Birmania «Ciò che è vero non può morire» (Greg Alexander) LIBERI DALLA PAURA Era ill998. Una sera, di passaggio in una libreria di Baltimora, mi capitò in mano un libro fotografico di donne importanti. Sfogliandolo, mi sofferrnai su un ritratto d i donna che emanava una bellezza singolare: guardava verso l'obiettivo della macchina fotografica con tranquillità, pace, fermezza, senza durezza o arroganza. Lessi il nome della donna; un nome complicato, composto di tre o quattro parole, che avevo già udito e che era stato citato sulla stan1pa recentemente. Non avrei mai immaginato che il pensiero e gli scritti della persona eli cui stavoguardando il ritratto fossero destinati a influenzarmi, fino a cambiare alcuni aspetti della mia vita. PAESE DIMENTICATO Due anni fa mi fu chiesto di scrivere un articolo su Aung San Suu Kyi. All' inizio avevo accettato felicemente, ma in un secondo tempo mi ero scoraggiato. Che cosa potevo raccontare di questa persona? Ma un giorno di marzo di quest 'anno ho iniziato a pensare più seriamente a quest' idea e ho trovato due motivi che mi hanno scrollato dalla mia apatia. n primo è che ogni volta che provo a discutere la situazione della Birmania la gente sembra cadere dalle nuvole: non ne sa assolutamente nulla, non per disinteresse, ma piuttosto per la scarsa informazione sull'argomento. Altre nazioni che lottano per ottenere giustizia, come il Tibet, possono contare su persone celebri che perorano la loro causa in Occidente e nel mondo. Quella dell.a Birmania, invece, è una lotta dimenticata: la repressione di 45 milioni di abitanti va avanti indisturbata. n secondo motivo è che mi accorgo sempre di più come la filosofia non violenta di Aung San Suu Kyi e della Lega nazionale per la democrazia (Nld) indichi un cammino di rinnovamento e di cambiamento lo leader birmano epremio Nobel per lo pace Aung San Suu Kyi, parlo alle nostre . cosc1enze. Note per uno vero . conversione. di Alfredo Garzino Demo interiore d'importanza fondamen - tale per il mondo, specialmente in questo periodo in cui Je forze della violenza e della paura sembrano prendere il sopraweoto. In Birmania come in Tibet sono in corso due dci rari tentativi al mondo di cambiare lo status quo attraverso la non violenza. Dimenticare la lona per la democrazia in Birmania e, soprattutto, i valori suiquali tale lotta è basata sarebbe disastroso non solo per il popolo birmano, ma anche per il mondo intero. Inoltre, lc1 visione di cambiamento non violento propugnato dalle forze democratiche in Birmania è in petfetta consonanza con il concetto della conversione cristiana. GOVERNATI DALLA PAURA La Birmania è uno stato del sudest asiatico di rara bellezza, ricco di risorse naturali. n suo territorio è popolato da diversi gruppi etnici di cui quello dei birmani è il prevalente. Dall962, il paese è dominato da una giWlta militare, che costituisce uno dci regimi più brutali e violenti che esistano al mondo. Tale giunta, conosciuta in precedenza con il sinistro acronimo Slorc (State law and order restoration cozmdl), è ora chiamata Spdc (State peace and development cozmcil) , dopo che una ditta di relazioni pubbliche americana aveva suggerito il cambiamento del nome a fin:i <<cosmetici>>. L'Spdc mantiene la popolazione sotto un pugno di ferro, imponendo lavori forzati, lavoro minorile e reprimendo violentemente ogni tentativo d'instaurare nel paese un qualunque dibattito politico. Il popolo birmano vive totalmente isolato dal resto del mondo. La legge proibisce, infatti, il possesso e l' uso di fax e modem e l'unica forma dì stampa permessa è quella sponsorizzata dal governo. Di conseguenza, intere generazioni di birmani sono cresciute pensando di non potersi permettere nulla più del regime in cui vivono, dato che non hanno la possibilità di sapere come si vive in altre nazion.i. Ciò non toglie che molti birmani si oppongano a questa situazione e chiedano dibattito politico, rifanne e democrazia. Alla fine degli anni '80, il Movimento per la democrazia divenne molto attivo nel richiedere riforme al sistema, grazie soMC l lugJio--agosto 2005 pagina 49
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