Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

mento di regime nelle nostre vite. Tale appello diventa ancora più importante per i cristiani, che condividono queste realtà di conversione integrale, di rivoluzione interiore, di vera libertà. Quante volte leggiamo nel vangelo le parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli: <<Non abbiate paura!». CONTINUARE LA PRESSIONE Mentre alcune nazioni , in maggioranza asiatiche, intrattengono relazioni economiche con il governo di Rangoon, alcuni governi di paesi occidentali hanno rivolto la loro at· tenzione ai problemi della Birma· nia, imponendo, in accordo con richieste della Nld, dure sanzioni economiche. Unione Europea e Stati Uniti sono stati coerenti nel richiedere al regime, troncando nel frattempo relazioni economiche e diplomatiche, di concedere libere elezioni e rimette· re il potere nelle mani di un governo democratico. Ma c'è ancora molto da fare. Alcune associazioni svolgono un ruolo importantissimo nel mantenere la pressione sul regime. Negli Stati Uniti, per esempio, la FreeBurma Coalition, ora chiamata US Campaign/orBurma, è riuscita a convincere 86 ditte americane e multinazionali a chiudere i rapporti d'affari con la Birmania, a smettere di vendere prodotti made in Burma e a convincere l'esercito americano a non acquistare vestiario prodotto in quella nazione. Anche queste azioni, come quelle adottate nella lotta birmana, sono state non violente: sono consistite soprattutto nello scrivere una grande quantità di lettere per scoraggiare relazioni d 'affari con la Birmania. E non si pensi che un 'organizzazione come l' US Campaign/or Burma sia una grossa entità: in questi giorni l'associazione ha pubblicato l'annuncio: ricerca di candidati da cui Monaco buddista. A sinistra, San Suu Kyi con il capo del buddismo in Birmonia. scegliere la... terza persona pagata a tempo pieno. La ùeterrninazione porta molto lontano. Anche dall'Italia è possibile appoggiare la lotta in Birmania, sostenendo, per esempio, eventuali iniziative che Amnesty lnternational e organizzazioni non governative operanti nel campo di giustizia e pace stanno attivando a favore del popolo birmano e dei prigionieri politici di quel paese. Un altro modo è boicottare i viaggi in Birmania e i prodotti made in Burma, sia personalmente, sia convincendo gli altri a fare altrettanto, sia spiegando ad agenzie turistiche e negozianti ciò che avviene in quel paese, esortandoli a non rendersi complici delle ingiustizie che vi si compiono. Naturalmente, prima di fare ciò, è necessario informarsi . La via della conversione, della liberazione dalla paura, ~ comincia dall ' informa- Mc ziO ne. MC l luglio-agosto 2005 pagino 53

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