Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

ri/ampicina e di etambutolo, ampicillina in sciroppo, bactn·m, bustine di mebendaz.olo, pastiglie di piperaz.ina e grossi vasi di vitamine colorate che avevano semyre successo»; «Sta partorendo la figlia del panettiere?»; «Chiamate la matrona. Io verrò se ci sono problemi»; «Fate passare quel bambino che ba la febbre alta>>; «Come? C'è una famiglia a rischio? Forse ci sono bambini denutriti? Più tardi andrò a vedere». «L'atrio dell'ambulatorio è pieno di sabbia e la sera è scesa. Chiudo. Esco sulla sabbia e passo a vedere la figlia del panettiere: ha partorito nonnalmente, mi offrono un piano di riso con un pezzo di pollo ed un bicchiere di acqua di mele, raccomando di allattare al seno». «Poi la famiglia a rischio, brutta la casa, senza fmestre, pavimento di sabbia bagnata, reti sfondate con luridi materassi, vestiti e stracci ammucchiati su fili tesi fra le stuoie, pentola nera su di un fornello a ch erosene, yuca bollita, televisore acceso, bambini senza scarpe, uno buttato su di una stuoia>>. MALEDmA POVERTÀ Lucho era un fiume in piena ed io lo ascoltavo senza interromperlo. <~aledena la povertà, maledetta la povertà che toglie anche la dignità, maledetta la povertà che genera violenza, maledetta la povertà che genera altra povertà e che genera bambini che saranno poveri senza speranza. Maledetto questo lavoro che non riesce a curare la malattia di ciascuno di loro, la povertà. Maledetta l' ignoranza che genera povertà e che da questa si alimenta, maledette queste stuoie che la nascondono e maledetti gli occhi di quelli che non vogliono vederla e di quelli che, avendola vista, se ne dimenticano». «Scaldo lo stetoscopio fra le mie mani mentre parlo dolcemente al bambino, chiamandolo per nome, ha il mio stesso nome: "Lucho, piccoloLucho, fammi sentire i tuoi polmoni, apri la boccuccia, uuh che~ gli occhi hai. Dai, vediamo il tuo pancino: è bello gonfio. Vede, signora, le narici come si muovono? Fa fatica a respirare e la sua pelle è secca, non ba un 6lo di grasso. Sente queste fossette sulla sua piccola testa? Ha sete. Vede questi capelli cosl ftni e rossicci? È segno che non si sta alimentando bene. Dobbiamo curarlo, perché ha smesso di allattarlo? E denutrito, forse ha i venni e una brutta bronchite. Lo so che non può portarlo in ospedale, signora, ma perché non me l'ha portato prima in ambulatorio, perché non l'ha pesato. Ah, non l'ha registrato quando è nato? Vai piccolo Lucho, porti il mio nome, da grande farai il medico, o l'ingegnere, vero?"». <<L'ho mandato da te a curarsi, ricordi; e Francisca, la psicologa, ha curato anche sua madre, infilandola sotto la doccia, pettinandole i capelli, mettendole il rossetto, e sai che l 'altro giorno ho visto il piccolo Lucho? L'ho trovato a un parcheggio che lavava automobili, ha lavato anche la mia e non ha voluto neanche una mancia; ora avrà 15 anni il piccolo Lucho». MC / luglio-agosto 2005 pagina 73

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