Tutte le novità del cinema del continente .. . ..•..•.••. --~·-···························· L'AFRICA VA INSCENA I l dialogo tra rAfrica e il resto del mondo è un dovere. ( ( Dobbiamo riconciliarei. Siamo in grado di parlarci e avere ognuno il proprio posto». Queste parole del principe Kouma N'Dumbe, professore camerunese alle università di Berlino e Yaoundé, riassumono la forza del messaggio dell9° Festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (Fespaco). Il «principe» è uno dei protagonisti del film Il malinteso coloniale di Jean Marie Teno. Un messaggio che sembra dire: ci siamo anche noi come popoli, come culture, sappiamo esprimerci, comunicare. Abbiamo il dovere di dialogare con gli altri continenti. Il cinema e raudiovisivo sono eccellenti mezzi per farlo e noi li sappiamo usare. Guardateci. Ogni due anni, dal 1913, Ouagadougou, capitale di uno dei paesi più poveri del mondo, il Burkina Faso, accoglie per una settimana-L'evento cinematografico più importante del continente. Per questa edizione sono state circa 170 Le opere proiettate, di cui 20 lungometraggi e 20 cortometraggi nelle competizioni ufficiali, 6 neLLa categoria dedicata atta diaspora africana e 22 film nella sezione Tv e video {18 fiction/documentari e 4 serie televisive). Fuori competizione corto e lungometragDouler MC l settembre 2005 pagina 30 gi di Africa, Caraibi, Pacifico, ma anche una sezione dedicata ai film del mondo, con Lo Sguardo sul dnema tedesco, che ha riproposto alcune pellicole di Margarethe Von Trotta. Il 2005 è, secondo molti, il 50° anniversario del cinema africano, che avrebbe origine con Afrique sur seine (1955) del senegalese P~ulin Soumanou Vieyra. Proprio per questo, gli organiuatori del Fespaco hanno presentato una «Retrospettiva sui 50 anni del cinema dell'Africa nera». I fortunati festivalieri hanno avuto a disposizione una selezione di 22 titoli storici, come lo stesso film di Vieyra, alcune opere di Sembène Ousmane (l'ultra ottuagenario senegalese, presente al festival, sempre impassibile con la sua pipa), Oumarou Ganda, Ababacar Samb Makharam, Gaston Kaboré, solo per citarne alcuni. Nell'insieme, un cartello non solo di quantità, ma di particolare qualità, assicurano i critici. <~Abbiamo trovato un liveLLo molto alto di qualità e una ricchezza eccezionale in questi film» dichiara Souheil Benbarka (vincitore del Fespaco 1973), presidente della giuria lungometraggi. Ma il Fespaco è anche uno straordinario momento di incontro per tutti coloro che Lavorano osi interessano al settore. Registi, attori, produttori, critici e semplici fans hanno la possibilità di incontrarsi, scambiare, preQdere contatti per progetti futuri. Ein qualche modo il termometro del cinema africano: cosa c'è sul mercato, cosa si è fatto in questi due anni, dove stiamo andando, quale crescita? Ma anche occasione di rilancio, costruzione e progettazione. ATMOSFERA DA CINEMA IL salone dello storico Hotel Independence di Ouagadougou è gremito di gente: cineasti, produttori, attori e cinefili, venuti dall'Africa e dall'Europa. Aguardarli bene hanno tutti qualcosa di particolare. Neri, bianchi, mulatti, vestiti in modo stravagante o appariscente, con elaborate acconciature. Un gigante con la barba bianca indossa il costume tradizionale dei dogon, popolo del Mali di antiche origini. Si parlano, si ritrovano, si filmano. Qualcuno riesce a incontrare il suo attore preferito, a fotografarlo, a ottenere un'intervista. Sullo sfondo di decine di cartelloni di film, africani e non, grandi o piccoli appiccicati sulle pareti in ogni spazio Libero. Fuori, il caldo del Sahel è ormai arrivato e supera i 40 gradi all'ombra nelle ore di punta (il salone ha L'aria condizionata). Ma i festivalieri si incontrano un po' ovunque in città: si spostano, spesso a piedi, da un cinema all'altro, da una sal:a quasi climatizzata alla successiva. Accaldati, sudati, con i volti arrossati (gli europei), ma impavidi del sole battente, si difendono ingurgitando acqua da bottiglie di plastica. La capitate del Burkina Faso si colora e si anima nella settimana della festa del cinema, e anche quest'anno si sono stimate dalle 4 alle 5 mila presenze. Anche al Centro culturale francese si incontrano attori e registi e si può Cartelloni e gente davanti all'ingresso del salone del festival.
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