Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

' Storil' l' p<~t'SI GATTI&TOPI I 119 giugno 2005le autorità brasiliane hanno liberato oltre 1.200 lavoratori schiavi da una grande piantagione di canna da zucchero nello stato del Malo Grosso. Il proprietario è Eduardo Queiroz Monteiro, fratello dì un deputato dello stesso stato e pre· sidente dell'associazione industriali locali. Una buona notizia, che mostra la serietà dei propositi del governo Lula, per sradicare dal Brasile il traba/ho escrauo Oavoro schia· vo), crimine codificato dall'articolo 149del Codice penale brasiliano, contro coloro che detengono !lavoratori •in condìzioni disumane e sottratti alla propria libertà•. n fenomeno del trabalho escrauo inizia con l'azione di autentici •negrieri•. che procurano la merce umana: sono ch iamati gatos (gatti), equivalenti ai caporali nostrani . Girano con grossi camion nelle terre più povere, reclutano contadini immise· riti, promettendo soldi e contratti e versando un piccolo anticipo alle famiglie; quindi li portano a migliaia di chìlometri di distanza, nel cuore della foresta. Quando stremati scendono dai camion neUa fazenda dei padroni. !lavoratori sono già oppressi da debiti per il viaggio, cibo, soggiorno. n debito aumenta ogni giorno. poiché devono rifornirsi di cibo, vestiario e perfino degli attrezzi di lavoro nello spaccio del padrone. Vivono in capanne in situazioni disumane; sotto la minaccia di violenza fisica e psicologìca; chi protesta viene punito senza pietà; la fuga è quasi impossibile: il villaggio più vicino è a centinaia di chilometri; chì ci prova può essere riportato indietro dal· la polizia, qual)do non viene inseguito e ucciso dai pistoleros a servizio della fazenda. Le attività in cui vengono impiegati i moderni schiavi sono: la preparazione di pascoli con l'abbattimento della foresta , l'allevamento, la semina e coltivazione, la produ· zione di legname e di carbone vegetale per l'ìndustria siderurgica. I l Brasile è uno dei pochi paesi al mondo che riconosce all'interno del suo territorio la presenza di questa ignobile piaga. Il che permette di adottare strumenti adeguati. Dal 1995 è in azione il Gruppo mobile di fiscalizzazione (GmO: una specie di task·for· ce dìpendente dìrettamente dal Ministero del lavoro, composta da ispettori, medici o ingegneri della sicurezza sul lavoro, che possono lavorare autonomamente, senza subire influenze e limiti opposti dai potentati locali alle loro attività. In 10 anni il Gmf ha liberato 15.224persone, un terzo delle quali negli ultirnì due anni, da quando cioè Lula è alla guida del paese. Nel 2004 il governo brasiliano ha dichiarato aii'Onu che esistono ancora 25 mila lavoratori in stato di schìavitù (Rapporto 2005 dell 'Oil). Ma la Commissione pastorale della terra (Cpt) afferma che il loro numero può arrivare a 40 mila, concentrati soprattutto negli stati del Para, Malo Grosso e Bahìa; ma anche il Maranhào, Tocantins e Rondònia contribuiscono pesantemente alla statistica. n lavoro degli ispettori non è facile. Essi devono affrontare la carenza di mezzi tecnici, come vetture ed elicotteri , indispensabili in un paese dalla dimensione continentale e con strade impraticabili; peggiori sono le difficoltà provocate dall'indolenza o apatia deg!i organi di supporto locali. Senza contare che qualcuno paga tale lavoro con la vita. E accaduto il 28 gennaio 2004: tre ispettori del lavoro sono stati assassinati da pi· sto/eros nello stato di Minas Gerais, non lontano da BrasiUa, la capitale. Secondo una ricerca della Cpt, meno dellO% dei responsabili del trabalho escrauo scoperti nel Para sono stati effettivamente incriminati. Inoltre, il sistema dì •repressione• applicato nei confronti di chì viola la legge spesso risulta eccessivamente blando e le sanzioni irrisorie: la pena minima è di due anni dì carcere, che può essere convertita in pene alternative, come distribuzione di alimenti e svolgimento di lavori socialmente utili. Questo fa sì che l'efficacia dell 'azione penale venga ridotta, se non annullata. L' 11 agosto 2004 è passata in parlamento la Proposta di emendamento costituzionale 438 (Pec), che prevede la confisca delle terre dove viene constatato lo sfruttamento del lavoro in schiavitù e i terreni destinati al programma di riforma agraria. Per l'approvazione finale manca Il voto del senato. Tale legge sarà di certo un'arma potente per debellare il barbaro fenomeno del trabalho escravo in Brasile. scovi-proprietari esorcizzano come il diavolo · Jo nasconde 11 giorni dopo la fuga, quando lui bussa alla porta eli un prete. Sapevano chi era, perché non tutti i poliziotti si arrendono al conto spese delle grandj proprietà. Mani senza nome passano alla Commissione gli allarmi eli chi pretende obbedienza e gli ordini eli chi obbeMC l ottob...·novembre 2005 pagina 48 8 .8 . elisce in divisa. PiccoU capi di polizia che non vogliono il fastidio dei prigionieri. Perché i prigionieri sanno troppe cose, parlano, e diventano imbarazzanti. Chi dava la caccia a CadosAugusto lo definiva <<Violento e furbo». Chissà se lo è mai stato. Mentre fuma nella baracca di Belem ha l' aria eli un reUtto alla deriva. V allarme era partito da VicenteRodriguez Silva, colombiano che gestiva la fazenda Rio Dorado, proprietà di un gruppo che fabbrica telefoni aRio. Ogni vigilia eli Natale il presidente della società dci telefoni appare in Tv per distribuire targhe dorate ai bambini che hanno vinto il premio della bontà. <<il mio sogno è un Brasile - ripete rubando le parole a Lula-, dove la lealtà deve diventare l'undicesimo comandamento». LA FUGA <<Come haj fatto ad andar via?». <<Pioveva forte e l'elicotteronon poteva alzarsi. I sorveglianti giocavano a carte sotto la tettoia. Dai cespugli strisciano nel capannone tipi armati che non avevan1o mai visto. Forse disertori eli altre /azende, forse guardie scoppiate per il disgusto. Non schiavi>>. Avevano lasciato un'altra fattoria a tre giorni dj cammino. Raccontano di essere stati costretti a fucilare cinque braccianti d1e volevano i soldi e protestavano con zappe e machete. Quando sono caduti a terra, il capo delle guarelie ha ordinato «seppelliteli da qualche parte>>. E hanno elisobbedito. Legato a un pal,o il capo, vuotata la cassa e via nella foresta. La pioggia li aveva protetti. Carlos Augusto e altri due vorrebbero seguirli nella fuga. <<Non abbiamo armi e soldi, ma sappiamo camminare». Scappano anche un padre ed un figlio: «Sarebbe stato cosl anche per me, se il Gato avesse accolm la mia richiesta al mercato di Recife... ». I disertori armati non vogliono fermarsi finché piove. Dopo comincerà l'inseguimento: i cani e gli elicotteri li cercheranno: «A volte è la polizia a guidare la caccia». Loro sanno come funziona. «MegUo andare dai preti. Danno sempre una mano». n racconto è finito, ma la fuga eli Carlos Augusto continua. Se io l'ho trovato nel baixado, possono scovarlo in tanti: <<Non hai paura quando le passerelle tremano per i passi di chi sfiora la baracca?». Carlos Augusto sorride al giovanotto che lo accompagna. Le mani del giovanotto sono lisce e finalmente capisco: «Anche eu, un prete?». «Non ancora. Carlos Augusto fra un'ora parte per Brasilia. Non posso spiegare come. Sarà in salvo solo dopo aver raccontato la storia alla commissione creata da Lula contro la schiavitù. In tanti cercheranno di impedirglielo».

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