Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

l Quando non si ha tempo per pregare, a causa di un imprevisto, si ha sempre tempo per dire 1Amen, che è il-credo in un soffio?. poiché .in questa piccola parola c'è rutto il cuore dell'alleanza tra il Re, il Santo, e il suo popolo Israele che egli rende sùzbile efermo sulla fede del Patto e dei patriarclli: «Dio [tu se.tl mia roccia, mia fortezza e mioliberato.re>> (Sal18/17 ;3; Es32,4.15.18.30.31; 2Sam 22,2; Sal42/41,10; cf M t 7,2.5;Le 6,48). Dire 'Amèn dunque significa proclamare che Tu. o Signore, sei il mio Re Fedele e su questa roccia io resto stabilee fermo in eterno. Possiamo professare questa fede ovunque e in ogni tempo: in viaggio, in autobus, m casa, in ufficio, prima di un 1m pegno o un incontro, tra i fornelli o in mezzo alle pulizie, nel silenzio o in mezzo alla folla. Mentre aspettiamo <:he tomino i figli o le persone à.mate, il nostro 'Amen li accompagna sotto 1a custodia della fedeltà di Dio: Tu, o Signore sei loro R,e Fedele, custodiscili nel tuo Nome. La maestà della Regalità di Dio sta al di sopra di tuttodòche siamo, facciamo, amiamo e temiamo, e nello stesso tempo diventa fondamento/colonna della nostra stabilità di vita. 'Amèn è uno scudo di benedizione di due sillabe con cul proteggiamonoi e coloro cbe incontriamo, amiamo o per i quali soffriamo: in due sillabe tutta l'eternità! Approfondiamo ancora. l numeri sono stati diffusi tra i secoli VII-XU d.C. dagli arabi, chesostituirono il sistemaprecedente, basato sulle lettere dell'alfabeto che eranousate come «numeri»: a ogni lettera corrisponde un valartt numerico. Ciò aweniva nella cultura egiziana, fenicia, agaritica, babilonese, ebraica, greca elatina. Questorapporto tra lettera enumero è studiato da una speciale scienza che si chiama ght>matrìa (cioè scienza dei numeri). Se scomponiamo le consonanti aramaiche/ebraiche di 'Amen in numeri, scopriamo che il suo valore numericoè 91 (vedi riquadro). Quando Dio si rivela aMosè sulSinai si presenta con il Nome di YfJWH (Es 3,14-15). Ma questo Nome è tre volte santo e oon può essere pronunciato, per cui gli ebrei, quando leggono la scrittu.ra, incontrando il san· to Nome Ybwh, con gli occhi leggono Yhwh, ma con le labbrapronunciano 'Adonài, che significa «Signore» in senso generico. ll valore numerico di Yhwh è 26, mentre quello di 'Adonài è 6.5 (vedi riquadro). Se sommia· tno i valorinumerici dei due nomipiù importanti di D.io nella scrittura ebraica, cioè Yhwh + 'Adonai l 65 + 26, la somma fa91, cioè lo stesso valorenumerico di 'Amèn, che è quindi1a sintesidei nomi di Dio. I n conclusione, dire 'Amen significu entrare nel misterostesso diDio, nel suo nomeimprrmunciabile che custodisce il segreto della sua vita (Yhwh) e in quello proclamato ('AdonmJ, che sullelabbra del credente fiorisce come un piccolo, immenso 'Amén. Da tutto dò si capisceperché i rabbini al tempo di Gesù proibivano di rispondere 'Amen a una benedizione,affrettata o non p~:onunciata distintamente, perché si tocca l' o.no.tabilltà e credibilità stessa di Dio. Dice il Tatmud babilonese, nel trattato Berakot (benedizioni) 47a: «Insegnarono i nostri mac:-stri: non si risponda né un 'Amèn affrettato, né un 'Amèn strappato, reso orfano (cioè senza avere capito la benedizione), né si faccia prorompere la benedizione dalla bocca (cioè in modo af. frettato quasi a dare l'impressiGne che si abbia fretta di sbarazzarsi dell'obbligo di onorare il Santo: cf lCor 14,16)... Chi prolunga(= chl canta) 'Amen, gli saranno prolungati i giorni e gli anni.. ». Non possiamo più stupirei, a questo punto, se nel NT 'Amen è il Nome nuovo del Cristo, fuilio fedele ed esegeta del Padre (Gv 1,18): «All'angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Tutto ciò di.ce l"Amén, U Testimone fedele e veritiero, il Prindpio della creazione di Dio» (A p 3,14}. La piccola parola 'Amen c'insegna chenella scrittura, come nella vita, nuJla è casualeobanale o superfluo, matut· toha un senso, evidenteo velato, cheoccorre svelare, perdendovi tempo, studio e meditazione. Anche le cose che apparentemente sembrano ovvie, se scrutate con gli occhi delcuore (Pv 23 ,26; Le 24,31-32), rivelano profondità inaspettate e inesauribili: «Non P..asserà neppure un t'oùz ( 1=y, la lettera più piccola dell'alfabeto ebratco) o un segno dalla legge, senza che rutto sia compiuto» (Mt5,18). Inesauribile è la parola di Dio, che supera tutte legenerazioni; ma in ogni tempo può (e deve) essere mangiata (Ez 3,1-3} e rumina/a per gustarne anche le sfumature, apparentemente insignificanti, perché nulla si perda: nemmeno le bridolt> (Mc 7 ,28; M t 15,27). Nel segno di un piccolo 'Amen, anche noi possiamo attendere con il desiderio e la certezza che nella vita eterna saremo introdotti da un 1Amen: «Colui che testimonia queste cose dice: Sl, vengo presto. 'Amén! Sì, vieni Signore Gesù!» (Ap 22,20). Alle nostre lettrici e ai nostri lettori in qualsiasi parte del mondo, possiamo àssicurare che ogni giorno il nostro 'Amen! si depone come una car-ezza e una benedizione su di loro e le loro famiglie, sulle loro giole e sui loro dolori, specialmente sui malati nel corpo e nella speranza. 'Am!n! 'Amén!. • 'AMEN YHWH •ADONAI Ebr. l tal. Valore Ebr. I tal. K '/A 1 't y ~ M 40 1'1 H 1 N 50 , w 1'1 H Totale l 91 J Totale Valore Ebr. Ital. IO N '/A 5 i D 6 l N 5 , y 26 Totale Totali: 26 + 65 = l 91 J Valore 1 4 50 lO 65 MC l luglio-agcisto 2005 pofiÌI\4 21

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