Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

Vittime e carnefici I NUMERI DELLA VERGOGNA L'Uoicefstima in 246 milioni il numero dei bambini lavoratori nel mondo. Circa tre quarti del totale, 171 milioni di bambini sono sfruttati in condizioni di alto rischio: come nelle miniere, nell'agricoltura (con pesticidi), nell'industria (con prodotti chlmici o con macchinari pericolosi). Milioni di bambine sonooccupate come lavoratrici do - mestiche non pagate o pesantemente sottopagate, esposte ad ogni fom1a di abuso fisico e psicologico: 1,2 milioni sono vittime del traffico; 5, 7 milioni sono schiave del debito o in altra forma; l ,8 milioni sono forzate a prostituirsi; circa 300 mila partecipano in conflitti armati, e 600 mila in altre attività illecite controllate da imprese criminali transnazionali. I1 70% di tutti i bambini lavoratori sono impegnati in agricoltura. La distribuzione regionale presenta l'Asia ed il Pacifico come il contineme con il maggior abuso di bambini lavoratori. Nella fascia dai 5 a 14 anni 127,3 milioni di bambini lavoratori sono asiatici, il19% di tutti i bambini del continente. Nell' Africa a Sud del Sahara vivono 48 milioni di bambini lavoratori: lavora quasi un bambino africano sono i 15 anni ogni tre, cioè il29% . In America Latina e nei Caraibi lavorano circa il16% dei bambini, 17,4 milioni. Nel Medio Oriente e Nord-Africa il 15%. E 2,5 milioni di bambini lavoratori appartengono al mondo ricco dei paesi industrializzati e delle economie in transizione. I TANTI PERCHÉ DI UN FENOMENO Tra le molte cause che producono il fenomeno dei bambini lavoratori ci sono soprattutto la povertà diffusa e disperata, peggiorata dalla pandemia di Hiv-Aids e dalla conseguente crescita del numero degli orfani. Le famiglie disfunzionali (quelle dove è grave lo sfaldamento a causa di mancanza di educazione degli adulti, di conflitti interni, violenza intra-familiare e maltrattamenti) sono un'altra grossa fonte di minori che entrano nel mondo del lavoro infantile. Lamancanza di educazione primaria e di addestramento professionale provocano una situazione di forte disperazione dei teen-agers che sanno di aver perduto ogni opportunità di sviluppo evolutivo nonnaMC l ottobre-novembre 2005 pagina 32 le, una frustrazione che li rende vulnerabili a qualunque forma di lavoro forzato, che di solito richiede poca o nulla educazione primaria. Un forte contributo viene anche dalle attitudini poco rispettose dei minori in certe culture e minoranze etniche, dove un minore non viene ritenuto soggetto di diritti paragonabili agli adtùti. Quindi i bambini vengono nutriti poco e male; le bambine possono essere affinate ai vicini come schiave casalinghe e sessuali in caso di scarsi raccolti, se poi esse sono di casta inferiore sono praticamente merci da sfruttare. Esistono poi i matrimoni assimilabili alla legalizzazione della pedofilia; c'è il traffico di organi (vedi articolo); c'è la rnendicità organizzata, compresa quella che rende intenzionalmente ciechi o altrimenti irreversibilmente handicappati i bambini mandati a chiedere l'elemosina, per ottenere un rendimento più alto. Discriminazioni razziali ed etniche contribuiscono a causare il fenomeno dei bambini soldato (vedi articolo). I bambini soldato sono spesso obbligati a uccidere fratelli e sorelle nel vilfaggio di origine in modo da rendere per loro impossibile tornare a casa e obbligarli così a restare fedeli alla banda che li ha catturati. Per far loro superare la paura e le eventuali norme ancestrali di comportamento etico, ven_gono drogati senza ritegno. I conflitti interni, il fenomeno degli stati falliti, della diffusa corruzione delle forze dell'ordine favoriscono l'associazione del lavoro infantile con altre attività criminali come il narcotraffico, il business delle armi, lo sfruttamento delle bambine come schiave sessuali dei capi-banda. Nel caso del narcotraffico i bambini sono i lavoratori favoriti nella raccolta della coca e dell'op - pio, nelle pratiche dannose alla salute per la trasformazione chimica delle droghe e nel commercio e distribuzione al denagHo. Sono stati trovati bambini imbottiti di coca nei pannolini, con preservativi imbottiti di eroina nella pancia; bambine con un grosso sacchetto di cocaina nella vagina e sono comuni i casi di bambini spacciatori che usano lo zaino scolastico per la distribuzione. I genitori stessi o i capi-banda del posto minimizzano cosl i costi di produzione e il rischio di arresto degli operatori. • Sudan: portando l'acqua a casa.

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