Missioni Consolata - Febbraio 2006

CHIESA IN AFRICA EAIDS ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- Missionari in prima linea nella lotta all'Aids in Africa La chiesa africana (vescovi, preti diocesani, missionari emissionarie) è impegnata su due fronti: combatte la malattia dell'Hiv e l'afro-pessimismo. È una lott impari, per mancanza di risorse e, spesso, per la latitanza dei governi locali. Eppure ci sono molti segni di speranza, come testimoniano le esperienze qui riportate di alcuni paesi: Uganda, Sudafrica, Tanzania eMozambico. In questa lotta sono coinvolti anche i missionari e missionarie della Consolata. L ottiamo contro l'Aids e, allo (( stesso tempo, contro l'afro- ~ pessimismo». È questo l'appello che mons.John Onayiekan,arcivescovo di Abuja e presidente del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Sceam), ha rivolto al mondo in occasione della Giornata internazionale di lotta contro l'Aids, che si è celebrata lo scorso l o dicembre. Un appello forte, il suo, fatto anome di tutte le conferenze episcopali africane, che da molto tempo ormai hanno fatto loro la sfida imposta dall'Aids atutte le realtà africane, chiesa cattolica compresa. Enon potrebbe essere altrimenti, visto che questa pandemia sta sconvolgendo la vita di popolazioni intere e di interi stati, mettendo adura prova i sistemi sanitari, indebolendo le economie, ma anche mettendo in discussione i modelli valoriali di riferimento e la stessa struttura sociale, disgregando le famiglie e uccidendo le giovani generazioni. Per questo, di fronte allo slogan dell'ultima giornata internazionale di lotta all'Aids «Manteniamo le promesse», le chiese d'Africa non si sono tirate indietro.«Noi promettiamoscrive l'arcivescovo- avoi tutti che siete colpiti dalla malattia di essere al vostro fianco, e incoraggiamo tutti gli agenti pastorali ad aiutarvi eaprendersi cura di voi totalmente, nel corpo e nell'anima». Al tempo stesso, sottolinea mons.Onayiekan,«noi ve-

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