Missioni Consolata - Settembre 2005

o .. a - o ·- > ,:::::. ·- c. Q) ... c. E Q) "' o -a 1: o E 1: ::::» 1: ·- ·- E Q) - ..a o ... c. UNA SOLA MADRE TERRA di Silvia Battaglia, ingegnere ambientale «HOMO TURISTICUS» RESPONSABILE Per proteggere le risorse ambientali, contribuire al reddito eal benessere delle comunità locali, offrire ai turisti un'esperienza di qualità, il turismo deve essere «sostenibile»e«responsabile». E si può! Molti individui, associazioni eoperatori turistici ci stanno provando econ buoni risultati. Responsabile, sostenibile, sociale, consapevole, ecologico, ambientale, etico: sono gli aggettivi in base ai quali un numero sempre crescente di turisti sceglie il proprio viaggio in Italia e all'estero. Ben l5 mila sono infatti gli italiani che ncl2003 hanno scelto via~J.d responsabili verso i paesi del SuJ del mondo, 200 mila quelli che hanno preferito un turismo sostenibile nel nostro paese, e si stima che il loro numero crescerà del 3040% all'anno. Anche le or~anizzazioni internazionali guardano con attenzione questo fenomeno. SeconJo l'Organizzazione mondiale del turi - smo, agenzia dell'Gnu, l'essere «sostenibile>> significa che deve proteggere le risorse ambientali, contribuire al reddito e al benessere delle comunità locali, offrire ai turisti un'esperienza di qualità. Vediamo in dettaglio cosa può comportare essere turisti responsabili nel Sud del mondo. VIllAGGI: «ClASSICI» ORESPONSABILI? Anche le agenzie, organizzazioni c associazioni che offrono un modo di viaggiare diverso dai tour organizzati sono sempre più numerose. Partite qualche anno fa in un silenzio genernle, con l'obiettivo di permettere al 1urista una conoscenza reale del luogo visitato, fuori dai circuiti dei grandi alberghi, villaggi turistici e resort uguali o - vunque, oggi in Italia se ne contano circa 80. Di fronte a operatori turistici «classici», secondo i quali un Lurismo di massa crea comunque lavoro, benessere e occasioni di sviluppo, i fautori del «responsabile>) sostengono che se il turismo non è certamente la causa di tutti i mali dei paesi poveri, non ne è neppure la soluzione. E denunciano l'impatto spesso devastante delle masse di turisti sui paesi ospitanti, con le i· nevitabili conseguenze ambientali, sociali, culturali e sanitarie, riconosciute anche dall'Agenzia per lo svi- (Seconda parte) luppo delle Nazioni Unite (Undp). E intanto, lentamente, anche i grandi operatori turistici italiani e internazionali iniziano ad affrontare l'argomento, anche se in maniera ancora molto limitata. Segnali concreti sono presenti ad esempio nella lotta contro la pedo.filia associata al turismo, oppure nello sviluppo Jell'ecoturismo. «TEMPO LIBERO» NON È «RIPOSO DEI VALORI» Le prime critiche c denunce al UJ· rismo «classico» arrivano soprattutto dalle chiese a partire dal l 967. Specialmente nel Sud del mondo, in numerose conferenze ecclesiali si denuncia l'imperialismo economico del Nord, si discute il ruolo del - le multinazionali del senore, si solleva la questione dd turismo sessuale. Lo scopo è quello di stimolare una consapevolezza globale sul l'impatto del turismo. «li modo in cui il turismo è organizzato è oeocolonialismo. Voi avete diritto allo sva-

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