Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

VITTIME E CARNEFICI Bambiru (2) l La prostituzione minorile UN MONDO CON SEMPRE PIÙ ORCHI Sono almeno 3 milioni i bambini sfruHati sessualmente. La povertà spinge i genitori a vendere i propri figli, il cui corpo è un bene commerciali:aabile e molto richiesto. Efficienti agenzie criminali oHrono bambini e servizi di ogni tipo a pedofili, turisti sessuali e pornografi. Se all'inizio era limitato all'area dell' Estremo Oriente, oggi il fenomeno della prostituzione minorile si è diHuso in tuffo il mondo. Con abusi, crudeltà e perversioni che arrivano a livelli difficilmente immaginabili. or NICOLEITA BRESSAN Parlare di prostituzione minorile significa parlare di un fenomeno che divora i bambini di questo mondo in qualsiasi continente essisi trovino. 'h una realtà che si sta espandendo e ingrandendo e che sta divenendo, nelle sue pratiche, sempre più efferata e disumana. La prostituzione espropria il minore coinvolto della sua dignità e lo costringe a subire danni, fisici e psicologici, profondi e talvolta permanenti. L'Unicef, nel Rapporto pubblicato nel2001 sullo sfruttamento sessuale dei bambini (l), afferma che, nel mondo, ogni giorno sonoobbligati ad entrare nel mercato del sesso a pagamento 3 mila minori, per una cifra complessiva di un inilione l'anno. Le Nazioni Unite e l'Ecpat (2) sostengono che nel mondo, complessivamente, ci sarebbero oltre 3 milioni di bambini sfruttati, di questi un milione e 200 mila vivono nelle Filippine, 600 mila in Cina, 500 mila in Brasile, 400 mila in India, 300 mila in Thailandia e 300 mila in Europa/Africa (3). Secondo una ricerca dell'Ecpat, le tariffe minime per ogni prestazione variano dai 5 dollari di Brasile, Russia, Viemam, Filippine; ai 10 di Cina, Nepal, Thailandia,Repubblica Dominicana,Pakistan,Sri Lanka; ai 20 dell 'India; ai 30 del Giappone e ai 50 di Taiwan. n fatturato di questo sfruttamento, paragonabile ad una multinazionale, è di almeno 12 miliardi di euro l'anno (4). LE CAUSE Dai luoghi tradizionali, quali i paesi del Sud Estasiatico, dove la prostituzione minorile ha preso avvio attorno al1960-1970, si è passati nel corso del tempo ad unamercificazione del bambino che ba interessato anche alcuni stati dell'America Latinae dell'Africa, espandendosi con sempre più forza in Europa e negli Stati Uniti. Le cause all 'origine di questo mercato del sesso accomunano ivari paesi che ne vengono coinvolti. Esse si basano su una serie di fattori, le cui radici sono profonde e complesse, a seconda degli stati e delle economie interessate. Tali fattori sono dl carattere culturale ed economico e legati alle carenze istituzionali e legislative. n fattore culturale che più incide, in molti paesi nel mondo, sulla nascita e sviluppo della prostituzione minorile è la povertà, visto e considerato che più di un miliardo di bambini, cioè oltre la metà dei minori nei paesi in via di sviluppo, sono privati di almeno uno dei beni o servizi essenziali alla loro sopravvivenza, sviluppo e crescita (acqua potabile, alimentazione adeguata, istruzione). E la povertà rende un bambino ancora più vulnerabile, soggetto (più di quanto già losia) alle decisioni a volte estreme degli adulti: è la disperazione che induce certi genitori, non in grado di provvedere ai propri figli, a cederne uno. Povertà significa in primis fame, e quindi spesso, un minore può decidere di vendere il proprio corpo pur di sopravvivere, perché il suo corpo è l unico bene che può commercializzare, nonpotendo essere competitivo in alno modo sul mercato del lavoro. Se da un lato, quindi, il bisogno di sostentamento, proprio e della.propria fami - glia, induce a praticare la prostituzione, dall'altra i minori possono persistere a vivere nel giro del sesso perché consapevoli che, con nessun altro lavoro, si potrebbero permettere beni che altrimenti non avrebbero. n desiderio di emergere e di una vita migliore, allora, diventano le cause che alimentano un processo iniziato forzatamente. Amaggior ragione, se il minore è fi~o di una prostituta. In Guatemala, per esempio, il 70 Yo delle adolescenti segue il modo di vivere delle proprie madri. DALLA FAMIGLIA ALLA STRADA Di sicuro, il minoreprivo di mezzi economici manca di istruzione adeguata, per cui se inserito nel circuito del lavoro clandestino (perché la famiglia lo considera già forza-lavoro seppur piccolo) è facilmente oggetto di abusi sessuali da parte degli adulti. Proprio il verificarsi di abusi sessuali, soprattutto da parte di familiari (in genere di sesso maschile), a danno di maschi quanto di femmine, è una delle cause che maggiormente trascina un bambino nel commercio sessuale. Si ritiene che quasi l'BO% dei bambini sfruttati nell'industria commerciale del sesso soffrano di abuso psicologico o fisico. Aciò si aggiunge una struttura familiare spesso disgregata, dove la figura del padre è assente, e dove a quella della madre si accostano figure alterne di uomini altrettanto instabili, che spingono il bambino a fuggire dal nucleo familiare per trovare altrove, in genere sulla strada, MC l ottobre-novembre 2005 pagina 33

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