Missioni Consolata - Gennaio 2006

MISSIONI CONSOLATA comprare il mondo politico. Perconservare il potere, il regime di Paul Biya ha moltiplicato i partiti politici satelliti pec soffocarequelli veri di opposizione, metterli in imbarazzo e mostrarli inaffidabili. La strategia è la seguente:se un certo partito non scendeapatti,se ne crea un altro che invece lo fa. Nascono cosl molti piccoli partiti e si mostra all'opinione pubblica che almeno 1O partiti stannodalla pa_rte del potere;mentre l'altro lo si dice radicalee che non vuoledialogare.Si , demonizza il partito vero. Lo stesso awiene con la stampa: dato che LeMessager da fastidio, si moltiplicano i giornali che lo contraddicono ogni volta che dà una informazionescomoda. Cosl si rafforza il quotidiano governativo,anche se la gente,ormai,non gli crede più. Con questi imbrogli il regime riesce a superare le tempestee consolidare le posizioni. Oggi questo potere non ha più bisognodei partiti egiornali satelliti che ha creato, poiché l'opposizione è quasi inesistente etutti si sono trovati un posto intorno alla tavola.Non ci sono più contestazioni;la gente non scende più in strada, neppurequan- ■ ■ ■■ ■■■ do gli studenti vengono massacrati. li regime ha portato il paese auna specie di unanimismo che chiamo il «monolitismomultipartitico».Abbiamo decinedi partiti politici,ma tutti allineati.Non si oppongono agli abusi, non difendono la causa democratica di ieri. li potere non ha più bisogno di loro. Tutti hanno interesse aconsolidare la propria posizione attorno alla maggioranza presidenziale;e per raggiungere tale scopo occorre avere un mezzodi comunicazione: i giornali di cui il potere non ha più bisogno, si mettono al servizio dei differenti clan.Tutto questo rende fragile la stampa e la relativa professione: anche i giornali seri non sono più presi come tali. Ei giornalisti? I giornalisti finiscono per adottare il sistema: ciò favorisce la corruzione generalizzata anche nella professione giornalistica.Non è tipico solodel Camerun,ma di buona partedei pae4 si africani,dove,con un po'di soldi,si possono comprare articoli per distruggereo abbellire l'immagine di qualcuno. Quando uno cerca di distinguersi, diventa il bersagliodi tutti gli altri e viene demonizzatocon ogni sorta di titoli. È questa la battagliache stiamo combattendo. Le organizzazioniperlalibertàdi stampaqualeruolo possonogiocarenelsostegnoaimediarealmente indipendenti? Potrebbero fare un lavorostraordinario.Purtroppo a livellonazionale, dato il contesto che ho descritto, è difficile cambiare, perché ognuno crede di non aver nienteda imparare da nessuno.Con l'Associazionemondialedei giornali (Amg) abbiamo tentato di organizzareseminari in materia di gestione dell'impresadi stampa,con l'obiettivodi rinforzare le basi economichedei media.Ha funzionato per certi paesi,ma non per il Camerun. La maniera in cui si arriva alla professionespesso non è lineare eciò spiega la non predisposizione amigliorare:se ci si arriva per giocare sporco è chiaro che non si è pronti aprogredire. Credo che il lavoro fatto da Reportersenza frontiere,Amg e Commettee toprotectjournalists sia da moltiplicare.Ma la bonifica della professione, in tutti i sensi,passa innanzituttodai professionisti stessi: essi devono prenderecoscienza chequelli che vengono adistruggere sono di passaggio e,quandoavranno raggiunto i loroobiettivi,se ne andranno. Parlo delle personeche credono in questo mestiere.Ne esistono.Ma sfortunatamente sono sopraffatti da awenturieri in cerca di un salario o che hanno conti da regolare. Lei è statoarrestato 126voltea causadei suoiscritti... L'ultimoarresto awenne in agosto 2002. Tornavo da Londra,dove avevo seguito dei corsi di diritto umanitario.Mi arrestarono all'aeroportodi Douala,mi ritirarono i documenti,ma dopo 6 ore fui rilasciato. L'ultima volta che venni sbattuto in prigione fu nel 1998, colpevole di aver rivelato un leggero malore cardiaco del presidente Paul Biya. Fui condannato adueanni di reclusione,ma ci fu un gran movimento internazionale di protestasul mio Giornali in lingua francese in uno edicola di Abidjon, Costo d'Avorio. MC GENNAIO 2006 ■ 49 ·--------

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