Ai @ ~ .. •{r?Jj @!]~]];i'[) J E se non fosse una filastrocca «insulsa»? A bramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe... Aram enerò Aminadàd, Arninadàd generò ~assòn e Naassòn generò Salmòn. Salmòn generò... «Ah, don Marcello! E che è tutto 'sto casino de nomi?» sbottò Valentino interrornpendo la lettura del vangelo (cfr. Mt 1,2ss). Marcello, già missionario in Congo e ora parroco nella pen/eria di Roma, som'sealla provocazione di Valentino, animatore della comunità. <<Sr: è un casino, ma un bel casino!» pensò il sacerdote, dall'alto dei suoz· 7 4 an m: D' improvvz'so si n'vide giovane prete alle prese con la messa in /atz'no, curvo su un messale istoriato, mentresz1labava/att'cosamente queinom:·astrust·anche per lui. Pot; con l'eucaristia in t'taliano, la filastrocca del «generò,. generò, generò» n'mase solo sulla carta, perché i preti la dn'bblavano seduta stante.Ma, in preparazionealNatale, don Marcello la n'spolverò, perché era straordinaria. G enerò, generò, generò... È la segue/a degli antenati di Gesi) di Nazaret, tra i qualispiccano anche quattro donne: Tama~; R.aab, Betsabea e R.ut, protagont'stediston'e incredz'bili. Tamar4desca l'ignaro suocero Giuda, che la rende incintai Raab è una prostituta di Gerico,. Betsabea diventa moglie del re Davide emadre del saggioSalomone in una scandalosa vicenda di adulterio e omicidio. E Rut? Appartiene al popolo pagano di Moab. Perannimoabitie israelitt sz'guardano in cagnesco. Tuttavia Rut, per affetto verso la suocera Noem~ emigra propn'o nella infida Betlemme... Valentt'no ascoltòquestespt'egazionidel«don», stralunando gli occhi increduli. Alla fine esclamò: -E mo', er Cnsto è pure un...». -P. purefiglio di D t'o! -tagliò corto z1 sacerdote. -Come no! Però, voio dì: Gesù è pure un gaiardo... mett'ccz'o! Allora: perché tanta stn'zza per gli stranien'? Meticciato culturale-religioso. Al riguardo, don Marcello citò Joseph Ratzinger, alias papa Benedetto XVI. Secondo l'exprofessore tedesco, neicz'nquesecoliche separarono l'esilio degli z'sraelitt' a Babilonia dalla comparsa di Gesù, nell'ebraismo si sviluppò il/enomeno della «Sapienza». Cosz: accanto a «Legge» e «Pro/ett'», sorse un terzo pilastro: la Sapt'enza appunto. Essa subìl'in/lusso religioso dell'Egitto epoi manifestò il rapporto con la/ikJsofia greca, in particolare quella platom'ca e sto:'ca. A partire dal3 o secolo a. C, si tradusse persino in greco la bibbia dell'Antico Testarnento, nota come <<Settanta» (cfr. J. Ratzinger, Verità, fede, tolleranza, Cantagalli, Siena 2005, pp. 157-160)... Valentino capipoco del dotto riferimento delparroco. Ma un punto eralampante: anche la bibbia è mett'ccz'a.' E n'tornava il quesito: perché t'n Italia stracciarsi le vestidifronte al reciproco t'n/lusso religiosoculturale, causato dall'impatto t'slam-cristianesimo? Perché temere di diventare «diversi» vivendo con «diversi»? Valentino, fresco laureato in scienze politt'che, tentò una risposta con un ri/eninentoallanostra storia. Francesco Crispz: mangiapret~ aveva sempre osteggiato la chiesa cattolica, con un codazzo di liberali emassom: Però, verso la /i1le del 1800 i nemicz' da temere apparivano soprattutto i socz'afz'st~ meno i cattolz'ci. A Napolz: il lO settembre 1894, il baffuto Crispi tuonò: «Dalle più nereprofondità della terra è sbucata una setta infame, la quale scrt'sse sulla sua bandiera: né Dio tzé capo... Stringiamoci insieme per combattere codesto mostro e scriviamo sul nostro vesszllo: con Dio, col re e per la patria.'». Quando cz' sentiamo minacciati- ragionò Valentitzo -, i nemicz' di ieri diventano gliamicz' di oggz: Alpresente, anche per glt' agnosticz: la tm'naccia è rappresentata d4i musulmanz'. E certt' laici n'tengono che i cattolz'ci nonfacciano il loro dovere dioccidentalise non li combattono. -Don Marcé, tu che dicz'? -A me «combattere» nonyiace in alcun modo. Io sono or/ano di guerra. In Congo, poz: di «battaglie» ne ho vz'ste troppe, con milioni e milioni di amazzati. Tamargenerò, Raab generò, Betsabea generò... Anche Mana generò. Diede alla luce Gesù, chtamato Crt'sto (cfr. Mt 1,16). Per la consolazione di tuttt'. fRANCESCO BERNARDl
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