riesce appena a sopravvivere; tanti bambini sono denutriti; persone e .intere fami2lie sono costrette a emigrare, attratte certamente dalla grande città, ma spinte soprattutto dalla fame e dalla violenza. Una violenza assurda e pazzesca, che in questi ultimi anni ha causato autentiche stragi di civili, donne e bambini, e costretto tanta gente a sfollare dalla propria terra e a sopravvivere miseramente in Marialabaja e nelle periferie delle grandi città. La causa eli questa violenza è la lotta per il controllo del territorio, ritenuto strategicamente ed economicamente importante, tra i guerriglieri e i gruppi paramilitari che al momento dominano la nostra zona. In questi giorni alcune centinaia di essi dovrebbero abbandonare le armi e reintegrarsi alla vita civile proprio nel municipio di Marialabaja. La gente si domanda se l'esercito regolare sarà in grado eli assicurare la tranquillità, o se torneranno «gli altri», cioè la guerriglia con le preveclibili conseguenze. Questo scenario esige dalla missione di inventare sempre nuove risposte e eli dedicarsi sempre più alla formazione delle persone. Per tale scopo, in questi giorni, abbiamo inaugurato il «Centro pastorale la Consolata», con cui offrire la possibilità di formazione spirituale e incontri di fraternità. Stiamo progettando anche un «Centro giovanile», senza dimenticare interventi immediati per i più poveri e alle varie attività delle «scuolette» che in varie comunità accolgono 160 bambini dai tre ai cinque anni La missione è, prima di tutto, «annuncio» di Gesù Cristo; ma esso porta necessariamente a inventare le condizioni del suo regno di giustizia, amore e pace. Non manca, quindi, il lavoro anche se sono stato destinato alla costa come «appoggio». Da vari mesi è arrivata in nostro aiuto una missionaria laica della Consolata colornbiana, che ha dato inizio a un gruppo vocazionale, a cui i giovani sembrano particolarmente interessati. Senza dimenticare i molti catechisti e animatori che operano nelle varie comunità crìstiane. Chi veramente opera, però, è sempre e unicamente Colui che «fa nascere il sole su buool e cattivi» e che «ha cura di tutti i suoi figli e figlie». Per questo siamo fiduciosi e sempre... sereni! Beppe Svanera Un momento di gioia tra i giovani di Marialabaja . Nairobi (Kenya) ••••• • •••••••••••••••••••••••••••••••• NUOVI CENTRI DI SPERANZA I 12005 è iniziato, per me, in modo singolare. Dal centro ben ordinato della città di Nairobi, sono stato trasferito a Kahawa West, una missione di periferia in cui non ci sono comodità di strade né servizi essen~iali, dove manca un minimo eli urbànizzazione dignitosa, ma fango e polvere dominano sovrani in un caos di costmzioni, rumori e sporcizia. Ho dovuto guardarmi attorno scoprire come inserirmi in questo dormitorio cittadino, per intervenire nej vari aspetti della vita quotidiana e procedere verso un futuro migliore nella dimensione dì fede e di vita. Le comunità delle quattro zone della missione sono vivacissime. Hanno bisogno di dignità ericonciliazione; sentono l'esigenza di celebrare .insieme e con fede viva gli eventi della vita. Per questo stiamo costruendo tre chiese in muratura abbastanza ampie per accogliere queste moltitudini assetate di Dio e della sua grazia. Ma le costn1zioni sono ferme per mancanza di fondi e pochi sono disponibili ad aiutarci in questa attività. Molti ci criticano per questa iniziativa, ma solo chi conosce a fondo il popolo africano, dove Dio è sempre al primo posto, può capire l'importanza di questi centri, che diventano fonte di dignità, di coraggio e forza per il futuro. La chiesa costruita diventa simbolo eli unità, condivisione, perdono, superamento delle elivisioni tribali e culturali. I progetti senza uno spirito eliventano sterili e vanno spesso alla deriva e decadenza. La missione ha organizzato e gestisce tre piccoli asili in lastre z.incate e tavole di legno che accolgono 150 bambini ciascuno. È il primo segno di luce e di speranza per i più piccoli e poveri che muovono i primi passi de.lJa loro formazione con gioia dirompente. Uno alla volta vogliamo costruirli in pietra con maggiore spazio e servizi essenziali. E stata avviata anche la scuola elementare« Vendramini Primary School>>, che attualmente funziona con poche classi solo fino alla quarta. Vogliamo procedere alla costruzione della seconda fase, con altre classi e gli uffici. Le fasi seguenti prevedono altre 4 aule, refettorio, cucina e salone: speriamo di porede completare in
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