Con i missionari fidei donum ambrosiani ..... GUARDANDO AL FUTURO Arrivati nel1961 nello Zambia (allora Rhodesia del nord), per prestare assistenza religiosa agli italiani impegnati nella costruzione della diga di Kariba, i missionari fidel donum della diocesi si sono presto occupati della popolazione drcostante. Oggi sono presenti in sei parrocchie: due nella diocesi di Lusaka e quattro in quella di Monze. di Romina Gobbo ed Elena Martem E ssere cristiani è una cosa ,/,/ buona, importante, perché ' ' è Dio che ti dà la forza per risolvere i problemi» dice Mary. «Ogni mattina alte 6 vado a messa; se parto senza essere andata prima a messa è come se mi mancasse qualcosa» dice Sherry. FEDE VIVA ED ENTUSIASTA Mary e Sherry: due persone molto diverse. La prima è una povera donna che vende pomodori al mercato; la seconda, una ricca banchiera. Sono accomunate dalla fede intensa. Questo è abbastanza consueto nello Zambia, «dove la fede è una cosa viva, capace di fare sacrifici, una fede che si entusiasma • spiega Olinto Ballarini, prete fidei donum della diocesi di Milano, nel paese da 14 anni e da cinque procuratore dell'arcidiocesi di Lusaka -. Qui, quando si celebra l'eucaristia, si celebra la vita». «Questa gente vive la fede come qualcosa che riempie loro la vita -incalza don Antonio Novazzi, responsabile della parrocchia di Kafue, a pochi chilometri da Lusaka -. Gli zambiani pregano assietne con grande profondità ed ehtusiasmo. Quando assistono a una celebrazione eucaristica lo fanno con forte coinvolgimento interiore, ma anche in maniera attiva: ballano e cantano a gran voce». La gente crede sinceramente, ma a volte le omelie non bastano. D'altra parte, una chiesa giovane come quella zambiana ha bisogno di diffondere il più possibile il proprio messaggio. Ha bisogno di visibilità, anche per manifestare la propria vitalità alle altre religioni che stanno prendendo piede. Servono immagini, segni, simboli. Eche cosa éè di più significativo di una chiesa? PUNTO DI RIFERIMENTO Per questo, netrarcidiocesi di Lusaka, in Pope Square, proprio nel centro della città, sta sorgendo una cattedrale dedicata al Bambin Gesù. Ce ne parla don Olinto. «la cattedrale celebrerà la gloria di Dio, sarà il luogo del dialogo tra Dio e l'uotno, il centro della comunione di tutti i cristiani con il vescovo. Sarà un punto di riferimento per la comunità, che gioisce con gli sposi che si apprestano a celebrare il matrimonio e piange con i familiari che stanno vivendo un lutto. Perme la chiesa è un luogo dì consolazione per gente che ha bisogno di essere rincuorata, motivata. Sarà la casa di tutti; il povero e il bisognoso troveranno in questo luogo supporto e consolazione. Qui ci si potrà donare agli altri, dare la vita per i fratelli. L'edificio sarà bello, fatto per aprire il cuore». Con 22 metri di altezza, una superficie coperta di 2.400 metri quadrati, un'arcata di 15 metri e 2.000 posti a sedere, sarà anche maestosa. «Certo- riprende don Olinto -. Si dovrà vedere da lontano, come un faro che indica la direzìone. Per questo, sulla sommità della facciata, è stata issata una croce in ferro alta sette metri e mezzo. La chiesa sarà anche molto luminosa, con la luce che entrerà dall'alto e si espanderà in tutto l'edificio. La forma ricorda due mani in posizione orante». I lavori procedono abbastanza speditamente. Al momento della nostra visita (novembre 2004) sono al60% dell'intera opera: fondamenta e sovrastruttura sono complete; travature in acciaio e tetto quasi sistemati; sono iniziati i lavori in muratura e sta pet essere installato l'impianto elettrico; poi toccherà alle rifiniture. Buona parte del materiale in metal· lo, comprese le lamiere per la coperl missionari Fidei donum milanesi: Antonio Novazzi e 0/into 8allarini. Dossier MC / lugllo-ogoslo 2005 pagina 43
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