Missioni Consolata - Settembre 2005

Centro, padre Renato, era presen· te: ha visto la nostra volontà di realizzare lo spettacolo, ma anche la nostra grande titubanza. li nostro parroco, don Franco Alessio, ci ha sempre aiutati, anche fmanziariamente, ed incoraggiati: senza il suo sostegno, molto probabilmente non ce l'avremmo fatta. n gruppo universitari (20-25 an· ni} si è rivelato l'asse portante di tut· to il progetto. Questi ragazzi (circa 20 persone) sono educatori del gruppo-adolescenti e ancora amici dei loro educatori, alcuni ormai gio· vani coppie sposate. E così abbiamo trovato il cast, circa 100 adolescenti e giovani della parrocchia, dai 15 ai 30 anni. Ci siamo, poi, divisi i ruoli: tre impegnati nella regia e poi altri 12 ragazzi responsabili di scenogra· fìa , luci, musici , coro, costumi, balletto. Esserci preparati per circa un anno ci ha dato modo di pensare, discutere, crescere e prepararci. V Come avete scelto gli epùodi deL vanp,elo e con qualimusicht•? Volevamo annunciare la «risur· rezione di Gesù»; per questo, abbiamo scelto gli episodi che ci parevano importanti e ci sentivamo di rappresentare: la parabola del semi· natore, le nozze di Cana, Marta e Maria, la chiamata di Levi, la scelta degli apostoli, le beatitudini, il buon samuritano, l'adultera, la risurrezione di Lazzaro, la cacciata dei venditori dal tempio, il li tigio degli apostoli (su chi fosse il più f:.'l"ande), l'ultima cena, passione e crocifissione, risurrezione. Le musiche sono trat· te da film o spettacoli famosi, che piacciono ai giovani (D re Leone, La bella e la bestia, D principe d'Egitto, Streets of Philadelphia, una canzone di Eltonjohn). Con l'équipe della regia abbiamo poi scritto le paro· le, componendo 17 canzoni adatte ai vari episodi. V Comevisiett·organiWJtipericostrmu; il trucco (così vistoso edefficace), le prove, la regia? Eravate così numerosr.. Per i costumi ci siamo ispirati al film «Gesù di Nazareth» di Zcffi. relli. La ragazza responsabile e una mamma, appassionata di teatro, hanno disegnato costumi, realizza· ti poi da un seoegalese di San Salvario, e studiato il trucco degli attori. Abbiamo prima provato i singoli episodi e le musiche e, poi , assemblato un po' aDa volta i vari e· pisodi. I.n parrocchia, il teatro è molto piccolo; quindi, la platea è diventata il nostro palco. V E. por, ilgrande dc>but lo; come rrell' rmscrtiad ottenere un palco in piaz· UJ Ca w ello per un numcal, realr:aato da i!,Ìovam Jcono.çcmti alla crità? Tutto il nostro sforzo è stato sorretto da molta fede e tenacia. D cardinale ci ha appoggiati con una Jet· tera per avere piazza Castello e il palco dal comune di Torino. Ci è sempre parsa una sfida superiore alle nostre forze; però, eravamo contenti di «annunciare Gesù», che certamente ci ha aiutati. n successo nei due spettacoli è stato molto buono. Alcuni giovani , anche se hanno recepito qualche «stecca•> nell'esecuzione deiJe canzoni, si so· no riavvicinati ai gruppi della parrocchia. Speriamo non sia una bolla di sapone e che il seme cresca. V Progel/t futuri? Abbiamo tradotto tutto lo spet· tacolo in inglese e, in agosto, saremo a Bonn, a presentarlo in un teatro di 800 posti e un palco di 115 meu·i quadt·ati, in occasione della Giornata mondiaJe della Gioventù. In questo progetto, sono attualmente impegnate 134 persone. Pregate per noi! • MC l Httembre 2005 pagina 51

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