Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

STORIE E I•AESI Paesi del Golfo: lavoratori stranieri e fantini minorenni SOGNI SOnO LA SABBIA Quasi 9 milioni di stranieri lavorano nei paesi del Golfo Persico, molti in stato di schiavitù. Migliaia di bambini sono traHicati per essere impiegati come fantini nelle corse di cammelli e dromedari: s~rt nazionale e attrazione turistica in tutta la penisola arabica. P er le torture subite dal suo datore di lavoro, la domestica indonesiana Nour Miyati è stata sottoposta a molteplici esami all'ospedale di Ryad e, per salvarle la vita, i chirurwu hanno dovuto amputarle «le dita Cielle mani, parte del piede destro e le unghie di quello sinistro». La storia è stara resa nota il23 marzo 2005 da un giornalista saudita del quotidiano Arab News. l dettagli sono raccapriccianti. Per non aver fini - to i lavori domestici , il datore di lavoro, un militare non meglio identificato, avrebbe legato la donna mani e piedi e rinchiusa nella stanza da bagno per oltre un mese.ln quei giorni è stata picchiata a più riprese e con violenza, ferendola a un occhio e rompendole i denti . La polizia ha comunicatoche un'inchiesta è stata avviata. Qualora venisse ritenuto colpevole,!'accusa è passibile di arresti domiciliari e non carce· rari perché è un militare. SFRUTTAMENTO SISTEMATICO n 15 luglio 2004, l'organismo di difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha pubblicato un rappono in cui denuncia le condizioni dei lavoratori stranieri in Arabia Saudita. I casi di tonure, sfruttamento e schiavitù sarebbero sistematici. «Abbiamo trova [O uomini e donne in condizioni simili alla schiavitù - afferma Sarah Leah Whitson, direttore esecutivo di Hrw -.Caso dopo caso, abbiamo avuto la conferma che il governo chiude gli occhi sugli abusi che subiscono i favoratori stranieri, soprattutto le donne». n documento cita l'esempio di .300 donne venute da Sri Lanka, Filippine e India: lavorano nelle pulizie di ospedali a Gedda, con turni di 12 ore, Modernizzazione nell'Arabia Saudita... a spese di milioni di immigrati. MC l ottobr.-novembre 2005 pagina 64 DI BENEDETTO BELLESI per 6 giorni a settimana. Alla fine del - la giornata sono portate in dormitori comuni, dove dividono una piccola stanza con letti a castello in 14 persone; il giaciglio è una dura panca. Le porte delle stanze vengono chiuse a chiave dall 'esterno, negando alle donne la libenà di movimento per i due, tre anni del contratto di lavoro. n governo aveva invitato una deJegazione di Hrw a visitare il paese per parlare con rappresentanti di stato, ma essa non aveva potuto incontrare e interrogare le vittime dei soprusi Le interviste riportate nell' indagine sono state condotte in India, Bangladesh e Filippine con lavoratori da poco ritornati dall 'Arabia Saudita. Nel paese ci sono quasi 9 milioni di stranieri, su una popolazione locale stimata attorno ai 21 milioni di abitanti: quasi un residente straniero ogni due cittadini sauditi. Le migrazioni più consistenti vengono dal Bangladesh, Indi11 e Pakistan, seguono Egitto, Suclan, Filippine, Indonesia e Sri Lanka, da cui arrivano in maggioranza donne. La migrazione di tanti lavoratori in Arabia Saudita, senza sognare i paesi occidentali, forse si spie~a con la speranza di trovare una sooetà più accogliente, perché più simile alla loro cultura. Ma ad attenderli trovano spesso reclusione forzata, condizioni di compie~ in~genza ~ peri~olo, tonure, abust e v10lenze di ogru genere. BABY FANTINI NeJ 1998, quando suo padre, allettato da promesse di denaro, acconsentì che un trafficante lo ponasse negli Emirati Arabi Uniti (Eau) a lavorare come fantino di cammelli, Najmul aveva appena quattro anni. Ritornò in Bangladesh nel dicembre del 2000. Neltrattempo aveva riportato danni irreversibili a entrambi i reni , probabilmente perché ltli era stata negata l'acqua, per farlo dimagrire. Trasportato in ospedale a Dhaka, morl l' ll aprile 200l : aveva 7 anni. Amir Abbas, un bambino pak.istano di 6 anni, era arrivato negli Eau con la sua famiglia nell999. n trafficante

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