Villil11l' l' carnd ici za e i bambini senza genitori che si occupino della loro crescita ed educazione. Insomma, quando una percenruale importante dei lavoratori sono vittime della tratta, lo sviluppo del loro paese subisce gravi ritardi. Ci sono anche costi pesanti nel campo della salute pubblica. Oltre alle malattie sessualmente trasmlssibili, soprattutto l'Aids, si sono ossetvate insonnia, depressione, ansietà, sindromi da stress post-traumatico, rossicoclipendenze, etc... Le condizioni di vita in ambienti insalubri e sovraffollari favoriscono l'insorgere di malattie dovute a scarsa igiene, come scabbia, tubercolosi e malattie infettive. I conflitti armati interni, le guerre, i disastri naturali possonooffrire condizioni favorevoli per un'epidemia dl traffici di persone. Ma possono anche essere l'effetto indiretto deUa perdita di governabilità in paesi dove la tratta d i persone è cresciuta a livelli preoccupanti. Stati falliti e traffici di persone sono spesso alleati nel causare una pessima condizione di sicurezza umana. LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI La t ratta degli esseri umani ha sempre destato l'interesse dei governi in diverse epoche storiche. Dapprima la conquista, il trasporto e il commercio di schiavi sono stati componenti essenziali di alcuni processi di colonizzazione di nuove terre. C'è poi stato il riconoscimento giuridico del fenomeno, a cul sono state attribuite diverse definizioni, e si sono messi a punto specifici accordi internazionali. La prima convenzione internazionale in materia penale è la Dichiarazione relativa al/'abolizio11e universale della Ira/la degli schiavi adottata nel 1815. Data l'importanza assunta da questo tipo di criminalità transnazionale e l'alto potenziale in termini di danno dei beni comuni, la comunità internazionale è poi intervenuta ripetutamente per fronteggiarlo nel modo migliore. La Drchiarazione universale dei diritti dell'uomo, del 1948, proclama che: «Nessun individuo potrà essere tenuto in stato d i schiavitù o servitù; la schiavitù e la tratta dewi schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma». ii trattato più importante è la «Convenzione interna· zionale, per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione». La Convenzione è stata adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1949 ed è entrata in vigore il25luglio 1951. L'Italia l'ha ratificata 17 anni dopo, con La legge del23 novembre 1966 n. 1173. Gli stati sottoscrittori della Convenzione erano 73 alla fine del 2001. La Convenzione del 1951 rappresenta iJ primo riconoscimento politico e legale globale che la trarta di persone e lo sfruttamento della prostituzione, sono incompatibili con la dignità ed il valore della persona umana e minaccia· no il benessere dell'individuo e della collettività. I paesi firmatari si impegnarono ad abolire ogni forma eli regolamentazione della prostituzione, alla criminalizzazione per via legiCRONOLOGIA (essenziale) 1772: il giudice Sharp stabilisce il principio secondo cui uno schiavo proveniente dalle colonie americane diventa libero aJ:r pena pone piede sul suolo delle isole britanniche. 1783: l quaccheri in lnghìlterra promuovono la prima associazione abolìzlonistica.l'Abo/ition Society. 1793: ad Haiti-Santo Domingo ljoto In pagina) Il commissario civile francese abolisce la schiavitù. 4-2-1794: la Convenzione, assemblea rivoluzionaria francese, decreta l'abol.izìone della schiavitù in tutte le colonie di Parigi; reintrodotta da Napoleone 1 (1802), è abolita nuovamente durante i •100 giorni•. 1807: Gran Bretagna e Danimarca proibiscono il commercio degli schiavi sulle proprie navi. Stati Uniti vietano l'importazione di nuovi schiavi dall'Africa. 1815: al Congresso di Vìenna le nazioni europee ratificano l'abolì.zione del commercio degli schiavi; la marina britannica s'in· carica di bloccare le navi che trasportano schiavi . Prosegue la tratta illegale. 1822: per Iniziativa di filantropi antischiavisti statunitensi viene fondata in Africa la colonia di schiavi liberati denominata Uberla. 1832: nasce l'American Antislauery Society, che promuove numerose manifestazioni e crea l'Underground railrood ((errovia clandestina), rete che organizza il trasferimento clandestino in Canada di schiavi fuggitivi (oltre 75 mila tra il 1832 e U 1863). 1833: il parlamento inglese vota l'emancipazione degli schiavi nelle colonie. L'esempio è seguito da vari paesi latinoamericani. 1845: il permesso, concesso dal governo statunitense al Texas, di mantenere la legislazione schiavlsta dopo l'entrata nella Confederazione inasprisce lo scontro tra stati abolizionisti e schlavlstl. 1847: l'impero ottomano proibisce il commercio degli schiavi nel Golfo e chiude l mercati di schiavi a Jstanbul. 1848: data ufficiale deU'abolìzlone della schiavitù, scelta convenzionalmente per ricordare la sua abolizione nella maggioranza degli stati nel corso del XIX secolo. 1852: il romanzo di H. Beecher-StOIAie, Lo capanna dello z-Io Tom vende un milione e mezzo di copie, divenendo Umanifesto dell'abolizionismo moderato. 1856: in Virginia, l'abol.izìonista bianco John Brown è Impiccato per aver istigato alla rivolta gli schiavi neri nelle piantagioni: diverrà il simbolo deUa lotta contro la schiavitù. 1865: negli Usa, al termine della guerra di secessione che ha contrapposto gli •stati schiavisti• del sud agli «stati abolizionisti• del nord, U XIII emendamento deUa costituzione federale stabilisce l'abolizione della schiavitù in tutto il paese. 1885: Conferenza di Berlino: Gran Bretagna, Francia, Austria, Germania, Russia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Italia, Svezia. Danimarca e Usa decidono di -contribuire alla SOJ:T pressione della schiavitù>t; nessuna misura concreta contro la tratta ~li schiavi in Africa. 1888: l imperatore Pedro o abolisce la schiavitù In Brasile. 1926: a Ginevra la Società delle Nazioni elabora la definìzlone giuridica di schiavitù e ne delibera l'abolizione per 44 stati ade-- renti. 1948: l'Assemblea generale dell'Ono approva la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. L'articolo 4 afferma: •Nessuno deve essere tenuto In schiavitù o servitù; la schiavitù e il traffico degli schiavi devono essere aboliti In tutte le loro forme•. 1962: l'Arabia Saudita abolisce la schiavitù. 1981: la Mauritania dichiara iUegale il commercio degli schiavi. slativa di coloro che traggono profitti dall'impiego di altri in tale ~ratica, e alla riabilitazione delle vittime. Le parti converuvano di voler punire chiunque realizzasse uno dei seguenti atti: «reperire, adescare o rapire una persona per indurla a prostituirsi, o sfruttare tale sua attività, pur essendoci, in entrambi i casi, il consenso». MC l ottobre-novembre 2005 pogino 9
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