Missioni Consolata - Dicembre 2005

quali la donazione a pagamento, il commerdo di organi, l'uso di tessuti fetali. L'occhio del futuro si rivolge, da un lato alla costruzione di organi artrfidali impiantabili e miniatuiizzati, dall'altro all'utilizzo di organi di animali, anche se in questi ultimi casi di xenotrapianto, incombe minaccioso il pericolo del rigetto acuto. Ricerche a tal proposito sono attualmente in corso, anche in relazione alle nuove scoperte tecnologiche della moderna gehetica, con ~eventuale utiliìzo di animali transgenici, in particolare dei suini. Secondo rautorevole parere dei dinici del settore, l'avanzamento della ricerca e la prospettiva di s\iiluppo deg~i xenotrapianti co-stituiranno probabilmente il futuro della trapiantologia. Anche la chiesa cattolica ha accettato, come via sperimentale per tentare dì sopperire alla grave carenza di organi, gli xenotrapianti. Lo stesso Giovanni Paolo ll, nelragosto del2000 nel corso di un CGnvegno a Roma organizzato.dalla Transplantation Sodety aveva definito «moralmente accettabili» i trapianti da animale a uomo. La medesima posizione era stata ribadita dalla Pontifida accademia per la vita in un documento ufficiale, frutto di una serie di incontri tra i maggiori esperti di trapiantologia e di bioetica, laici e cattolici. Durante un incontro nel 2001 ·in Vaticano, si era giunti alla condusiGne di accettare gli xenotrapianti dopo una accurata sperimentazione pre.-clinica (da animale a animale), fino al raggiuhgitnento di risultati sufficientemente positi· vi, tali da poter accedere alla sperimentazione sull'uomo. Ancora più affascinanti sono gli studi che mirano alla creazione di tessuti e di organi, a partire dalle cellule staminali. Tali cellule, venute alla ribalta in occasione del recente referendum .sulla fecondazione medicalmente assistita, rappresentano, almeno potenzialmente, la terapia di molte patologie attualmente incurabili, quali ad esempio il morl)o di Parkinson e l'Alzheimer. La loro peculiarità consiste nell'essere in grado di riparare danni tessutali fn ogni organo. la tecnica a cui si potrebbe ricorrere è appunto quella del cosiddetto «trapianto cellulare», analogo al procedimento utili-zzato per il midollo osseo. La fonte principale delle cellule starninali è l'organismo del(adulto; vengono escluse quelle embrionali, per·problemt legislativi (legge n.40 del 2004), etici (l'embrione è persona e come tale non manipolabile) e scientifici, (in quanto potenzialmente cancerogene). L'ultima frontiera da esplorare sarà quella degli organi bio-artifid ali. Nei laboratori all'avanguardia si lavera .alla progettazione ed alla realiz.zazione df organi artificiali, o al perfezionamento di quelli già esi~ stenti, come nel caso del cuore e del fegato. Tali .apparecchiature, sempre più perfezionate, saranno in grado di sostituire, temporaneamente o addirittura in modo permanente, organi irrimediabilmente malati. Tuttavia, queste innumerevoli possibilità tecniche, sepput entusiasmanti, rischiano di diventare: criterio, misura e contenuto di ogni scelta, se non interagiscono con retica. Un «corpo», infatti, non è semplicemente un complesso di organi e di tessuti manipolabili arbitrariamente con interventi demolitori-sostitutivi, ma è il corpo di una persona. Da un lato l'uomo·con le sfide tecnico-sdentifiche è espressione della sua vocaz:ione a continuare nel tempo!a creazione. È mediahte questa azione che egli riuscirà a completare e a finire ciò che di incompiuto, di labile e di imperfetto r-esta nel suo essere, in ordine alla sua piena realizzazione, lottando contro ogni limitazione e imperfezione. Dall'altro, emerge un referente etico fonda'r!entale che è la persona umana, nella totalità della sua esistenza, della sua dimensione corporea, psiçhica e spirituale~ nei s-uoi valori di ragione, libertà, coscienza, affettività, religiosità, solidarietà sociale, nella sua capacità di formare una çofllunità in spirito d'amore e di giustizia. Anche !JeT i trapianti, come. per le altr~ frontiere della vita, la sdenn e l'arte medica non sono sovrane assolute, ma trionfano nella loro grandezza solo nel momento in cui si pon_gono umilmente al servizio delruomo, nel rispetto della sua dignità: Dietro ai trapianti non vi sono s-oltanto problemi medici, ma ancor più morali. Ih futuro i trapianti ocçuperanno un posto sempre più importante.. ma ciò richiede che si sviluppi una cultura della solidarietà e del dono, realizzando un singe-lare etalora .eroico servizio alla vita. Come scrisse Gievanni Paolo II: <<Grazie alla scienza e alla formazioAe professionale e alla dèdi:zionè di medici e operatori sanitari ... si presentano nuove e meravigliose sfide. Siamo sfidati ad amare il nostro prossimo in modi nuovi; in termini evangelici ad amare sino alla fine». • MC l dkembre 2005 pagina 47

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