Missioni Consolata - Settembre 2005

C omprate, comprate, signori miei! n prezzo è << piccolo, ma l' affare è grande!». E il ritornello, strillato a iosa, che d accompagna mentre esploriamo Je bancarelle di un rumoroso mercatino delle pulci. Udiamo altre parole davvero curiose, quali: Juve, Inter, Milan. Improvvisamente, da un pittore di quadri naif, scatta la domanda: «Perché voi, italiani, coprite d 'oro il calciatore Andrei Shevchenko, ma lasciate cbe le nostre ragazze finiscano come prostitute sulle strade delle vosrre città?». n quesito, furioso come una schioppettata, ci investe a Kiev, capitale dell'Ucraina. DOPO CHERNOBYL Ucraina: quasi 50 milioni di abitanti, su una superficie due volte l'Italia. Dopo la separazione-indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991, la nazione sta camminando con lepropriegambe.Machefatica! Le risorse economiche non mancano. Nel campo minerario il paese possiede carbone, ferro, petrolio,gas MC l settembre 2005 pagina 22 Kiev: l'importante Piozzo Indipendenza al tramonto e l'uscito dall'università, frequentato anche da militari. naturale. Molti impianti, però, sono obsoleti, a scapito della sicurezza. n 191uglio 2004, in una miniera dicarbone di Donetsk, 25 operai morirono per un'esplosione di gas. Non manca l'uranio. Ma all'erta con l'uranio! n settore energetico si avvale (si dice) dj 6 centrali nucleari «rinnovate», perché quelle vecchie sono pericolose. Gli ucrai - ni (e non solo loro) lo sanno. Anzi, non scorderanno facilmente il26 aprile 1986, allorché esplose un reattore della centrale nucleare di Chernobyl, a 120 chilometri da Kiev. Complice la disinformazione voluta, all'inizio sembrò un incidente persino banale. Ma subito «bagliori mai visti>> seminarono morte a ritmi incalzanti. Alla fine le vittime deUe micidiali radiazioni saranno 160 mila e 3 milioni i contaminati, che sopravvivono in qualche modo. Senza contare i bambini nati deformi. Oggi quella «zona maledetta» conta 300 individui; dopo l'evacuazione dell986, sono ritornati a casa loro, nonostante cbe il territorio soffra ancora le conseguenze dell'inquinamento radioattivo. La «peste» durerà almeno 100 anni! Invece più sicuri sarebbero i prodotti agricoli, a prescinderedagli orgallismi geneticamente modificati. Però, in Ucraina, soprattutto l'agricoltura è in crisi. Si importa persino frumento. Che ne è del paese «granaio d'Europa»? E dove sono finici i potenti trattori che, sino a pochi anni fa, aravano vastissime steppe? «Sono scomparsi misteriosamente» rispondeun piccolo agricoltore, con un linguaggio cbe ricorda quello in voga nell'Unione Sovietica. In ogni caso la terra è proprietà dello stato. I contadinj attendono con ansia dal governo ucraino la riforma agraria, per ottenere qualche ettaro in più e produrre una maggiore quantità di pannocchie o barbabietole. «Terreno comunque da acquistare» dichjara un modestissimo bracciante. Ma con quali denari, se il salvada-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=