Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

veri e con in generale percentuali di completamento del ciclo primario di studi più bassi NEL MONDO DEL LAVORO Analog~ente ai numeri riportati per l'analfabetismo, nel mondo dd lavoro le donne con un impiego sono pari a due terzi dei colleghi maschi. Se si considera il lavoro regolarmente retribuito, dal 1990 vi sono stati solo piccoli cambiamenti per il mondo femminile e le possibilità per le donne sono ancora lontane rispetto a quelle dei loro colleghi Le uniche regioni a dare speranza sembrano essere, al momento, l 'America Latina e i Caraibi, dove le donne rappresentano il 43% dei lavoratori retribuiti, e l'Asia dell'est, in cui la proporzione raggiunge il40%. Restringendo lo sguardo al settore delle cariche politiche, le percentuali crollano ulteriormente: l'altra metà del cielo occupa circa ill5% dei seggi nei parlamenti nazionali, con ampie oscillazioni da paese a paese, da punte del30-40% e a crolli fino al 10%, in _particolare nell'Mrica dd nord, nell'Asia del sud e dell'ovest e nell'Oceania. Si intravedono però alcuni segnali positivi. Per esempio, lo scorso anno in Oman, primo paese del Golfo (seguito a breve da Qatar e Barhain) a dare, nell994, il diritto di voto e di eleggibilità alle donne, tre nuovi ministri (Istruzione superiore, Turismo e Sviluppo sociale) erano donne. Inol081EmVO N°3 Promuovere t'uguaglianza tra maschi e femmine e dare maggiore autonomia e poteri alte donne. Eliminare le diverse possibilitA offerte a maschi e femmine per il raggiungimento di un livello di istruzione primaria e secondaria, preferibilmente già entro quest'anno, e ottenere questo obiettivo per tutti i gradi di istruzione non oltre il 2015. Gli obiettivi del millennio in questo campo sottolineano l'importanza del ruolo svolto dalle donne sul benessere generale della famiglia e della societA: nonostante questo, che porterebbe vantaggi alla comunitA intera, non viene ancora data la possibilità di realizzazione al potenziale positivo del sesso femminile, per discriminazioni conseguenti a norme sociali, incentivi e istituzioni legali. tre, a maggio in Kuwait il parlamento ha approvato un emendamento al - la costituzione: le donne potranno votare e candidarsi alle elezioni. Peraltro, la questione delle pari opportunità non è da considerare appannaggio esclusivo dd paesi in via di sviluppo. Secondo il rapporto pubblicato a metà mauio 2005 dal Forum economico mondiale ( World Economrc Forum) , che ha valutato l'indice delle differenze uomo-donna (gendergap ittdex) in termini di accesso scolastico, al lavoro, alle cariche politiche e all'assistenza sanitaria in 58 nazioni , l' Italia è addirittura al45° posto, non solo dopo diversi paesi dell'Unione europea, ma anche africani (come Sudafrica o Zimbabwe), sudamericani (come Colombia o Argenti - na}, asiatici (come Bang.ladesh o Thailandia). Certo, le conseguenze delle diverse possibilità offerte in base al sesso sono condizionate dal contesto sociale e culturale in cui si verificano, ma i riSlÙt~lti presentati dal Forum economico mondiale invitano comunque a riflettere c a guardare anche in casa propria. PROSPETTIVE DI VITA Ma il discorso sull'offerta di pari opportunità si allarga dalla scuola e dal lavoro ai diversi aspetti della vita guotidiana. Alle donne è in genere affidata la conduzione della famiglia: una maggiore conoscenza e istruzionemigliorerebbe le loro condizioni di vita e guelle di tutta la famiglia; avrebbe per esempio effetti positivi sulla salute dei neonati e dei bambini. Saper leggere, scrivere, sostenere una conversazione, conoscere i propri diritti, sapersi relazionare con gli altri sono capacità che si acquisiscono grazie anche alla frequenza scolastica di primo e secondo livello. Sono capacità e strumenti che possono permettere alle donne eli uscire da situazioni difficili e pericolose per la loro stessa sopravvivenza, di fare le proprie scelte in autonomia, di costruirsi una vita senza dipendere dagli altri. Nel mon do, dal l 6% al 50% delle donne con una relazione stabile subisce violenza da parte del compagno; e sempre le donne rappresentano ormai cuca la metà delle persone infettate dal virus dell'Aids, proprio a causa della loro maggiore vulnerabilità, del mancato accesso all'assistenza sanitaria, del loro essere oggetto di abusi e sfruttamento sessuale, contro cui spesso non hanno la possibilità e gli strumenti per opporsi . I mesi a venire dovranno aprire le porte al vecchio «sesso debole», che più di una volta ha smentito la definizione e dimostrato come le situazioni, e lementalità, possano cambiare. Come hanno fano due donne afs.thane all' inizio dello scorso anno. D foro villaggio di contadini nel nord del paese era circondato da ordigru inesplosi, frutto dei bombardamenti americani nella zona. Inizialmeme gli abitanti del villaggio si limitavano a stare attenti a non calpestare questi piccolj oggetti gialli. Ma quando due bambini ci hanno giocato, rimanendo dilaniati dall'esplosione, le due donne hanno deciso di ripulire il terreno c in pochigiorni hanno raccoho una settantina di bombe, facendole esplodere eli notte, in una buca fuori dal villaggio. Inizialmente gli uomini hanno considerato oltraggioso il loro comporlamento: donne che prendevano iniziative di testa loro! O ra sono diventate due eroine locali. • Si ti l nlernet: h« p:/ / www.millenniumcompoign.org h Hp:/ /www.millenniumcom·~.~ hllp:// ddp-ext worldbank.or ext/MDG/home.do hllp:// www.developmenlgoo .org/EdU<alion.htm hllp:// www.unmillènniumproject.org hllp://web.worldbonk:o~:g http/ / www.dfìclgov.uk/ìildg/gender.asp l-llpl / wttW. weforum.org htlp/ / wttW.peo<ereporter.nel GIOWII C., Tok!ng odion lo improre~K~t~~et~~ heohh lhrovgh OenJ,; equality and women~ empowerment, loncet20o5;365:541-43 MC / luglio-agosto 2005 pagina 23

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