'"·· / '··~ TARGET 201 5 ...":? ~ 1etf1Y1 1 vi u o e i enn1o · . ~· LARGO ALLE DONNE A Imeno due terzi degli analfabeti nel mondo sono donne. Colmare questo divario, offrendo a entrambJ i sessile medesime possibilità di crescita, studio e lavoro, rappresenta un obiettivo cruciale, il numero 3 nell'agenda del Millennio. n suo raggiungimento è la chiave per aprire altre porte, dalla salute infantile allo sviluppo economico e socialedi un paese. n ruolo delle donne nella società è considerato fondamentale per il progresso e lo sviluppo: in Asia, Africa e America Latina, dove alle donne è stata data la possibilità di accedere all'istruzione e di lavorare in piccole imprese, le famiglie sono più forti, così pure l'economia delpaese. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio sono strettamente collegati l'uno all'altro, in una visione complessiva delle necessità del mondo. D miglioramento delle condizioni di povertà e fame (obietcivo l) passa nelle mani dd miglioramento dell'alfabetizzazione in senso globale (obiettivo 2) e delle opponunirà offerte alle donne e alla loro auro- .,. V METE DA RAGGIUNGERE 1. PovERTÀ E FAME: dimezzare rispetto al 1990 la povertà estrema e la fame. 2. ImuztoNE: garantire a tutti un livello di istruzione primaria. 3. PARITÀ on SESSI: promuovere l'uguaglianza tra maschi e femmine; dare maggiore autonomia e poteri alle donne. 4. BAMBINJ: ridurre di due terzi rispetto al1990 la mortalità infantile. 5. MAMME: migliorare la salute materna, inclusa la riduzione di tre quarti rispetto al1990 della mortalità in gravidanza e da parto. 6. MALAmE: prevenire la diffusione di HIV/AIDS, malaria e altre malattie. 7. AABIENTE: assicurare uno sviluppo sostenibile. 8. SaENZA, TECNOLOGIA, PltOGRESSO: sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo. MC / luglio-ogosto 2005 paglno 22 ~offerta di pari opportunità è l'Obiettivo numero tre, che riconosce le sofferenze causate dallo mancato possibilità di studio e lavoro e il ruolo delle donne nella costruzione della società. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter (www.peice~porter.ntt) nomia (obienivo 3). Ma l'accesso alla scuola e al mondo del lavoro è a sua volta possibile nclla misura in cui si migliorano le condizioni generali di vita, riducendo il tasso eli povertà (obiettivo 1). UN MONDO A PARTE L'Obiettivo numero 3 si concentra dunque sul mondo femminile e sull' importanza di offrire a tutte le donne l'opportunhà di scegliere e costruirsi una vito autonoma. Sono purtroppo numerosi nel mondo gli esempi in cui l'essere nati donna ha segnato la vi ta fin dal primo istante: istruzione negata, matrimoni precoci e combinati , dipendenza prima dagli uomini della famiglia di origine poi d'al marito imposto, impossibilità di scegliersi un lavoro e avere una retribuzione c quindi un'autonomia rispetto all'uomo di rumo, prostituzione. Aprire alle donne le porte all'istruzione e alla possibilità di un lavoro permetterebbe loro di uscire da una spirale di sofferenza e violenza fisica e psicologica, che può anche concludersi con la morte. In Messico, negli ultimi dieci anni , circa 1.000 ragazze sono scomparse e quasi 400 uccise in circostanze violente; in Guatemala, negli ultimi quattro anni, sembra siano oltre 1.000 le donne violentate e uccise e 25.000 i casi di violenza domestica di cui si è venuti a conoscenza. La mancanza di prospettive e progetti futuri può portare le donne al gesto estremo: in Cina, le donne che vivono nelle zone rurali, in condizioni di maggiore povertà e isolamento, ten· tano il suicidio da 3 a 5 volte in più ri - spetto alle donne di città. In Iraq, Afghanistan, Kurdisran, sono numerose le donne ricoverate per cosiddetti «incidenti domestici»; ma a volte il sospetto, purtroppo senza conferme, di chi cura le loro ustioni quando sopravvivono, è che la realtà sia diversa: è possibile che si siano date fuoco per sfuggire a un destino che, appena adolescenti, le ha viste vendute da padri o fratelli a un marito che non vo· levano. TUTIE A SCUOLA D 2005 rappresenta Wlll tappa intermedia per il raggiungimento della meta finale per l'istruzione: entro quest'anno dovrebbe essere uguale il numero di ragazzi e ragazze seduti ai banchi delle scuole primarie e secondarie. Ottenuto questo, entro il2015 l'uguaglianza deve essere raggiunta per rutti i gradi di istruzione. Rispetto ad altri obiettivi, qucllo sulle pari opportunità, per lo meno nel campo scolastico, è sulla buona strada e il risultato tutt'altro che illusorio. L'obiettivo per il 2005 sembra sia raggiungibile o quasi nella maggior parte delle zone geografiche: l'Asia dell'Est e il, Pacifico sono quasi alla meta e in alcune zone dell'America Latina le alunne superano il numero dei colleghi maschi. ln questo quadro positivo farebbero al momento eccezione, per quanto è possibile valutare, l'Africa subsahariana e l'Asia meridionale e occidentale. Anche in queste regioni, però, il risultato potrebbe essere raggiunto entro il2010. Le differenze di scolarità tra maschi e femmine appaiono comunque maggiori nei paesi più po-
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