Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2005

VITTIME E CAR~EFICI Definizione, dimensioni, nessi e connessi delle nuove schiavitù COME UNA RAGNATELA In 20 anni la tratta delle persone ha assunto dimensioni planetarie, con un enorme giro di aHari, gestito da mafie transnazionali e inaHerrabili. DI BENEDEITO BELLESI FORME DI SCHIAVITÙ Benché il Protocollo di Palermo abbia di mira i crirruni dei nuovi schiavisti dello sfruttamento sessuale di donne e bambini, la definizione di tratta elenca anche le altre forme di schiavitù: lavoroo servizi forzati, schiavitùe pratiche analoghe... che è bene approfondire per avere un quadro più esatto deJ fenomeno. Schiavitù basata sul possesso: è la forma più vicina al - la schiavitù tradizionale: un individuo viene catturato o venduto e spesso la proprietà è accertata, e così per i figli . Tale forma è in uso soprattutto in Africa e in alcuni paesi arabi. Si dice che tale forma rappresenta una percentuale minima deJ fenomeno deJlo schiavismo; resta il fatto che centinaia di migliaia dipersone nascono ancora con le catene, almeno nel cervello. Servitù da debito o lavoro vincolato (bonded labour): è la forma più comune nel mondo. Una persona diviene un lavoratore vincolato quando il suo lavoro è preteso come mezzo di restituzione di un prestito. La persona in questione è costretta, attraverso un imbroglio o con una trappola, a lavorare gratis o per una paga rrusera. 11 valore deJ lavoro supera sempre il prestito iniziale. La durata può protrarsi per anni, per generazioni. Inoltre «la mancata restituzione deJ prestito» può comportare la sottrazione dei figli del debitore. n controllo fisico è assoluto. Questa forma di schiavitù è molto comune in Pakistan, India, Ncpal e altri paesi asiatici e dell'America Latina. Schiavitù domestica: è una forma nascosta di asservimeOLo, camuffato sotto vari nomi: personale «alla pari>>, collaboratrici domestiche, coUaboratori a domicilio, nutrici, «spose acquistate per corrispondenza». Lavorano anche 18 ore al giorno, senza riposo, con remunerazioni indecenti, vitto e alloggio deplorevoli. Reclutate nei paesi d'origine (Est Europa, Africa, Filippine, AmericaLatina) direttamente dai dat01·i di lavoro o tramile agenzie, le vittime sono alla mercé di «buone famiglie» o personale diplomatico, senza documenti di identità, ritirati dagli sfruttatori. Sono migliaia le donne «schiave domestiche» in Europa e Stati Uniti , ma esistono in varie altre regioni deJ mondo, come in quelle del Golfo Persico. Schiavitù contrattualizzata: evidenzia come le nuove relazioni di lavoro siano usate per celare la nuova scbiavirù. Si stipula un contratto, aRparentemente normale, che garantisce, per esempio, l occupazione in una fabbrica o in un laboratorio, ma alla fine i lavoratori si scoprono essere schiavi. Come dire dare una parvenza di leVittima thailandese del traffico: la mano dell'acquirente sulla spalla della bambina; altre due mani si agitano per esigere il prezzo. galità a tale servilismo. Questa è la seconda fom1a di schiavitù nel mondo, ad oggi, ed è presente in particolare in Brasile, Sud Est Asiatico. !.:ICEBERG DELLA VERGOGNA È impossibile dare statistiche precise sulla vastità della tratta di persone umane, sia perché tale traffico è di narura clandestina e illegale, sia perché in mold paesi, manca una legislazione contro il commercio e molti governi non banno interesse a collaborare nell ' investigazione e raccolta di dati; sia, infme, perché le vittime rinunciano a rivelare le loro esperienze alle autorità. Tuttavia, i dati fomiti dalle varie organizzazioni internazionali sono cifre da capogiro. Anlr-slavery InternatioMC l ottobre-novembre 2005 pagina 11

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