' VITTIME E CARNEFICI Lavoro scruavo (2) l Al Nord «SERVI DEL MERCATO» Nei paesi del Nord si sono diHuse a macchia d'olio le agenzie di lavoro in••• affiHo. Sì, perché la nuova economia del lavoro parla di «somministrazione>>, <deasing)), eccetera. l lavoratori sono considerati alla stregua di merci. E poi c'è il dubbio più pesante: nel mercato globale siamo veramente liberi? DI FuLV10 P ERINI Alcuni anni fa mi ritrovai ad utilizzare definizioni forzate sul carattere del lavoro presentando il lavoratore come«servo del mercato», cioè in grado di ottenere le risorse (monetarie) per vivere in quanto offerte da un mercato che gli chiedeva in cambio il suo impegno fisico ed intellettuale. Era sicuramente un giudizio estremistico perché, a differenza del «servo della gleba», la prestazione lavorativa continua ad essere volontaria e non imposta con la forza. Per questo ripiegai su «nomadi del mercato», una definizione forse più rispondente alla realtà dei lavoratori; nomadi in quanto liberi di muoversi nella grande steppa del mercato globalizzato alla ricerca di quanto può loro servire per vivere. Per queste ragioni, a uno come me (venuto dal movimento sindacale pensando cbe era giusto difendere i lavoratori e battersi per cambiare i rapporti di produzione) sorgeva spontanea la provocazione: «Arrendiamoci, chiediamo il ripristino della schiavitù». Perdiamo la libertà, ma almeno non dobbiamo usarla per andarci a cercare un lavoro, per poi perderlo ed andare a cercarcene tm altro e passare la vita così. Avremo sempre Lm padrone che ci darà un tetto e del cibo, ad eccezione dei periodi di caresda. E poi, se per vincere nel mondo della competitività economica, bisogna lavorare a costi sempre più bassi, cosa è meglio della schiavitù? Sì, è una provocazione, ma... DAl «FORCED WORK» Al «DECENT WORK» L'Ufficio internazionale del lavoro, l'organo dell'Onu che ha competenza di analisi e di normazione sui temi del lavoro, ha posto come questione generale il problema del «decen t worlo>, sottolineando come la questione del «forced worlo> rappresenti un fenomeno ancora gravemente presente con oltre 12 milioni di esseri umani interessati al lavoro in regime di schiavitù. Dai dati dell'ultimo rapporto dell'Ufficio internazionale del lavoro, colpisce come nei paesi industrializzati sia quasi scomparso il lavoro forzato imposto dalJo stato ed il lavoro servile per ragioni economiche, mentre quello per ragioni sessuali continui ad essere presente con la stessa intensità, se non maggiore, in quelli dell'Asia, dell'Africa e dell 'America Latina. Dal punto di vista giuridico, la separazione tra lavoro volontario e lavoro forzato è netta; se invece consideriamo le categorie pratiche utili per identificare il lavoro forzato, vediamo che alcune di queste possono essere uti· MC l ottobre-novembre 2005 pa gina 18 lizzate per entrambe le forme del lavoro. In questo modo escludiamo le forme più evidenti di costrizione della volontà come l'essere schiavi sin dalla nascita perché figli di schiavi, la violenza fisica contro il lavoratore e la sua famiglia, la violenza sessuale, l'imprigionamento ad opera di privati o l'obbligo del lavoro senza retribuzione del p rigioniero da parte dello stato. Emergono però delle categorie di «confine» in cui le differenze sono meno nette ed evidenti. Facciamo alcuni esempi. Il lAVORO? SOMMINISTRATO! Una delle modalità che caratterizza il lavoro servile è la possibilità di essere venduti ad altri, siano essi un'altra persona o un' impresa; anche gli schiavi- come ci dice la storia - hanno un loro mercato. In questo caso si vende tutto e non solo la forza lavoro (ma ai fini di chi acqui - sta, esiste tma differenza?). Oggi abbiamo una notevole diffusione del lavoro <<Somministrato», il lavoro interinale, per cui un'impresa affitta a tempo ad un'altra impresa un essere umano che dovrà svolgere una determinata prestazione. n lavoratore interessato, d isoccupato alla ricerca di un lavoro, stipulando un contratto con l'agenzia di somministrazione del lavoro chiede di poter Lavorare in prestito pres· so altre imprese; nel frattempo si cercherà un lavoro migliore e, se sarà fortunato, sarà libero di licenziarsi dall' agenzia dei lavori in affitto per poter svolgere un lavoro stabile. Esistono però altre forme di sommioistrazione del la - voro (che linguaggio... il lavoro come una pillola!), che sono più vincolanti per il lavoratore. Nel rapporto di lavoro somministrato a tempo indeterminato, il lavoratOre interessato pattuisce di mantenere un rapporto di lavoro privilegiato con l'agenzia che lo affitterà ad altri ed accetterà <.li chiedere ed avere il consenso dell 'agenzia per attivare un altro rapporto di lavoro con un' azienda diversa. Prendendo a riferimento un caso avvenuto, ad un lavoratore somministrato ad un' altra azienda è stato ri· chiesto dall'azienda ricevente di lavorare permanentemente per loro stabilendo un contratto di lavoro diretto, ma ha ricevuto il veto dell'agenzia di sommioistrazione che ba chiesto al lavoratore di pagare una penalità per poter riscattare la sua Jjber tà. Il lavoratore ha liberamente scelto di pagarla rinunciando alla retribuzione
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