Missioni Consolata - Dicembre 2005

l tra persona che potrebbe avvantaggiarsi della sua organicità» (1). Non si devono ignorare le volontà del vivente, ma non si può parlare di diritti in senso stretto. Già Pio XU nel 1956 affermava: «Il cadavere non è più, nel senso proprio della parola, un soggetto di diritto, perché. è privo della personalità che sota può essere soggetta dì diritto». Infine una terza argomentazione è quella relativa alla «pr~unzion~di bene», cioè si deve presumere., come atteggiamento più ragionevole per ciascuno, la volontà di metterè a disposizione i propri organi dopo la morte per il bene di un'altra persona. Tuttavia, è doveroso sottolineare anche qualche obiezione a queste argomentazioni. Considerare il silenzio come un assenso potrebbe rappresentare, da parte dello stato e degli organi competenti, un abuso di potere, in quanto si va ad interferire in un ambito delicato e:.sacro dell'animo umano e si lede il principio di autonomia. Viene meno il potere che gli individui hanno sul proprio corpo e se ne disconoscono i diritti postumi, non tenendo neanche conto dell'opinione dei parenti. Inoltre l'approvazione di una tale prassi vanificherebbe il senso sostanziale della «donazione» insito nel consenso al prelievo dei propri organi. Un punto imprescindibile che dovrebbe essere previsto dalla legislazione è la formalizzazione del consenso 6 dell'eventuale dissenso: nessuno può essere violentato nella sua volontà. Per ovviare a queste obiezioni, molti concordano sulla necessità dì inviare ad ogni cittadino un modulo sul quale esprimere la decisione qi donare i propri organi. Nella carta sanitaria elettronica, usata in Italia per ora solo in via sperimenta[e in alcune regioni. potrebbe trovare spazio an€he il consenso all'espi an~ to degli organi. l'obiettivo è quello di monitoriz~ zare reventuale disponibilità àlla donazione oalla sua negazione, grazie ad un circuito anagrafico informatizzato (decreto ministero della sanità, 8 aprile 2000). Questo sistema nel quale si è obbligati ad esprimersi risolverebbe il problema det consenso presunto. Sono purtroppo pochi i cittadini che portano con sé, insieme:.ai documenti personali, il tesserino inviato qualche anno fa dal ministero <:tella salute. Anche percllé a molti questo ~esserino non è mai arrivate... • (l) S. :Pri.viteftl e ooll, La donaziohedi or· g~i. StOria etica legge, Città Nuova, :Roma 2004, p. 65 MC l dicembre 2005 pagina 39

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