Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

STORIE E P.\ESI Colombia (2) l Altre storie EFRAiN, MARiA EGLI ALTRI Tre milioni di sfollati in fuga dalla violenza sopravvivono ai margini delle città colombiane. Ecco perché, pur di garantirsi un futuro migliore, sono in molti quelli disposti a farsi illudere. Ecco perché le storie di sfruHamento sono all'orciine del giorno. La storia ha in.izio nel maggio del 1997 quando un signore si avvicina a Efra.in, venditore ambulante di profumi d' incerta fattura nel mercato semi-abusivo di San Andresito di Bogotà, proponendogli di cambiare vita e più precisamente di emigrare in Italia per fare il cameriere sulle navi da crociera. Pieno di debiti, sul punto di ritirare i suoi due figli dal collegio privato, Efrain non dà peso ai dubbi della moglie Nerida, commessa da un parrucchiere, accet· ta .l'offerta e convinc~ persino il suo amico William a seguirlo nella nuova awentura. Attraversato l'Atlantico, dopo neppure un mese i due sbarcano, spaesati ma speranzosi, a Malpensa. Appena superati i controlli di polizia, vengono presi sotto braccio da una coppia di italiani, Tony e Piero, che ritirano loro i passaporti con la scusa di «ottenere al più p resto i permessi di lavoro». Il giorno dopo, Efrain e Wùliam vengono trasportati a sud, a Rosciano, una cittadina in provincia di Pescara, dove Tony racconta che non dovranno imbarcarsi, ma lavorare in un laboratorio di droga. Le proteste dei due colombiani non servono a niente: senza i passaporti e senza soldi sono costretti ad accettare. Anzi, visto che c'è biso~o di manodopera più esperta, ad Efrain viene ordinato di invi tare in Italia il fratello Nepomuceno e l'amicoVicente, entrambi ex poliziotti e con precedenti penali per narcotraffico. n nuovo lavoro procede senza intoppi tra sacchetti di droga, acetone e altre sostanze chimiche. Ai quattro colombiani, quel pezzo d'I talia appare ancora p iù corrotto della Colombia. La loro attività sembra godere di notevoli protezioni. Cominciano a capirci qualcosa qualche DI GUIDO PICCOLI settimana dopo, quando la portiera dell'edificio dove sono ospitati, con la quale Efra.in è entrato in confidenza, chiede se anche lui è un carabi - niere. Davanti al suo stupore, confessa che quel laboratorio da alcuni mesi è stato affittato dall'Anna. I colombiani si rendono conto di essersi infilati in un affare estremamente pericoloso. Perché sospetta che i quattro abbiano capito per chi lavorano o forse soltanto perché gli è stato ordinato, Tony ordina loro di prep!rare una decina di chili di cocaina. E 1'11 settembre 1997. A mezzogiorno e un quarto, scatta uno spettacolare blitz, che si awale di un paio d'elicotteri, decine di fuoristrada e trecento agenti, molti dei quali con il passamontagna, accompagnaci da vari cani anti-droga. Nel piccoloesercitoc'è anche Tony, sottufficiale del Ros, Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri. Efra.in, Wùliam, Vicente e Nepomuceno vengono catturati e ripresi da varie angolazioni dai cameramen, dopo l'allestimento adhoc di una specie di set televisivo con bilance, cucchiaini e siringhe e soprattutto vari sacchetti di cocaina sparsi nelle stanze. Gli abitanti della tranquilla cittadina abruzzese, invitati a scendere in strada all'ombra della sua bella torre guattrocentes~a, a~J.>laudono il trionfante convoglio militare. «Sembrava l'ultima tappa del Tour de France», ricorderà Vicente in una lettera ai familiari. L'assalto di Rosciano, che conclude con tutti gli onori la cosiddetta Operazione Cobra l, è definito dai giornali italiani un colpo letale al narcotraffico, mentre i quattro disgraziati vengono fatti passare per «pezzi da novanta». n Corriere della Sera del13 settembre titola a tutta pagina: «Sgominata dai carabinieri un'organizzazione internazionale di trafficanti di cocaina con contatti diretti con i principali cartelli della delinquenza colombiana». Efra.in, Williarn, Vicente e Nepomuceno sono trattati da capi narcos anche due anni dopo dai giudki, che li sotterrano con condanne a 23 e 22 anni di prigione, dimezzate in appello soltantoperché nel frattempo, per caso e per loro fortuna, viene a galla il sistema, più sporco che spregiudicato, utilizzato da anni da vari nuclei dei Ros. Una routine fatta d'abusi, illecito arricchimento personale, peculati, p rovocazioni, istigazioni e riMC l ottob..--novembre 2005 pagina 53

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