Missioni Consolata - Febbraio 2006

MISSIONI CONSOLATA Il dottor Peter Piot, direttore esecutivo di Unaids. 1 o SCENARIO: scelte senza concessioni Il primo scenario racconta una storia in cui l'Africa si impegna realmente nella lotta; i leaders africani scelgono di prendere misure drastiche e inflessibili per ridurre la diffusione dell'Hiv a lungo termine, anche setale scelta comporta difficoltà a breve termine in altri settori. Lo scenario è raccontato quasi fosse il copione di un documentario realizzato nel2026: insieme alle osservazioni di una parte di esperti e leaders africani, sono descritte le rigorose scelte economiche, sociali ed etniche che i governi devono adottare per generare un rinnovamento nazionale. Non è un tempo di abbondanza per l'Africa. In tale contesto governi capaci sono della massima importanza, ma anche lo sviluppo di istituzioni regionali e panafricane assume un ruolo chiave. Lo scenario dimostra che è poss.ibile creare una risposta in cui leaders e comunità procedono insieme; dimostra che un approccio tempestivo e rigoroso alla prevenzione darà i suoi effetti, anche se occorrerà del tempo prima di registrare effetti evidenti. Nonostante i considerevoli sforzi nella prevenzione, la crescita demografica aumenta il numero di persone affette da Hiv/Aids, per attestarsi su livelli simili aquelli di oggi entro il 2025, per poi diminuire, quando gli investimenti a lungo termine in capitale sociale, economico e umano del prossimo ventennio cominceranno a dare i primi frutti. Mentre lo sforzo principale dei programmi contro Hiv/Aids si focalizza sulla prevenzione, c'è un aumento progressivo della terapia antiretrovirale, grazie al costante investimento nei sistemi sanitario e scolastico e nella produzione di farmaci in Africa. Il numero dei morti continua a essere alto almeno fino al2015;dopo di che la percentuale comincia acalare: le misure preventive, infatti, hanno bisogno di tempo per dare risultati all'interno del sistema. In tutto il corso dello scenario, rad11 111111 111111 doppia il numero dei bambini resi orfani dall'Aids; ma anche le iniziative a loro sostegno aumentano rapidamente intorno al201 O e cont inuano con il crescere della popolazione. Per quanto riguarda i costi, buona parte del loro aumento deriva dalle maggiori spese per attività di prevenzione e sarà sempre più rapido tra i12008 e il2014.1 costi per le cure, invece, all'inizio della primadecade crescono lentamente, ma subiranno un'accelerazione negli anni successivi, quando sistemi ecapacità saranno messi in campo per una diffusione durevole degli interventi. In tale scenario si ipotizza un costante e consistente aiuto da parte dei donatori nella lotta all'Aids, mentre ristagna la promozione dello sviluppo. 2° SCENARIO: il peso del passato Il secondo scenario racconta una storia in cui l'Africa intera non riesce a sfuggire ai suoi maggiori retaggi del passato, per cui l'Aids penetra ' profondamente nelle trappole della povertà,sottosviluppo ed emarginazione in un mondo globalizzato. Nonostante le buone intenzioni dei leaders e l'aiuto sostanziale di donatori internazionali, una serie di ostacoli impedisce a tutti, eccetto poche nazioni o settori privilegiati della popolazione, di sfuggire alla povertà e all'alta diffusione dell'Hiv. Lo scenario ipotizza che Hiv e Aids continueranno a ricevere forte enfasi nel prossimo futuro, ma le reazioni saranno disperse e'a oreve termine, spesso non riescono ad affrontare la realtà quotidiana e pertanto adare una soluzione duratura. Lo scenario identifica 7 ostacoli che impediscono uno sviluppo efficace, a lungo termine o largamente diffuso nel continente: 1. il retaggio della storia dell 'Africa; 2. il ciclo di povertà, ineguaglianza e malattia; 3.1e divisioni e fratture sociali; 4.1a ricerca di guadagni rapidi; S.le sfide della.globalizzazione:integrazione e marginalizzazione; 6.1a dipendenza dagli aiuti e la ricerca di sicurezza globale; 7.1a reazione all'epidemia dell 'Aids: scorciatoie e rimedi miracolosi. Il secondo scenario ha come sottotitolo: la spirale infernale. Da una parte le politiche dei paesi africani nella lotta all'Aids si mostrano inefficaci e l'aiuto esterno è fluttuante e/o diminuisce; dall'altra l'infezione soffoca le risorse e indebolisce le infrastrutture; la piaga della povertà, sottosviluppo edisuguaglianze si allarga ulteriormente; in molti paesi diminuisce la speranza di vita; effetti devastanti si ripercuotono a livello familiare e sociale,aumentando disunità edisintegrazione, tensioni etniche e religiose, fino alla frammentazione degli stati. Di tale situazione si awantaggiano i · soliti profittatori, con spreco di risorse e fondi destinati alla cosiddetta industria dell'Aids. Così, entro il2025, la percentuale di persone colpite dall'epidemia supe- ---------------------------------------------------------------------------------------------1 MC FEBBRAIO 2006 • 25

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