Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

no nel nuovo paese non è ceno migliore. Le politiche migratorie del governo degli Stati Uniti e l'applicazione di leggi sempre più restrittive sfociano spesso in atti dj violenza che attentano alla vita dei migranti. Le autorità frontaliere sono arrivate a utilizzare armi con proiertili di gomma e bombe lacrimogene per disperdere i migranti che si avvicinano alla frontiera Usa. Inoltre, la legislazione in vigore tratta i migranti come delinquenti, quando in realtà sono solamente persone che cercano un lavoropiù remunerativo, per soddisfare alle necessità elementari dei fa - miliari rimasti nei rispettivi paesi>>. DALLA CAMPAGNA ALLA CffiÀ Di fronte a tale fenomeno, viene spontaneo domandarsi: dove inizia tale esodo, che negli ultimi 10 anni ha coinvolto il20% della popolazione salvadoregna? Oggi, il60% della popolazione del paese abita in città, mentre un decennio fa era il40% . Molte delle famiglie che emigrano nella capitale, San Salvador, e verso altri centri urbani, svolgono attività di commercio infocrnale e finiscono praticamente per riprodurre la siMC /luglio-agosto 2005 pagina 62 tuazione di miseria che avevano in precedenza, senza ottenere nel medio e lungo termine un miglioramento delle loro condizioni di vita. A San Salvador abbiamo incontrato Hugo Flores, direttore dell'Associazione per la cooperazione e lo sviluppo comunitario di El Salvador (Cordes). Da più di 15 anni q uesta associazione tenta di fermare l'esodo rurale e ha aiutato i profughi, alla fine della guerra, a ritornare nelle proprie comunità e aricostruire la loro vita, utilizzando come strategia un nuovo modello di sviluppo associativo e sostenibile: creare, cioè, opportunità cbe non siano in contrasto con l'ambiente naturale circostante. «Cordes è sorta nel 1988 - spiega HugoFlores -, durante il processo di rimpatrio di migliaia di famiglie che all' inizio degli anni '80, per fuggire al conflitto armato, si erano rifugiate io diversi paesi dell 'America Centrale e nelle zone più interne di El Salvador. In tale contesto la nostra associazione ha accompagnato queste famiglie nella situazione di emergenza e reinserimento, aiutandole a risolvere le necessità più urgenti, come alloggio, scuola, sicurezza alimentare e sanitaria. Inoltre, Cordes si prefisse il compito di accompagnare queste famiglie nella lotta per il rifa.etto. dei diritti umani che. in que anru erano costantemente VIOlati alla dittatura militare. Nel 1992, con la firma degli accordi di pace, abbiamo iniziato un processo di riorganizzazione strategica, che ci ba portato a specializzarci sul tema dello sviluppo rurale sostenibile. In questo modo, da una parte ci proponiamo di risolvere il problema della sicurezza alimenta· re e dall'altro di generare reddito e lavoro a circa 5 mila famiglie, promuovendo 5 programmi nella campagna salvadoregna. Uprimo riguarda progetti agricoli e dj allevamento nell'ambito della sicurezza alimentare, indispensabile per contenere l' impoverimento della campagna salvadoregna; il secondo è un programma finanziario che promuove la creazione di cooperative di risparmio e credito, come enti al servizio di queste famiglie. Attualmente in tutte le cooperative funzionanti si hanno complessivamente 5 mila soci. n terzo progetto riguarda lo sviluppo imprenditoriale, che ha creato finora tre piccole imprese agroindustriali, per la trasformazione dei prodotti contadini e per la commercializzazione all ' interno di El Salvadar e per l'esportazione. Un quano programma si occupa di gestione dei rischi: lavoriamo con le comunità e le famiglie, aiutandole e insegnando loro a reagire a situazioni di emergenza, come uragani e alluvioni , fenomeni frequenti nel paese. Un quinto programma ba come oggetto il rafforzamento istituzionale: cioè accompagnare e sostenere l'organizzazione sociale perché sia capace non solo di realizzare con successo i loro progetti, ma abbiano pure capacità e forza per incidere nella politica, per negoziare con il governo e organismi internazionali. Attualmente stiamo lavorando in 300 comunità contadine e 17 mila famiglie; abbiamo creato 5 uffici di - partimentali in tutto il paese; continuiamo ad accompagnare lo sviluppo rurale sostenibile con la convinzione che è questa la chiave per Venditore di pane nella periferia di San Salvador.

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