storica di Villapizzone, quella di Bruno VolpP. Ora siamo un 'associazione dl comunicò-famiglie. I nostri pilastri sono l'accoglicnza,la condivisione dei beni e la spiritualità. Ci basiamo su un 'economia frugale: stiamo attenti a ciò che compriamo». Sùli di vira e di consumo, dunque, fondati su quell'essenzialità che, nella fiJosofia delle comunità-famiglia, contribuisce a una trasformazione <<dal basso» dei sistemi economici e sociali. Questo è pure il messaggio che, dagli anni '90, lancia il «Cenuo nuovo modello di sviluppo» di Vecchiano di Pisa, creato da Francesco Gesualdi, allievo di don Lorenzo Milani. Esso è nato proprio dalle scelte «radicali» di un gruppetto di famjglie che, dal1985, vivono insieme in un grande cascinale toscano. «Per quelle strane combinazioni della vita- racconta Gesualdj -, uovammo persone che avevano la nostra stessa visione del mondo. E decidemmo di creare una comunità di accoglienza. Erano gli anni '70, un momento particolare della storia contemporanea (c'erano i movimenti hippy, le comuni), anche se noi non ci innamorammo del comunitario fine a se stesso, ma della possibilità dj mettere a frutto i nostri progetti e i nostri sogni. Volevamo coinvolgere la famiglia come istituzione, spezzando il cliché per cui essa era un intralcio al lavoro dl cambiamento sociale. Decidemmo dunque di vivere insieme in w1a casa sufficientemente grande, perché ogni nucleo familiare potesse avere ipropri spazi privati e alcuni luoghi di condivisione comuni a tutti. Insomma, doveva essere un luogo dove potenziare il nostro in1pegno: la nostra, infarti, era una scelta politica nel senso più ampio del termine... Jl Centro è naro per ricercare e analizzare le cause profonde che generano emarginazione c impoverimento, per definire JeUe strategie di difesa dei diritti degli ultimi e ricercare nuove formule economiche in grado di garantire a tuni gli esseri umaru la soddisfazione dci bisogni ma nel rispetto dell'ambiente. Srudiamo le cause del sonosviluppo e le traduciamo in un linguaggio accessibile a rutti, anche a chi non ha strumenti culturali adeguati»~. MC l HtNmbre 2005 pagina 14 MENSA «ALLARGATA» La comunità del Forteto', a Dicomano nel Mugello, è un'altra di quelle che resistono tenacemente dalla fine degli anni '70. 1 suoi 33 soci fondatori ne sono ancora pienamente parte da quasi 30 anni, da quando, cioè, giovanotti pieni di sogni e ideali si buttarono in quest'esperienza di condivisione e lavoro. Insieme avevano anche dato vita a una cooperativa agricola, che ora è tra le più importanti deJ Mugello e distribuisce prodotti alimentari in tutta la Toscana. Il nucleo originario, mano a mano, si è allargato, a seguito dei matrimoni, nasdre, figli in adozione e affidamento: ora sono 100 persone e la loro mensa è davvero «allargata». «Siamo rimasti in piedi fmo a oggi- spiegano due dei fondatori, Luigi Goffredi e Luciano Barbagli - perché ci siamo trovati bene. Eravamo quasi rutti vecchi amici, cresciuti respirando l'aria di don Milan i e di padre Balducci. Forre è stata anche l'impronta di Giorgio La Pira. Il fi - lo conduttore che ci legava era lavolontà di costruire relazioru che potessero continuare nel tempo e producessero accoglienza. I primi 15 anni sono stati duri~ i soldi erano pochi, ma il desiderio di lavorare era grande. Avevamo creato un'azienda agricola che d permerteva di essere autosufficienti e di mantenere le nostre famigUe e i ragazzi che ci venivano affida lÌ dai servizi sociali, e per i quali non volevamo assegni di mamernmento. Il legame affettivo e ideale ci ha permesso di superare le difficoltà. BlBUOGRAFlA La componente "fede" era relativa: i nostri pilastri erano l'amicizia, l'uguaglianza, gli ideali milaniani (che appassionano credenti e non credenti), e la nostra determinazione a metterU in pratica. L'identità familiare di ogni singolo nucleo è sempre stata fo11e, seguita dal confronto comunitario. I nostri figli sono cresciuti insieme: la socializzazione è un'attività vitale per i ragazzi. Ora siamo tantissimi: i nostri momenti di convivialirà sono a pranzo e a cena. AUa sera ci ritroviamo per discutere, prendere insieme decisioni, proprio come facevamo agli inizi quando ci si riuniva per organizzare il lavoro dei campi o la raccolta dei prodotti. Da allora ci è rimasta questa buona abitudine». F ondamentale, per tutte le comunità-famiglia, forse, è la convinzione che quello della condivisione sia un percorso necessario per il futuro di lm'umanità solidale, ~~~~ interdipendente e corresponsabile. Norr l Edizioli San Poolo, Milono 2003, pog. 21).23. 2 Op.cit. pog_.l. 3 Al ritorno dolloro lovorodi volontariato Wl Rwondo, i c~i Enri<o eBruno Volpi de<idono di ueore uno comun~tò-fomiglio per denere lo porto aperto• ol mondo. Nel1978, insieme oun gruppo di gesuiti, rìstrutturono uno cosdoo in un quartiere di Milano edonno vito allo Comunitò di Villopizzone.Nel1988 viene istituito l'Assodozione Comunità eFamiglia (Ad) ol fine di incoraggiare oltre esperienze analoghe, per famiglie e gruppi. 4 Ouorìdo le parOle nonOOStono, Angelo Lono, &ni Boloano 2003, pog. 70-71. S Al~ loro slorio è stato dedico1o oolibro edito dol Mu- ~no: LD strada stretto, acuro dì Nitolo Cosonovo. SARA 0-"UCJNJ, Le comunitd difamiglie, Edizioni San Paolo, Milano 2003 NICOlA CASANOVA, Lo strada stretta, fL Mulino. Bologna 2003 ANGELA l.AN1l, Francesco Gesualdi, da Barbiano al mondo, in Quando le parole non bastono, Emi. Bologna 2003 fiVINCBCO GfSUALDI-CENTRO Nuovo MoorLLO or SVJWPPO, Sobrietd, Fellrinelli. Milano 2.005 ETAIN ADOEV, Una gioia silenziosa. Editrice Ellin SeUae, Cuneo 2004 CINZIA ProcHIONI, Semplidtd volontaria, Ed. l'Età dell'Acquario, Torino 2003 AA.W., La rete di Lilliput, Emi, Bologna 2001 MJCHEl UlossiJDOVSJ(Y, Lo glabclizzazione della povertà, Ed. Gruppo Abele, Torino 1998 WOlf(;AI«; Sl.ols, Ambiente egiustina sociale. l limiti della globalizzazione, Editori Riuniti, Roma 1999 AH~ SAAoult, Groppi d1 ocqu1sto solidali, Emi. Bologna 2001 AH~ SAAolot, Giusto fTIOVImento, Emi, Bologna 1997 CooRo Nuovo Moomo DI SVJLUPf'O, Lettera od un consumatore del Nord, Emi, Bologna 1990 AA.W., Invito alla sobnetà felice, Emi, Bologna 2000 UNTRO Nuovo MODELlO DI SVILUPPO, Guida al risparmio responsabile, Emi, Bologna 2002 L'ecologist, rivisUl edita da GJANNOZZO PuCCI, Firenze
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