Missioni Consolata - Settembre 2005

Ricordando la loro storia dalla colonizzazione a oggi, gli in - digeni maya del Guatemala parlano di tre genocidi. L'ultimo è terminato, dopo 36 anni di guerra civile, con gli accordi di pace nel 1996. Ma a clistanza eli quasi 10 anoi,la società civile guatemalteca sta ancora tentando di costruire una nuova cultura di pace e una riconciliazione inclusiva, cioè, estesa a tutti i f,ruatemaltechi, compresi i responsabili dei crimini compiuti durante la guerra. TRAGEDIA IN TRE Affi Il primo genocidio ebbe inizio nel 1524 , quando le truppe di Pedro de Alvatado, luogotenente di Hernan Cortez, invasero le terre dei maya, dove le popolazioni ineligene abitavano da più eli 12 mila anni: territorio poi chiamato dagli invasori <<Capitaneria generale del regno del Guatemala». Occupazione e colonizzazione del Mesoamerica si tradussero in politica di saccheggio, schiavizzazione c sterminio a danno delle popolazioni autoctone, a vantaggio degli interessi espansionistici, economici e religiosi dei sovrani e della società spagnola dell'epoca. In effetti, nel giro di pochi decenni del XVl secolo, le popolazioni maya furono decimate, sia daUe malattie portate dai conquistatori, contro le quali g)j incligeni non avevano clifese immunitarie, sia dalle fatiche e stenti a cui furono sottoposti nelle miniere d'oro e d'argento, dove lavoravano come schiavi. Nonostante i tre secoli Ji colonizzazione diretta, il regime coloniale non riusd a troncare il legame che univa i popoli indigeni con la propria cultura. Usecondo genocielio iniziò a metà del secolo XVIII , con l'invenzione dei coloranti artilidali in Europa: tale scoperta ebbe forti ripercussioni in Guatemala, allora paese esportatore eli tinture vegetali, provocando una grave crisi economica. Per risolvere tale crisi, l'élite filoeuropea allora al potere introdusse la coltura intensiva del caffè. Per incren1entarela produzione, la cosidTikal: tempio moya (o sinistra). Lago Peten ltz6: luo9o sacro deJ/a cultura maya (o destro). detta <<Riforma liberale», nell87l, espropriò le rerre comunitarie degli indigeni maya, acquistate poi dai grandi latifondisti meticci per la creazione di piantagioni di caffè. La «Riforma liberale» imprigionò gli indigeni nella loro stessa terra, costringendoli a eliventare braccianti stagjonali. Cominciò un secondo periodo di genocidio fisico e culturale per la popolazione maya, nella cui spirituilità la terra è considerata <<dea madre>>. U terzo periodo tragico ebbe ini· zio nel1954 con la fine della cosiddetta «rivoluzione di ottobre>>, chiamata poeticamente dai guatemaltechi: «l dieci anni di primavera nel paese dell'eterna dittatura». In effetti, finita questa rivoluzione, iniziò la lunga successione di dirtature militari, durata più di 40 anni. SOTTO IL TALLONE MILITARE Per capire il significato della «ri· voluzione eli ottobre» bisogna andare all944. n governo progressista di Juan José Arévalo, democraticamente eletto, eliede il via a riforme economiche e sociali di ampia portata, tra cui l'estensione del diritto di voto alle donne ( J 945). Fu pure progettato un vasto programma di riforma agraria, ideato dal presidenteJacobo Arbenz a cavallo degli anni '50. Tale riforma, però, minacciava gli interessi della transnazionalenordamericana Vnited Fruit Company (Ufco), che all'epoca possedeva il2% delle terre del paese, molte delle quali lasciate incolte, e sfruttava gli in eli - geni, usati come braccianti con salari da fame. La riforma agraria proponeva la ridisrribuzionedll 00 mila acri di terra di proprietà dell 'Ufco. Per l'esproprio la Compagnia sarebbe stata indennizzata io base al valore dichiarato nel paganJento del - le imposte allo statoguatemalteco. Il governo sapeva, infatti, cbe la UnitedFruii Company aveva da sempre falsificato il valore reale delle proprietà terriere per trarre il massimo beneficio dall'evasione fiscale. Di fronte a questa riforma,John Foster Dulles, segretario del Dipartimento di stato Usa, oltre che azionista e avvocato della Compagnia, fece pressioni sul governo statuni - tense per ottenere la condanna dd governo guatemalteco di Arbenz. La reazione del!'amministrazione di Dwight Eisenhower fu immecliata: la riforma agraria venne clichiarata «una minaccia per gli interessi americani» e Allen Dulles, direttore della Cia ed ex presidente deli'Ufco, fu incaricato di organizzare un ' invasione, partendo dali 'Honduras, per «ristabilire l'ordine in Guatemala». Era il L 954. Centinaia d'incligeni, operai e teaders comadini furono catturati e fucilati, le terre restituite alla United F,.uit Company e il governo di Arbenz rovesciato; al suo posto fu insecliato il colonnello CarLos Castillo Armas, che arrivò in Guatemala nell'aereo privato dell'ambasciatore Usa. Segui.rono sei anni di instabilità politica, sfociata in una serie eli governi militari, contro cui insorsero vari movimenti rivoluzionari armati. Dall960 l'esercito iniziò a terrorizzare il Guatemala con repressioni, violenze, torture e massacri conu-o le comunità ineligene. Il genocidio fisico e culturale raggiunge il culmine negli annl '80. Le forze armate adotMC l Jettembre 2005 pagina 61

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=