Missioni Consolata - Dicembre 2005

Alcune considerazioni conclusive . . .,. ........... -.::···~··· .................. ·······-·······...... IL FUTURO ELE SUE FRONTIERE Oggi il trapianto non è più un «tentativo estremo». Per il domani le maggiori aspettative sono riposte nelle cellule staminali e negli organi bio-artifidali. Senza dimenticare che sdenza ed arte medica non sono sovrane assolute. !trapianti d'organo, superata la fase pionieristica degli anni '601 costituiscono ormai una realtà. Oggi il trapianto è a tutti gli effetti un'opzione terapeutica, pur molto sofisticata e complessa, ma che deve essere considerata un intervento di routine, non un «tentativo estremo». Oggi l'SO% dei pazienti che ha sub1to un trapianto di rene, a cinque anni dall'intervento conduce una vita normale, libera dalla schiavitù della dialisi. La sopravvivenza a lungo termine nei Centri aU'avanguardia è ormai significativa: 750fo a 5 anni per il trapianto di cuore; 800fo per il trapianto di fegato nell'adulto. Questi dati confortanti ci dimostrano come la costante ricerca clinica e sperimentale ha condotto al perfezionamento e alla standardizzazione della tecnica chirurgica, all'affinarsi delle modalità di trattamento perioperatorio e della terapia del rigetto. In particolare per quest'ultimo aspetto, eccezionale è stato il ruolo svolto dall'introduzione della ciclosporina (in eventuale associazione ai corticosteroidi) che, rivoluzionando gli schemi immunosoppressivi precedenti, ha permesso di controllare il rigetto e di limitare in modo considerevole gli effetti collaterali negativi dei farmaci precedentemente utilizzati. Ad esempio, la ciclosporina in microemulsione, ultima evoluzione del farmaco, consente di ridurre di un ulteriore 15-20% i casi di rigetto acuto. In tutto il mondo sono attualmente operativi più di 1.650 Centri che hanno effettuato oltre 350.000 trapianti di rene, 1.600 di pancreas, 5.600 di rene e pancreas, 40.000 di MC l dicembre 2005 pogina46 fegato, 189 di intestino e multiviscerali, 36.000 di cuore e 4.200 di polmone. Per quanto riguarda la sopravvivenza, la maggiore è stata di 32 anni nella chirurgia sostitutiva renale/ di 25 anni in quella epatica e di 21 in quella cardiaca, di 16 anni in quella di pancreas, di 14 anni in un trapianto combinato di rene e pancreas, di 12 anni per cuore e polmone, di 10 anni per il polmone singoto e di 8 dopo trapianto bilaterale del polmone. Questi valori sono molto significativi soprattutto in relazione al fatto che, ad esempio per le patologie cardiach~, mentre il lOOOfo dei pazienti selezionati non trapiantati muore entro 6 mesi, l'800fo di quelli trapiantati riprende a lavorare e a condurre una vita normale entro un anno. I progressi nel settore dei trapianti si susseguono rapidamente e, mentre si allunga la lista degli organi e di altre patti del corpo trapiantabili, aumentano le conoscenze per il trapianto da vivente di parte del fegato (sptit-liver • fegato diviso), con l'asportazione di una porzione del lobo destro del fegato del donatore e successivo trapianto nel rice- . • ... : ... ~- vente. Dal momento che il tessuto epatico è capace di rigenerarsi, nel giro di poche settimane le due parti divise ricostituiscono un organo pienamente funzionante. Recenti sono i trapianti di mani e di avambracci, anche a distanza dalla loro amputazione, e dei multitrapianti (rene-pancreas; cuore-polmoni o addirittura trapianto della quasi totalità degli organi addominali). Si profilano interventi ingegneristici, come impianti di porzioni di DNA e di geni, nel tentativo di risolvere el ncompatibilità genetica ed il rigetto. Si va inoltre elevando l'età clinicamente idonea sia per il donatore che per il ricevente, e quindi aumentano i soggetti coinvolti. Quale è dunque l'ostacolo all'ulteriore diffusione dei trapianti? La risposta è ormai ben nota a tutti: la scarsità di organi disponibili. Rispetto alle esigenze ed anche con miglioramenti legislativi e sanitari, pare, a giudizio degli addetti, che non si giungerà mai al pareggio tra domanda e offerta. Questo elemento ha determinato a cascata una serie di problemi drammatici ed a forte contenuto etico,

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