africani rispetto aquelli di paesi industrializzati (2 anni vs 5anni). La durata della vita dipende da alcuni fatOspedale di lkonda: i familiari attendono ai malati. 50 • MC FEBBRAIO 2006 tori, quali lo stadio di malattia materna, la sopravvivenza della madre, l'uso di farmaci antiretrovirali, la mortalità per altre cause e l'epoca del contagio. Al momento non vi sono evidenze scientifiche che indichino una più elevata mortalità' nei bambini infettati in utero o durante il parto, rispetto aquelli infettati con l'allattamento al seno. Studi longitudinali su comunità in Malawi,Tanzania e Uganda hanno fatto rilevare che bambini nati da madre Hiv positiva hanno una probabilità 3 volte maggiore di morire entro i 5 anni rispetto aquelli nati da madre sana, e che gli stessi risultati si osservano in bambini che diventano orfani di madre, indipendentemente dal contagio da Hiv. l dati sulla mortalità infantile sono molto disparati, variano tra i diversi paesi e all'interno di uno stesso paese e risentono della modalità di raccolta;è, tuttavia, opportuno ricordare che laddove sono state fatte politiche mirate di prevenzione la mortalità si è ridotta.ll problema necessita di ulteriori approfondimenti, anche se appare sufficientemente attendibile la stima che in Africa la morte per Aids colpisca il l Oo/o dei bambini di età inferiore ai 5 anni. Fertilità femminile Ricerche a livello comunitario, concluse alla fine degli anni '90, hanno evidenziato che in società con ridotto uso di contraccettivi le donne Hiv positive hanno un tasso di fertilità inferiore del 25% rispetto alle donne Hiv negative. Fanno eccezione le donne giovani Hiv positive e con precocità di rapporti sessuali, in cui si sarebbe dimostrato più elevato il tasso . di fertilità rispetto alle donne sieronegative.! risultati adisposizione provengono da centri per le cure prenatali e necessitano di conferme a più ampio raggio. t comunque certo che l'impatto dell'epidemia sulla fertilità di una popolazione può non essere trascurabile, anche con valori di prevalenza relativamente piccoli. t dimostrato che con una variazione dell'l o/o dei tassi di prevalenza di Hiv vi è una modifica dello 0,4% sulla fertilità totale, che può tradursi nella riduzione del6o/o della natalità. Assetto familiare e di popolazione Nella popolazione adulta di paesi dell'area subsahariana l'incremento della mortalità Aids-correlata ha provocato alterazioni importanti sulla struttura familiare e sociale con conseguenze socio economiche notevoli. Negli anni futuri, indipendentemente dall'accesso alla terapia antiretrovirale, tale tendenza difficilmente potrà modificarsi. Sorveglianze condotte per valutare l'impatto dell'epidemia sulla prevalenza di orfani hanno evidenziato che in regioni in cui la maggior parte della popolazione è rappresentata da giovani sotto i 15 anni, il9o/o ha perso almeno un genitore e l'l o/o am-

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