Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

Vittime c carnefici rare a non cercare di uscire daUa violenza anche in situazioni estreme. Nella maggior parte dei casi, anzi, proverà a trarre profitto dalla condizione nella quale si trova e magari ad usare l'astuzia per trovare sbocchi possibili nel paese di destinazione. l «falsi matrimoni» realizzati dietro pagamento o i legami affettivi sviluppati con i clienti ne sono un esempio. Una cosa però è chiara: difficilmente individueranno nel ritorno a casa una soluzione riparatoria. Anzi, nella maggior parte dei casi i rimpatri sono realizzati in maniera forzata e riportano le donne ad un contesto nel quale non è possibile nessuna fonna di reinserimento dignitoso. Ovviamente a tipologie che potremmo defmire <<senza violenza fisica» si aggiungono molteplici casi di tratta accompa&l'flata da rapimento, costrizione, stupro e anche tante storie di ragazze e bambine «vendute», a volte dal - le stesse famiglie. I redutatori non sono che il primo anello della catena della organizzazione, quello più vicino alle donne. A loro si aggiungono lutti i più svariati personaggi che si occupano di procurare i documenti, disegnare le rotte, accompagnare alcuni tratti di viaggio o ricevere le donne a destinazione, controllarle e predisporre abitazione, luogo di lavoro, assistenza medica e tutto quello di cui avranno bisogno in un paese straniero, nel quale nella maggior parte dei casi la sin•azione di irregolarità o comunque l'esercizio della prostituzione obbligano a nascondersi. l trafficanti però non sono sempre associati in gruppi di stampo mafioso, anche se la partecipazione di questi ultimi nella tratta sembrerebbe in aumento.Per imigranti in partenza dal Sud America, per esempio, fmo a quando in Europa non sono entrate in vigore nonne restrittive sui termini di ingresso, era facile arrivare con permessi turistici di 3 mesi, allo scadere dei quali entravano nel - l'irregolarità. Una ricerca realizzata recentemente su un campione di donne dominicane vittime di tratta ha rivelato che esse vengono portate fuori daJ paese attraverso reti «amiche», organizzatori di viaggi e persino da familiari o persone coMC l ottob,.· novemb,. 2005 pavina 23

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=