Missioni Consolata - Settembre 2005

Ai e In margine degli «otto grandi» (G8) e della strage di Londra. E eco/i ancora «in vetrina» nel castello di Gleneagles (Scozia). I G8, ossia, i capideipaesipiù it1dustria/izzatide/ mondo, Italia compresa. da/ 5all'8luglio2005 sisono ritrovatinella cittadina scozzese per discutere di petrolio, crescita economica, clt~ ma, nonchédegliaffannidell'Africa. Come inaltre occasiom~ non sonomancatii contestaton; fra cu.t' i black bJock con i loro vamialùmi. Difronte all'incivilespet· tacolo qualcuno ha commentato: «Speriamo che non ci scappi t1 morto come al G8 di Genova nel2001». Speranza vana. Le vittime sono quasi 60. Ma, rispetto aGenova, la strage è differente: è avveunta a Londra il 7 luglio, sui convogli della metropolitana, edè stata rivendicata dalla famigerata Al Qaeda. Al cospetto delle vittime (ùmocenti) di ien· e oggi, la «simpatia» è profonda e la condanna totale pergliattetltatori. l sentimentisi tramutanosoprattutto inpreghiera. E non scordiamo l'A/n'ca, che svettava come prion'tà nell'agenda dei G8. P01; con l'incalzare della tragedia londinese, l'attenzione èquasi svanita: destiIlO perverso, rt'co"ente per ilcontinente nero. N el loro documento finale i G8 hanno proposto un pianodiaiutiall'A/n'ca:prevedeanche l'azzeramento del debito estero di 14 paesipoveri. Il problema era stato sollevato qualche giorno prima, aLondra, daiministrifinanziari deiG8 (Russia esclusa), groriatzdosi di «tma scelta epocale».Esagerati.' La cattcetlazionedi debiti multilaterali è un'iniziativa già in atto da tempo per opera deLla società civile e religiosa, chiesa cattolica in testa. Pertanto è fuori luogo ascn'vere ai G8 una scelta epocale. E poz: la scelta è largamente insufficiente: sono circa 70 le nazionigravate dal debito estero. Spesso sivaper le lu1tghe. Ma, se vi sono interessioccidentaliin gioco, i debiti siauerano in/retta. Nel20041'fraq beneficiò di un condono di 30 mzliardi di dollari. Insufficienti sonopure i 50miliardi di dollari destinati dai G8, entro il2010, allo svtluppo dell'Africa. Secondo l'Onu, tale somma dovrebbe essere stanziata ogni anno per realiwre nel2015 gli obiettivi proclamati nel2000. Intanto le nazioni ricche sono lontanissime dal devolvere allo sviluppo del Sud del mondo lo O, 7% del loro prodotto interno lordo, promesso da decen- m: riaflennato solemzemente dai G8 a Genova e sempredisatteso. Oggi l'impegno dello O, 7% viene posposto al2015, allorchéalmeno i paesidell'Unione europea dovrebbero assolverlo. Nel 2001 i G8 avevano pure deciso di combattere l'Aids in A!rzca: un'altra promessa da marinaio, rilanciataaGleneagles. La verità è che, spesso, i G8non possono névogliono decidere, nétanto meno agire, ma solo «raccomandare», specialmentequando sono coinvolte istituzioni i11tefnazionali. I meeting dei G8 sono d;scutibili anche per il loro regolamento eper numero eidentità deipartecipanti. A Gleneagles, dove si intendeva portare alla ribalta l'A· /rica, i suoiven'portavoce erano pochissimt: DalG8 si dovrebbe passare al «Gtutti»:parola di Dionigi Tettamanzi ne/2001, arcivescovo Ji Genova. A llibiti dalla strage di Londra, i G8 non hanno otuto ignorare il terrorismo internazionale. ~ony Blairha dichiarato che bisogna elùninare le sue causeprofonde: la repressione non basta. Il premier bn'tannico lo ha dello anche perché, nelle uliime votaziom; ha rischiato di perdere la poltrona, dato il coinuolgirnentoarmato delkt Gran Bretagna in Iraq. La n'sposta militareadazioniterrorùtiche annienta vite in Iraq eAfghanistan, con una instabilitàchepotrà durare anni. Enecessaria t ma riflessione critica sugli attidi violenzaeingiustizia che alienano milionidi uomini e donne in tutto ilmondo. «La pace si costruisce giorno per giorllO nel perseguimento di un ordine voluto da Dio, che comporta una giustiziapiù perfetta tra gli uomini» Populorum progressjo 76). Noi abbiamo sempre creduto nella trattativapolitica e nel dialogo. Però tl dialogo non è praticabile con chi parla solo seminando morte e terrore. Maquesto non deve scoraggiare; ùwecedeve intensi/icore lo sforzo per interloquire con cht: specie nelmondo arabo e islamico, persegue cammini di convivenza, di equa ripartt~ zione de/te risorse (patrimonio dell'intera umanità), di solidarietà. Una i/ida gigantesco. Pare che persino GestÌ non fosse sempre solidale con glistranien'.A una madre, sirofeniCÙI, che glz' chiese di socco"ere la figlia indemoniata, replicò con arroganza: «Non è gtiiSio buttareaicani t1 panedei/igli». «È vero, Signore -replicò lo donna -. Ma i cam; sotto la tavola, non possono mangiare le briciole dei padroni?». EGesù fu sconfitto da «un'extracottmnitaria infedele» (cfr. Mt 15, 21-28). FRANCESCO BERNARDl

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