Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

LIBERI TUTTI Schiavitù - libertà: una riflessione biblica LIBERI PER SEMPRE Nella lunga storia dell'umanità, costruita sovente su monumenti alla schiavitù, si leva la voce del Dio dell'Esodo che, con le sue «dieci parole)), esclude ogni forma di dominio sugli altri. DI PAOLO FARINELLA I l binomio schiavitù-libertà nella bibbia ricorre oltre 600 volte; ma se si considera anche il vocabolario schiavitù/oppressione e quello opposto libertà/riscatto/redenzione, si supera il migliaio di occorrenze. Questa abbondanza semantica testimonia che il tema è centrale per la scrittura, che può essere letta come storia di schiavitù verso un progetto di libertà, ripreso <<molte volte e in diversi modi» (A t 1,1) perché fragile:un percorso a cui nemmeno Dio si è sottratto (Gal 4,<4 ; 5,1). DALLA LIBERTÀ ALLA SCHIAVITÙ I primi 11 capitoli della Genesi sono il «cappello teologico» della Toràh ebraica e descrivono il processo di allontanamento dell' umanità da Dio, visto come «nemico» della emancipazione di Adam ed Eva, i quali, però, si ritrovano ridotti in schiavitù dalloro stesso desiderio smodato di libertà. n serpente è il simbolo di questa schiavitù camuffata da libertà. Genesi 1-11 descrive lo sviluppo della decadenza umana: dalla libertà dell'uomo-donna creati «a immagine di Dio» (Gen 1,27) alla schiavitù della sottomissione in ogni ambito della vita: familiare, rclazionale, cosmico. Dio aveva creato l'uomo e la donna liben· di godere l'armonia del giardino di Eden di cui furono costituiti «signori» e custodi (Gen 2,15). Erano educatori del cosmo, ma persero la libertà perché pretesero di non essere più umani, ma di soMC l ottobn~·novembre 2005 pagina 90 stituirsi all'Altro visto come impedimento da eliminare. La gelosia del potere diventa sopraffazione, che a sua volta si trasforma in bramosia golosa di dominio i/timitato su tutto e su tuttL Adam ed Eva vogliono essere «come Dio», pretendono più libertà di quanta ne potessero contenere e si ritrovano <<nudi», cioè schiavi del bisogno di dominio che segnerà la storia «originale» di ciascun uomo e donna fmo alla fine della storia stessa. Genesi 1-11 fa emergere un dato teologico (ma anche psicologico) di fede: è schiavo l'individuo che non ha coscienza dei confini del proprio io, smarrendo il senso della relazione con il Creatore, fondamento che apre ed educa alla capacità di relazione con gli altri. Quando una persona stabilisce una relazione dj qualsiasi natura (esistenziale, affettiva, emotiva, di affari, lavoro, svago...), valicando i confini della propria verità limitata, per porsi come supenore a chi gli sta di fronte, mette in moto un meccanismo di potereTsch.iavitù, che riduce la libenà adiritto di annullare l'altro. Libertà e schiavitù sono due condizioni antitetiche dell'animo umano, che possono convivere e fondersi solo in un contesto di amoregratuito: una persona libera può farsi schiava di un'altra solo per un atto di amore che nulla chiede per sé, se non amare l'altro come è. Senza condizioni. Paradossalmente, chi vive questa schiavitù d'amore sperimenta una libertà assoluta chegenera altra libertà. Gli innan1orati ne sanno qualcosa!

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