STORIE E l}AESI Colombia ( l) l Nel vortice della violenza «MORIRÒ CON LA PISTOLA IN PUGNO» La prima causa di morte di ragazzi e ragauini è l'omicidio. «La società • spiega uno psichiatra • li riempie di un odio pronto ad esplodere alla prima occasione)). Bande di quartiere, narcomafia, gruppi guerriglieri o paramilitari: non c'è che l'imbarazzo della scelta in un paese dove ogni anno ci sono più di 30.000 morti violente. Non hanno nomi, ma soprannomi. O meglio usano nomi eli battaglia perché, nonostante siano poco più che bambini, sono in guerra contro tutto e tutti, in attesa che arrivi la loro ora. <<D primo furto lo feci a mio padre, la prima rapina ad un vecchietto del quartiere. Poca roba rispetto al colpo grosso successivo, dopo il quale organizzai una tremenda rumba. n mio obiettivo è elivertirmi perché già so che morirò con ]a pistola in pugno, una "38" che mi ha lasciato il Salciccia prima di venire ammazzato. Da quattro anni non bo più una famiglia, ma solo la mia banda. Non ho paura di niente, tanto meno della morte. NeJ mio quartiere ci sono sei bande e ognuna ha il suo territorio e guai a chi non lo rispetta. I più fighi sono los Gomelos che lavorano nelle zone bene e utilizzano le ragazze per clistrarre le vittime» elice Carlos. «lo ho iniziato a rubare a dieci anni per pagarmi l'erba e il basuco. Poi ho continuato fmo a quando sono stato cacciato di casa. Sono un duro nel mettere la punta della lama al collo della gente efarmi dare tutto queJlo che hanno. n rispetto si conquista cosl, con le arrni, e se non ci riesci sei un essere inutile e vieni emarginato. Una "38", che è il revolver più ambito, costa 200 mila pesos (circa 80 euro, ndr)» elice Lucas di 15 anni. I due ragazzini parlano al giornalista,_guardandosi nervosamente alle spalle. Ogni tanto, per rendere credibili i loro racconti, o semplicemente per pura vanità, alzano la camicia per scoprire i loro corpi asciutti e mostrare le cicatrici eli ferite di pistola, coltello o banalmente di colli eli bottiglia. Ad offrire questo quadro eli dispeMC l ottobre•novembre 2005 pagina 50 DI GUIDO PICCOLI razione è il quotidiano colombiano El Tiempo in un'edizione del giugno scorso_ SE LA MORTE GIRA ATIORNO Sono trascorsi ventun'anni da quando la Colombia si sorprese e commosse, vedendo e rivedendo nei telegiornali nazionali, scoppiare in lacrime tra le braccia degli agenti un sedicenne eli nome Byron, che aveva appena ucciso il ministro eli giustizia, Rodrigo Lara Bonilla. Da allora, per una gran parte dei ragazzini «senza futuro», non è cambiato niente: la stessa vita, gli stessi valori, lo stesso linguaggio. La prima causa di morte di ragazzi Che vito lo aspetta? e ragazzini continua ad essere l'omicidio non solo nella Medellin eli Pablo Escobar, ma in tutto il paese: i giovani delinquenti intervistati dal Tiempo sono di Ibagué, il capoluogo del Tolima, un tempo una cittadina tranquilla. Quella che domina tra la maggioranza affamata e umiliata del paese, e soprattutto tra i più giovani, è una cultura di morte. «Continuo a vedere morire i miei amici, a vedere la morte girarmi intomo, è vita avere Ja morte così v:icina o sarà morte v:ivere a Jungo?» ha scritto El Alacnin, un giovane attore ucciso poco dopo avere partecipato al film Rodrigo D, no futuro del regista Vietar Gaviria. «Dagli annl Ottanta la Colombia ha perduto molti ragazzi, ma soprattutto la vergogna>>, ha scritto Humberto Arboleda, della Corporaci6n Regù)n de Medellin (una delle maggiori associazioni dei eliritti umani della città), aggiungendo che «al di là delle spiegazioni sociali e politiche, ci deve essere qualcosa eli patologico e anormale in una società che tollera il sacrificio di una quantità eli giovani, che muoiono senza sapere perché e in nome eli che cosa». Dei 30 mila e più omicidi che insanguinano la Colombia con una media stabile da un paio eli decenni, almeno un quarto sono compiuti da minorenni in episodi eli criminalità comune o in episodi in qualche modo legati al conflitto in atto nel paese tra le forze armate istituzionali, i loro alleati ~aramilitari e le formazioni guerrigliere. Le ragioni del reclutamento nelle bande e nei diversi gruppi armati sono comuni a tutti: <<Raccontano la stessa storia. E cioè, che un giorno non hanno più sopportato la fame e la violenza familiare e sono
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