Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

prattutto al coinvolgimento degli studenti universitari nel dibattito politico. Tale fermento causò un'ondata di repressione violenta da parte del governo. Fortunatamente, la Nld trovò un leader naturale nella persona di Aung San Suu Kyi. AU'età di due anni, San Suu Kyi perse in un attentato il padre Aung San, leader del movimento per l'indipendenza dellaBinnania negli anni '40. Vissuta a lungo lontana dal suo paese, prevalentemente nel Regno Unito dove aveva sposato un cittadino britannico, era rientrata in Binnania nel 1988 per prestare le cure alla madre gravemente ammalata e che morl di Il a poco. L'arrivo della donna in Bim1ania coincise fatidicamente con l'apice delle lotte politiche nel paese e, ben presto, la sua guida carismatica galvanizzò la Nld e i suoi simpatizzanti. Proprio in quel periodo e alquanto inaspettatamente, l'allora presidente dello Slorc, Ne Win, decise di concedere elezioni democratiche, contando, erroneamente, in una sicura vittoria del partito di regime. Le elezioni risultarono invece un trionfo a stragrande maggioranza della Nld, che si aggiudicò 1'80% dei voti. Come risposta, lo Slorc dichiarò l'invalidità delle elezioni e iniziò una violenta ritorsione contro gli esponenti della Nld, tra cui Aung San Suu Kyi, posta agli arresti domiciliari. Migliaia di altri membri del partito d'opposizione vennero ~ggrediti, arrestati, torturati e gli uffi - ci del partito vennero chiusi. Questo primo periodo di arresti domiciliari durò per più di cinque anni, a cui segul un periodo di relativa libertà personale in cui, comunque, a San Suu Kyi venne negato il diritto di uscire dalla capitaleRangoon. Un tentativo di lasciare la città per recarsi a Mandalay, nel 2000, le procurò un altro lungo periodo di arresti domiciliari. Da notare che la leader binnana si ritenne sempre fortunata per il trattamento a lei riservato, se comparato alla sorte di altri membri della Nld, sottoposti a condizioni inumane di carcerazione. Nel2003, fu di nuovo rilasciata, Manifestazioni di protesto contro l'arresto di San Suu Kyi. ma alcuni mesi dopo il regime sferrò un altro violento attacco contro la Nld, uccidendo circa 600 dei suoi membri e simpatizzanti. San Suu Kyi venne nuovamente arrestata e condannata agli arresti domiciliari , che perdurano fino ad oggi. «RIVOLUZIONE SPIRITUALE» Alcuni elementi della lotta per la democrazia in Birmania rendono San Suu Kyi un caso unico al mondo. Upiùimportante consiste nel basare l'opposizione al regime sulla non violenza, ispirata al buddismo militante. Tale atteggiamento è in aperto contrasto con la repressione violenta da parte del regime, che rispetta il buddismo solo a parole. Alla base della filosofia di San Suu Kyi c'è la convinzione buddista che non vi è alcun male insito nella persona umana, ma quelle che chiaoùamo cattive azioni sono dovute a quanro influenze negative: odio, illusione, avidità e paura. La paura è la causa primaria che guida tutte le altre influenze negative. Per paura di cosa accadrà domani accumuliamo benj economici e questo provoca avidità. Per paura dell' ignoto, dell 'aprirsi agli altri, diventiamo aggressivi e questo provoca rabbia. E così via. Aung San Suu Kyi sottolinea come sia la paura ciò che governa la Birmania e che il paese non si disporrà a un vero cambiamento fino a quando questa paura non verrà rimossa. Propone quindi una «rivoluzione spirituale», nella quale il popolo deve prima di tutto liberarsi dalla paura, in tutti gli aspetti della vita, in una ricerca personale della libertà. Le persone che si sono liberate interiormente possono, a questo punto, liberarsi dalla repressioMC l luglio-agosto 2005 pagina 51

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