Missioni Consolata - Dicembre 2005

Sopra, targa che ricorda la cooperazione italiana della regione del Kham . Sotto: Sonam, giovane tibetana, coordinatrice deiprogetti di «Asia Onlus» nelfa regione del Kham. l turisti non mancano: occidentali con zaino in spalla e comitive eli cinesi; questi ultimi sono la punta di diamante del benessere nazionale, simili in tutto al classico turista europeo o staturtitense, che ovunque vada cerca i com/orts lasciati a casa sua. IL VESTITO NON FA IL MONACO Wolfgang e Gina mi accompagnano in visita al monastero. U silenzio dei vicoli è rotto dal canto urlato e rionato eli decine eli bambini, ammassati sono una tettoia che liripara dal sole, seduti su panche eli fronte a un monaco che fa loro da maestro. Hanno davanti a loro dei quaderni rettangolari scritti in caratteri ribetani. Ripetono amemoria la lezione e il maestro-monaco detta il tempo. MC l djcembre 2005 pagina 26 Sono piccoli, con i capelli rasati quasi a zero, vestiti con abiti da monaci anche se non lo sono. Molti di essi sono orfani e le condizioni econorruche.~o~ Qenne.rtono loro di avere vestiti differentJ. Wotfgaog mi spiega che glj alunni sono 101 e il ciclo dlstuaJ previsto per loro è di sei anni. Mi mostra un libro in cui sono riportate le schede personali dei bambini. Lo schema si ripete tragico per tutti. Famiglie poverissime e numerose, madre o padre malati o indebitati: conelizionj di vita che non permetterebbero ai bimbi nessun tipo di istruzione. La rrua guida mi spiega il dramma di molte famiglie: i debiti conrratti sono dovuti amotivi di salute. <<11 sistema sanitario cinese è completamente privato. ln caso di malattia, appena giunti in ospedale bisogna pagare una tassa che molti non possono permettersi. Per questo i più poveri ricorrono ai prestiti» conclude Wolfgang, che è medico e da molti anni viaggia in queste zone per conto di Asia onlus. Anche il sistema scolastico è privato. Consapevoli che le forti ingiustizie sociali alimentano rivolte in tutto il paese, le autorità cinesi stanno tentando eli porre rimedio. Da poco è entrata in vigore la nuova legge riguardante il sistema scolastico, universale,ma ci vorrà molto tempo prima che diventi operativa. Sono necessarie molte risorse economiche per migliorare una drammatica situazione precaria. TI progetto scolastico eli Asia onlus nel monastero di Derge è portato avanti grazie aJJe adozioni a di - stanza. Con 300 euro annuali per bambino, l'organizzazione italiana prowede, in collaborazione con i monaci del tempio, la formazione scolastica tradizionale di base, due pasti giornalieri e un tetto dove ripararsi. Ma la situazione non è rosea. In un incontro tra Wotfgang e il lama del monastero, quest'ultimo ha esposco la situazione con dura sincerità: i finanziamenti scarseggiano e la scuola rischia di chiudere, con conseguenze prevedibili per i bambini. n medico tedesco assicura il monaco che la sua associazione è solida e che, nel2006, il progetto potrà essere ampliato ulterio.tmente. COPIANDO l'OCCIDENTE Un aspetto interessante del lavoro di Asia onlus in Cina è l'affidamento dei progetti a personale locale capace e responsabile. Ne è un esempio Sonan1, una bella ragazza tibetana, 30 anni , inglese fluente, che coordina i progetti nella zona del Kham. La sua è una storia di organizzazione dal basso e di altruismo. Consapevole eli avere raggiunto la tranquillità economica e eli possedere un forte st rumento di emancipazione, la conoscenza della lingua inglese, un bel giorno ha deciso di inventarsi una scuola gratuita. Ha affittato una sranzetta in un paJazzone eli nuova costruzione, ha comprato Jibri , quaderni, sedie e banchi. I bambini sono accorsi numerosi e la scuola gratuita d' inglese è un successo. Fin troppo forse, perché Sooam insegna tutti i giorni due ore. Chi può paga una retta minima, gli altri , la maggioranza, non spendono nulla. I genitori dei piccoli sono molto riconoscenti a Sonam e quando la incontrano per strada sembra non la vogliano più lasciare andare via. La conoscenza dell' inglese in Cina può rivelarsi uno strumento fondamentale per uscire dalla miseria. Economia informale, altruismo, cooperazione tra le autorità comuniste cinesi, comunità locaH e Ong internazionali appaiono come un'alternativa auspicabile all'attuale turbo-capitalismo cinese. Se è vero che il nuovo «sistema socialista con caratteristiche cinesi>> ha strappato dalla fame 200 rniHoni eli cinesi in 20 anni , è parimenti credibile che stia scaraventando un numero imprecisato di esseri umani in condizioni eli vita djsastrose. Passeggiare per le strade di Shanghai, per esempio, può dare un' idea dell' immensa forbice sociale che si sta aprendo nel paese: disperati che dormono nudi per strada, affamati che strisciano per avere una moneta in elemosina. E rutto in un clima di opulenza sfacciata, di luccicanti Fe"ari e botti di champagne. Si dice che la Cina copi e ingigantisca tutto quello che proviene dall'Occidente. E tm vero peccato che copi anche le cose peggiori. (fine prima Jmntata ·continua)

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