dazioni, addirittura, transitino rappresentanti di partiti per suggerire le «dritte» ai giornalisti, a dire, cioè, cosa e come si deve rispondere. Alla democrazia partecipativa, la politica ufficiale risponde con l'arroganza e con il muro dell 'omertà. Come a sottolineare che le esigenze e le legittime richieste delle ammini - strazioni locali non sono da tenere in reale considerazione. n <<Jllacro» che ancora una volta si scontra con il <<Dl.Ìcro».ln Valle di Susa come nel Mugello, a Roma e Napoli come in Sicilia, in India come in Brasile. <<Non si può realizzare una gran· de infrastruttura come l'Alta velocità fer roviaria Torino-Lione ignorando il parere contrario di 40 enti locali e l'opposizione di rutta la popolazione locale - sottolineano al Wwf -. Cos1 awiene in Piemonte come in Veneto e in Friuli, dove si vorrebbero aprire i cantieri per la realizzazione delle varie tratte della di - rettrice esr-ovest del cosiddeno Corridoio 5 (con un costo stimato eli circa 28 miliardi di euro)>>. Il climatologo Luca Mercalli aggiunge: <<Agli inizi del XXI secolo sarebbe più opportuno ragionare nei tennlni della «bassa velocità» e dell'«alta qualità». n progetto dell'alta velocità ferroviaria necessita, infatti, di un consumo di materie prime, suolo, energia, sproporzionato rispetto al risparmio di pochi minuti sul tempi di percorrenza. n vero progresso deve puntare sulle vie rinnovabili. È qui che scienza, economia e politica si devono alleare». Nicolerra Dosio, insegnante di storia e rappresentante storica dei «comitati no Tav», sottolinea come MC l cfi<embre 2005 pagina 56 l'opposizione popolare sia anche indirizzata contro un certo modello di sviluppo fondato sulla distruzione degli ambienti naturali e umani e su «grandi opere», inutili e nocive. L'illusione della crescita inftnita, dunque, che sfrutta le risorse naturali e wnane, e che sta facendo soffocare di rifiuti, fumi , inquinamento, scarti industriali , il pianeta. E affama interi continenti. Reitera e amplia le ingiustizie sociali e poli tiche. E scatena rabbia e disperazione.Ma perché i valsusini si oppongono a questa <<grande opera>>? Perché temono gli effetti devastanti prodotti dalla movimentazione d i rocce amiantifere, contenute in un grande massiccio geologico che si estende per diversi chilometri (e che unisce bassa Val Susa e Valli di Lanzo), le cui polveri, respirate (ed è impossibile non respirarle), provocano una forma twnorale che non dà scampo. <<Sono determinata a far sì che i miei figli possano vivere in una vaJJe non pericolosa - afferma Roberta, una giovane mamma di due bimbi piccoli -. Questa zona è già stata abbastanza devastata da autostrade e altre grandi strutture». «Le informazioni sanitarie che stanno circolando grazie a un documento firmato da 80 medici di base della Valsusa - le fa eco un'altra signora, Rossana, mentre spinge un passeggino -, sono davvero allarmanti: si parla di mesotelioma pleurico, che uccide io nove mesi, provocato dalle polveri di amianto, e di linfomi, causati daJJ 'uranio. C'è poco da star tranquilli Come mai i politici non sono interessati alla nostra salute e alla so· prawivenza in questi territori?». Un incontro interreligioso: padre Antonio RoveJii a Venaus . 115 novembre unafiaccolata di 15 mila «sfaccendati» ha sfilato per le strade di Susa, in un silenzio composto e rispettoso, senza slogatt e senz.a bandiere di partito. S/accemiatt: appunto, come sono stati definiti dal ministro P ietro Lunardi. Lunardz: intervenendo aun convegno sull'Alta velocità nel mondo organizzato presso la Fiera Milano, aveva dichiarato: «Non ci impressionano lefiaccolate di gente che non sa come passare t·t tempo e cheforse potrebbe investir/o in modo migliore». Il ministro (familiare deglr azromsti di maggioranz.a della Rocksoil, importante sodetà digeo-ingegneria per la progettazionedigallerie) non è stato l'unico a sparare bordate contro il popolo no-Tav:politici, rmprendrtori ed economisti si sono alternati in a} /erma·zioni dure sulla protestll popolare e l'opposizione all'Alta velocità. in queglistessigiorni di novembre vengono n·nvenuti - come prevedibile! -un volantino inneg){iantealleBr e un pacco bomba (confezionato per non doveresplodere) destinato ai Carabinieri. Quest'ultima notizia ha riempito spazi enormi su quotidiani e Tv, offuscando le attività di «resi· stenza civile passiva» delle popolazioni. Qwzle migliore pretesto che una bomba o ilterronsmo per gel/are ombre su un movimento distantissimo da vocazioni violente? In alcuni Tg, la lotta no-Tav è stata in/atti a· stutamente accostata, allraverso commenti ed rmmagini, al pericolo del terroriSmo e della sovversione. Un'operazione vergognosa, poco consona ad una democrazia. (fine l.a puotata - continua ) Gu AUTORJ: • ANGElA LANo, giornalista, vive In Val di Susa con Il marito e l due figli. • PAOU\ RANDo. è nata In Valle di Susa. Dopo 40 anni passati In diverse città, è tornata nel suo paese natale, VIlla r Focchiardo, dove vive con tre gatti. • Roearro TOPINO, medico, specialista In medicina del lavoro, lavora presso Il Centro diagnostico pollspeclallstlco regionale INAJL di Torino, In via Osasco 66; recapiti teleforùcl: 011.5593818 • 347.3130728 Foro DI: Paolo Moiola
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