Missioni Consolata - Dicembre 2005

no nel mondo oltre 60 mila donne, il 99% delle quali nei paesi a medio e basso reddito. Per l'Organizzazione mondiale della sanità ci sono stati miglioramenti nell 'assistenza medica od ostetrica; ma la disponibilità di interventi che possono salvare la vita, come antibiotici, chirurgia, trasporto in centri medici attrezzati , manca ancora a molte donne, soprattutto nelle zone rurali , lontano dalle città. ln Myanmar (ex Birmania), le donne della minoranza karen verso la fine della gravidanza cercano di arrivare in Thailandia e, in prossimità della data del parto, si dedicano addirittura alla microcriminalità: tutto questo per essere arrestate ed entrare in travaglio nelle carceri thaìlandesi , dove sanno che d saranno infermiere al loro fianco e che verranno portate in ospedale al momento del parto. Scelgono quindi la prigione per essere seguite e per nutrire per qualche mese i loro figli: nel loro paese non avrebbero questa possibilità, in quanto minoranza senza cittadinanza birmana. DIFFICILE INTERVENTO NEL RISPffiO DELLA VITA Gli interventi sulla mortalità materna, rispetto ad altri Obiettivi del millennio, sollevano anche polemiche e questioni etiche sull 'aspetto della •prevenzione- delle gravidanze, dell 'offerta di una consulenza appropriata e rispettosa di idee, culture, visioni della famiglia nel paesi in via di sviluppo. Per ridurre la mortalità materna e salvaguardare la salute della donna, si parla infatti anche di misure preventive. Ad esempio: l'aumento dell'età dei matrimoni e della prima gravidanza, adeguati intervalli di tempo fra un figlio e l'altro, prevenzione delle gravidanze non volute ed elimìnazione degli aborti in condizioni non sicure. Azioni che, si legge sui documenti del Dipartimento per lo sviluppo internazionale (Dfid) britannico, potrebbero evitare un terzo delle morti materne ed essere importanti per l miliardo e 300 mila giovani che si affacciano all 'età riproduttiva. Sempre sul Dfid si legge che la maternità rappresenta la causa principale di morte fra i 15 e i 19 anni nei paesi in via di sviluppo, che ogni minuto 190 donne si trovano di fronte a una gravidanza non voluta o non pianificata e ogni anno circa 70 miOBIETTIVO N°5 migliorare la salute materna e ridurre la mortalità in gravidanza e da parto. In tutto il mondo oltre 50 milioni di donne soffrono di disturbi, anche gravi, correlati alla gravidanza o al parto: mezzo milione muore nel dare la vita. La maggior parte di questi decessi si verifica in Asia, ma sono le donne africane ad avere il rischio più alto di morire durante la gravidanza o il parto: nell'Africa Sub Sahariana il rischio di morire di parto nel corso della propria vita è di uno a 16, in Europa uno a 2.000, nel Nord America uno a 3.500. Il 5° Obiettivo del millennio si propone di ridurre di tre quarti, fra il1990 e il2015, i numeri della mortalità materna. la muoiono per complicanze di un aborto non sicuro. Ma sono temi che aprono il capitolo sulla difficoltà di Integrare con correttezza interventi medici di salute in una cultura, in un modo di vivere, e anche di intendere la vita, differente. Sono interventi che sollevano polemiche sulla concentrazione degli sforzi nella prevenzione delle gravidanze più che nella cura delle stesse. L'argomento è stato per esempio affrontato dalla giornalista Eugenia Roccella, nel contesto più globale dell 'azione deii 'Onu e dell ' Unione europea nei confronti della donna, salute riproduttiva e controllo delle nascite nei paesi in via di sviluppo. Roccella riporta che, secondo la Società di ostetricia e ginecologia del Canada, in base ai dati di rapporti internazionali, gli obiettivi di riduzione del numero di morti conseguenti al parto non vengono raggiunti per la mancanza non di conoscenze e strumenti, bensì dell ' investimento di risorse per permettere l'accesso alle cure ostetriche per le complicanze. ..n problema consisterebbe quindi nella scarsa volontà internazionale di affrontare questo aspetto della salute riproduttiva, nonostante sia U più drammatico e urgente, sia per il numero del decessi femminili che per le conseguenze sui bamblnlw scrive Roccella. E ancora: •l dati confermano come i cosiddetti servizi alla salute riproduttiva siano rivolti moltissimo ~ la prevenzione delle gravidanze indesiderate, ma pochissimo alle cure delle gravidanze desiderate. Il modo principale con cui si intende ridurre la mortalità da parto è riducendo, semplicemente, il nume ro dJ parti , e aumentando quello di aborti•. Ciò che va bene in un paese può non inserirsi positivamente in un altro e ogni intervento richiede la conoscenza della realtà cui è rivolto. Scrive sempre sul Bmj Zulfiqar A. Bhutta, del Dipartimento di pediatria e salute infantile dell'Agho Khan Unluerslty (Karachi , Pakistan): «La mancata comprensione di importanti aspetti socioculturali nell 'affrontare la salute e la malattia può ostacolare programmi sanitari, soprattutto in società dove la salute e donne e bambini interconnessi•. • BHliTTA Z.A., Bridging the equity gop In molemol ond chi/d heolth, BMJ 2005. ROCCEllA E., StwffiA l., Contro il cr/slionesimo, Piemme 2005. SrttHE E. 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