Missioni Consolata - Settembre 2005

S i chiamano entrambi Viktor, ossia «vincitore». Ma la vittoria premiò solo Viktor Yushchenko (nella foto, con la famiglia), contro Viktor Yanukovych. Il responso finale delle elezioni del 26 dicembre 2004, per la presidenza della repubblica d'Ucraina, fu chiaro: il51,99% dei voti andò al primo e il44,19% al secondo. Finalmente il sorriso illuminò il volto butterato di Yushchenko. Non lo era, però, qualche mese prima. Cos'è successo? AViktor Yushchenko, ricoverato in una clinica di Vienna (Austria), i medici diagnosticarono un avvelenamento, provocato da diossina con una dose mille volte superiore al normale. Yushchenko, candidato dell'opposizione alle elezioni presidenziali, aveva pure ricevuto minacce di morte: e non è improbabile che, attra· verso la diossina, vi sia stato il tentativo di dissuaderlo dalla competizione elettorale, prima che la vincesse (cfr. La Civiltà Cattolica, 16 aprile 2005). Fu una vittoria molto contrastata quella di Yushchenko. Gli ucraini votarono ben tre volte in poche settimane. La prima tornata si svolse il 31 ottobre 2004. Ma né Yushchenko né Yanukovych superarono il quorum del 50% dei suffragi. Pertanto fu necessario il ballottaggio del 21 novembre, con la proiezione dei voti che attribuiva la vittoria a Yushchenko con tre punti di differenza. Però, secondo la Commissione di spoglio delle schede, in vantaggio era Yanukovych. Intanto si diffondevano voci di brogli, intimidazioni e distruzioni di schede ai danni di Yushchenko. Subito in Piazza Indipendenza (la principale di Kiev) si riversarono decine e decine di migliaia di persone: reclamavano trasparenza, giustizia, nonché la vittoria di Yushchenko. Il fatto assunse contorni internazionali: il presidente russo Vladimir Putin, che considera l'Ucraina essenziale per la sicurezza del suo paese, si schierò con il filorusso Yanukovych, mentre il segretario di stato americano Colin Power e l'Unione Europea sostennero Yushchenko. Il paese rasentò la guerra civile in quella che fu definita «la rivoluzione arancione» (dal colore del simbolo del partito di Yushchenko). Infine la soluzione del conflitto, allorché la Corte suprema di Ucraina indisse un altro ballottaggio, quello del26 dicembre 2004, che sancì la vittoria definitiva di Yushchenko, nonostante qualche irregolarità. Il nuovo presidente dell'Ucraina, tuttavia, sa che non può voltare completamente le spalle a Putin. TURISTI BENVENUTI In Ucraina il patrimonio storico, cuJturale e paesaggistico è favoloso. Per esempio: la peoisob di Crimea, aJ di là deiJe attrazioni cUmaticbe, offre uno spaccato di storia tormentata. Terra antichissima, abitam già MC l settembre 2005 pagina 24 nel paleolitico dal popolo irauico degli sciti e successivamente, nel· l'arco di secoli, dai tauri, dai tartari, ecc. Nell3° secolo vi approdarono anche colonie di genovesi in lotta contro i veneziani. In Crimea i turisti italiani osserveranno con interesse il fiume Cemaia, sulle cui sponde nel 1855 l'eserciro del Piemonte, alleato dei francesi e degli inglesi, vinse una sanguinosa battaglia contro i russi. Ne11941·43 la penisola fu preda delle truppe tedesche naziste, che sterminarono gli ebrei locali. Al ritorno dei russi-sovietici, i tartari fu. rono deportati in Siberia: 200 mila perirono di stenti. In Crimea non si può mancare J alta, splendida località marina e ambi - ta sede vacanziera di tanti <<Vi p» comunisti dell'Unione Sovietica. Inoltre aJalta, il4-ll febbraio 1945, Iosif Stalin, Winston Churd1ill e Franklin D. Roosevelt si spartirono una cospicua fetta del potere mondiale, di· chiarandosi <<guerra fredda». Dal 1992 la Crimea è parte dell ·~craina, ma con una larga autonomta. Notevole è pure il dchiamo turi - stico esercitato da Leopoli, città di 900 mila abitanti: un po' austro-un - garica (fece parte dell ' impero asburgico dal1772 al 1917), w1 po' polacca (la Polonia l'ha rivendicata per molto tempo), un po' russa (si comano circa 140 mila russi), ma soprattutto ucraina. Da Leopoli (meglio L'viv), sotto il profilo culturale, si guarda più all'Europa occidentale che alla Russia. A 40 chilometri dalla città, su una fonte ritenuta miracolosa sorge il monastero studita di Univ. È uno dei massimi centri della religione greco-cattolica, che risale al1300, importante anche per capire la storia della nazione... Ma il cuore dell'Ucraina è, certamente, Kiev: e non solo perché è la capitale. La metropoli è addirittura considerata «la madre delle città russe». Secondo le cronache anti - che, il popolo di Kiev, con il principe Vladimir in testa, scese nelle acque del fiume Dneper, dove l'intera comunità sarebbe stata battezzata con il nome di Rus. Correva l'anno del Signore 988, che segna l.' inizio del cristianesimo in Ucraina e nelle regioni limitrofe, Russia compresa. Nel 13° secolo l'invasione delle orde tartare segnò per sempre il destino di Kiev, distruggendo inesti· mabili opere artistiche. Più a nord sorsero nuovi principati e centri poUtici: San Pietroburgo, Mosca... Nel2001 anche Giovanni Paolo u visitò Kiev e dintomi, soffermando·

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