Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

\'ittim~? ~? carnefici anche di fronte ad un eventuale consenso deUa vittima. Facciamo un esempio. Il paese è la Colombia, lacerata da una guerra che ha fatto 600 mila morti in cinquant'anni. La città è Medellin, quella che fa registrare uno dei più alti indici di violenza al mondo. Negli anni '90, le riforme economiche di stampo neoliberista hanno provocato nell'economia del paese una recessione economica di dimensioni mai conosciute prima. Conflitto armato, violenza diffusa e crisi economica hanno provocato nei colombiani e nelle colombiane un profondo senso di sfiducia e di mancanza di prospettive verso il futuro, generando un desiderio di fuga all 'estero. Un'inchiesta realizzata nel1997 dal quotidiano El Tiempo rivelava chepiù del 70% dei cittadini avrebbe voluto emigrare e negti ultimi lO anni oltre il lO% della popolazione è andato via dal paese (2). Amanda è una giovane donna di Medellin destinata ad essere trafficata in Giappone passando per il Perù e la Thailandia. Vive un' esistenza abbastanza soddisfacente, nonostante sia cresciuta senza la madre ed abbia perso il padre quando era adolescente. Tuno sembra andar bene, fino a quando il marito non perde il lavoro e questo evento demolisce gH equilibri della sua rranquilla famiglia: lei, il marito, la bimba di 4 anni, la suocera. Quando le viene offerto di incontrare un uomo - il <<peruviano» -, «che porta le donne all'estero», lei accetta. Si presenta al «colloquio» insieme ad altre ragazze e capisce subito che tipo di lavoro le viene offerto. Per «partecipare alla selezione>> deve consegnare delle foto di sé nuda e siccome non le ha portate deve farle D. Ma Amanda non riesce a spogliarsi e comincia a piangere. n «peruviano» le dice allora di andar via: se piange solo per delle fotografie, decisamente non è adatta a quel lavoro. Ma Amanda lo supplica di darle un'altra possibilità, Ici vuole partire: perché la vita in Colombia non è facile e lei ha deciso di comprare una casa per la sua famiglia e di dare un futuro diverso a sua figlia. Parte per il Perù, dove dovrà essere predisposta la documentazione falsa per andare in Giappone (3). A Lima viene iniziata alla prostituzione e dopo un mese parte per il Giappone ma viene fermata per falsa documentazione all'aeroporto di Bangkok, dove fa scalo e rimane per un anno in una prigione thailandese. Amanda viene rraffìcata: voleva partire, ma questo elemento non modifica la realtà del reato commesso sulla sua pelle. È stato commesso un abuso della sua «situazione di vulnerabilità» ed è stata «ingannata». Amanda era consapevole che avrebbe esercitato la prostituzione ma non sapeva che avrebbe viaggiato con documentazione falsa, non sapeva quanti soldi avrebbe guadagnato, non conosceva la lingua del paese dove andava e certamente non poteva prevedere tutto quello che sarebbe accaduto dopo. L'assurdità e la crudezza della sua storia ci aiuta ad avere chiara la complessità del tutto. Amanda finisce in una prigione e per molti mesi nessuno sa più nulla di lei. I trafficanti owiamente non awisano la famiglia e ci riesce solo una donna che esce dalla prigione prima di lei. Viene tirata fuori dal carcere grazie all' intercessione della Global Alli ance Against Tra/fie in Women, Ong con sede a Bangkok, che in collaborazione con la Oim (Organizzazione internazionale delle migrazionj, in inglese Iom) d i Bogotà ne predispone il rientro in patri a. MC l ottob,...novemb,. 2005 pagina 22 All'inizio è felice di essere tornata ma poi qualcosa inizia a cambiare. Non le piace quell' interruzione al suo sogno di cambiamento e inizia a pensare di ripartire. Lo fa - rebbe di nuovo, a qualunque costo (4). C'è qualcosa di drammatico nella sua immagine di «futurodesiderabile>>? Probabilmente, ma non spetta a noi dirlo. E comunque non è solo questo l'aspetto che ci deve far riflettere. n punto è un altro: avere chiaro che, ancora una volta, la situazione di Amanda non esenta dalla responsabilità di un reato i trafficanti che la facessero ripartire e che tornassero a sfruttarla. Questo aspetto va tenuto chiaramente presente, perché troppo spesso si sente affermare che la tratta appartiene a contesti ed epoche nelle quali le ragazze sono totalmente ingannate e senza il sospetto di quello che andranno a fare. I RECLUTATORI Chi mette in contatto Amanda con il «peruviano»? È una sua collega di lavoro, con la quale lei parla in fabbri - ca delle difficoltà che sHt affrontando e di come si sente. Come nel caso di Amanda, le persone di contatto sono spesso persone del quartiere, conoscenti, amici o addi - rittura membri della famiglia. Essi sanno approfittare della situazionedi vulnerabilità in cui si può trovare una donna e avanzano loro la proposta di metterla in collegamento con gruppi o persone che rendono possibile andare fuori dal paese: per cercare un lavoro migliore, per guadagnare di più, per sfuggire alle mille difficoltà che caratterizzano la vita delle donne, per studiare, per trovare un marito. A volte sono le stesse donne a rivolgersi ad «agenzie», la cui presenza sul territorio è nota a tutti. La proposta sul tipo di lavoro che si va a svolgere varia a seconda della situazione e del paese. In alcuni casi viene prospettato il lavoro domestico o la cura di anziani o bambini o il matrimonio con un uomo benestante; in altri la prostituzione è uno sbocco noto subito o intuito poco prima della partenza, anche se difficilmente chiare sono le modalità di esercizio o i guadagni che ne deriveranno. Oltretutto il contesto nel quale le donne vengono portate, l'assenza d i docwnentazione o il possesso di documentazione falsa , il debito acceso per ripagare il costo del viaggio (che cresce in maniera esponenziale ogni giorno) si trasformano in barriere invalicabili. E per la stragrandemaggioranza delle donne - anche se non per tutte, questo è bene dirlo - uscire da questa trappola diventa impossibile. Così come diventa impossibile tenere per sé al - meno una parte soddisfacente dei guadagni. L'assurdità della situazione nella quale sente di veoirsi a trovare, così diversa da queUa che si era immaginata, genererà in lei un terribile senso di impotenza. SENZA VIA D'USCITA Ciò che accade dopo l'arrivo nel paese di destinazione e l'inserimento nel mercato della prostituzione rende evidente che la tratta non si esaurisce nell 'arto isolato del trasporto e dello sfruttamento economico. Ma dal punto di vista della vita della vittima e di tutto quello che ne seguirà è un processo attraverso il quale la si induce ad uno stato dal quale crede di non aver via d'uscita. La donna non conosce la lingua del posto e non conosce nessuno di cui fidarsi; e non può pensare di tornare indietro in una posizione ancora più perdente di quella di partenza. Tutte queste considerazioni la possono por-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=