Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

fatto un continente a sé. n successoeconomico degli ultimi anni l'ha proiettata sulla scena internazionale; molti esperti guardano con un misto di stupore e preoccupazione J'emergere di questo grande colosso. Non mancano infatti le contraddizioni che la spinta dell 'economia genera sul tessuto sociale della nazione. Uno dei paradossi più evidenti riguarda proprio il lavoro forzato, in condizioni eli assoluta schiavitù, di un numero sconvolgente di minori. Insieme a uno dei tassi più elevati di analfabetismo, il paese di GandhJ detiene il record mondiale di lavoratori fra i 4 e i 14 anni. Stime governative rivelano l'esistenza di circa 17 milioni di piccoli lavoratori; ma, secondo dati del Fronte per la liberazioneda/lavoro schiavt'stico, già alla fine del1994 si parlava di 60 milioni di minori sfruttati in varie imprese produttive. Bambini che laMC l ottobre-novembre 2005 pagina 84 Storie e paesi varano e, lavorando, producono reddito e profitti. Rimangono sconosciuti a livello personale, ma la loro attività si converte nei numeri delle statistiche economiche ufficiali. r..: associazioneAszan labourmom'tor ha calcolato che un quinto del prodotto interno lordo del paese si deve al lavoro di bambini impiegati in miniere, fornaci, cave, concerie, fabbriche tessili e di tappeti, laboratori di fiammiferi, fuochi d 'artificio, vetrerie e nellamanifattura di sigarette. Senza contare il grande apporto dato dai minori nell ' immenso settore informale urbano, dove collaborano nella raccolta di rifiuti, trasporto di merci pesanti e piccolo commercio. I bambini sono merce appetita perché, in primo luogo, le loro esili dita permettono di eseguire lavori di precisione, come i minuscoli nodi di lana che rendonopreziosi i costosi tappeti destinati ad abbellire le case dei ricchi. Ma anche perché il bambino è più facilmente controllabile, meno propenso a ribellarsi e la sua collaborazione è effettivamente molto più economica di quella offerta da un adulto. A pochi importa se le condizioni di lavoro sono causa di malattie gravi, che pregiudicheranno per sempre la salute o la crescita del piccolo. Lo schiavo è un oggetto facilmente rimpiazzabile e a un bambino <<fuori uso» si ovvierà ricercando, nella stessa famiglia ancora indebitata, o sul sempre fiorente mercato del lavoro nero minorile, un ricambio più giovane e più sano. n quadro delle conseguenze fisiche e psicologiche sui soggetti vittime di questi abusi è spaventoso. Senza contare le freguenti violenze, percosse e torture inflitte a coloro che cercano di fuggire, gli effetti del lavoro stesso sui bambini sono devastanti. Coloro che, per esempio, lavoranoper più di 12 ore al giorno in una fabbrica di tappeti corrono il .rischio di deformazioni della colonna vertebrale, dovute alla forzata posizione rannicchiata davanti a un telaio, ritardi nella crescita, malattie respiratorie causate dalla polvere e dal conratto con i fiocchi di lana, problemi di vista dovuti all' illuminazione insufficiente dei laboratori. Ambienti pericolosissimi sono anche le fornaci, concerie, industrie del vetro e laboratori dove si producono fuochi artificiali. La vicinanza a sorgenti di calore molto intenso, il contatto non protetto con acidi o solventi o materiali estremamente pericolosi, come la polvere da sparo, sono cause di infortuni, malattie o disfunzioni che avranno sui piccoli un effetto disastroso e perenne. Lavoro coatto, orari infernali, mancanza di ore adeguate di sonno, retribuzione salariale minima o inesistente, malnutrizione, esposizione a prodotti tossici, ambienti di lavoro altamente pericolosi, isolamento, punizioni corporali e alta mortalità infantile... anche questo spiega la crescita economica di un paese tra i più rampanti di questo inizio di millennio. NEPAL: PARADISO PER POCHI Anche Santos tesse tappeti. Molti dei suoi 15 anni li ha passati nello stesso vergognoso laboratorio, alla periferia di Katmandu (Nepal), insieme a Nepal: bambino e ragazza raccolgono pietre per un frantoio.

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