Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

Edltorlcde «Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste>> (Martin Luther King). L o abbiamo imparato a scuola: il1848 è la data ufficiale dell'abolizione dello schiavt.tù. Per La maggioranza della gente, quindt: il commercio degli schiavi è una mostruosità del passato, di mi ct siamo liberatz, anche se rimane la vergogna storica nella nostra coscienza di esseri umani e cristiani. È vero: quel tipo di schiavitù è finita (quasz) dapper· tutto; ma 11e è sorta una nuova, forse peggiore della prima, edesiste in tutto ilmondo, anche neipaesipifj sviluppati: come Europa, Stati Uniti_ Australia, Giap· pone. Anzt: oggi d sono più persone schiavizzate, di quante ne furono strappate all'Africa, in quasi tre se· colidi tratta transatlantico, per arricchire i colonizza· tori delle Americhe. Tutte le nazionidel mondohanno dichiarato fuori leg· ge loschiavismo, anche sealcune sono arrivate con ol· tre un secolo di niarclo. Il guaio è che neipaesidove lo schiavitù è endemica, perché/a parte del tessuto culturale, sociale ed economico, nessuno si è premura/o di dire a rmlioni di schiaviche sono liberi. Anz1: i go· verni di molti paesi negano l'esistenza della piaga o ~ma nano leggiper curarla, senza poi/arie rispettare. E stata abolita la schiavitù legale, ma continua quel· la illegale, basata sul «diritto>> del sopruso, camuf fata sotto vecchie e nuove/orme: da quelle tradizionali, come La schiavitùperpossesso, allo tratta di don· ne e bambiniper lo sfruttamento sessuale, da/lavoro forzato aquello per debito, dalla schiavitù clomestica aquella contrattualizzata. Tutte queste/orme hanno un comune denominatore: il totale controllo delle vittime d4 parte dei nuovi schiavisti e gli alti profitti degli s/ruttaton: La schio· vitù è diventata, in/atti_ un business in continua espansione, tm'industna che, nell'economia globaliz· zata, obbedisce alle leggi della domanda e dell'o//er· ta. Lo schtavo, ogg1: è «materiale di consumo», mer· ce «usa e getta»: è usato finché serve; quindi viene scartato e rimpiazzato con altra «merce umana». I l (e~omeno investe ~ncJ:e 1: Eu:opa~ clove glischtavz sz contano acentmata dz mtglima el'Italia èalprimo posto ealcen· tro di questo commercio, anche perché la schiavitù moderna è strettamente legata all'immigrazione clandestina. l/attidi cronaca cheparlano di clonnenigertaneedest-europee costrette alla prostituzione, bambini lava-vetri o usati per l'accattonaggio, adulti eminorenni costretti ai lavori forzati nei labora· tori gestiti da cines~ maghrebini sfruttati nell'agrt~ coltura e nella pesca e perfino la compra-vendita di neonati... sono La puntadell'iceberg della nuova sdJZavitù inltolta, gestita da ma/ie di «negn'en» itali.am: cinest; albanesz; rum; nigertani edi altrenazionalità. Quello che ci sfugge, però, sono i drammi umani del· le vittime, causati dalla libertàperduta, la dignità col· pestata, i sogni infranti e la vita stessa in balia di ma· niaci e sfruttatori. E nessuno grida allo scandalo, poiché le loro tragedie sono ridotte aun problema di clandestinità; anzz; sono spessobanaliz.z.ate, con la scusa che lo prostttuzione è il mestiere puì vecchio del mondo. Ma la stragrande maggioranza delle donne che battono i nostri marciapiedi sono schzave: non hanno scelto liberamente quel mestiere, ma vi sono costrette con l'inganno e la violenza, tanto che chi si ribella puòfinire ammazzata. E chi le usa si rende complice di tale vugogna. Sono certo che 1 nostri lettori provano sincera in· dignazione difronte alle varie/orme di schiavi/t~ praticate dentro z·nostri con/ini. Ma non basta. Occorre dilatare l'orizzonte, per non essere complici della vergogtza che si consuma a livello mondzale. Anche se indirettamente, gli schiavi hanno a che ve· dere con La no.rtra vita diognigiorno. Può darsi che La banana chemangiamo e lo zucchero chemett1amonel caffè stano intrùidel sudore di scht4vi lotinoamerica· ni e i tappeti che calpesttamo Stano stati tessuti da schiavi pakistam;- tende, camicie, gioielli e altri manu/attt. potrebbero essere /rutto del lavoro coatto di donne e ragazzi mdtam:·palloni e giocattoli in mano ai nostn' bambmi potrebbero grondare sangue di al· trettanti minorenni asiatici o caraibici... Gli esempi possono essere infiniti. Non èfacile seguire le tracce per risalire alcrimineori· ginario; ma non è impossibile. Oggz; esistono pubblicaziom; associazionz: campagne di informazione che mostrano i legami tra schiavitù eprodotti richiesti da consumatori e rivenditori occidentali:bisogna in/ormarsiedessere dispostiacambiarequalcheabitudine di vita. Soprattutto occorre chtamarequesta vergogna globalizzata con il proprio nome: schiavitù, senza confonderla con altri crimim: perquanto gravi. Equesto vale soprattutto in casa nostra, dove i nostri governanti sembrano conoscere solo la repressione contro i «clandestim», confondendo in tale termine carnefici e vittime, senza preoccuparsi di restziuire a queste ultime la proprza dignità. BENEDETIO BELLESl

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