Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2005

DALla Blbbla le Pfti"'I.e delta vita (6) ~ A COSI PARLA L'~EN, IL TE5nMONE FEDELE E VERITJERO, IL PRINCIPIO DELLA CREAZIONE DI DIO {Ap 3, 14) Parte seconda: significato di 'Amin di Paolo Farinella, biblista L a parola 'Amen spesso viene tradona con «Così sia!», quasi un augurio, un buon auspicio. In aramaicoe in ebraico deriva dalla radice 'amàn, che esprime l'idea di stabilit4, solidit4,/ermez:l.{l. n suo significato fondamentale è «essere/ermo/stabile» e l'immagine è q_uella di una colonna che è ferma e sicura, al contrario de1la can1111 che è fragile e pieghevole a ogni soffio di vento (Le 7,24). In aramaico come in ebraico esiste una fonn~t particolare di verbo che si chiama «causativa» (qualcuno causa/produce, fa fate qualche cosa). La/orma causativa del verbo ~amàn è «rendere!erm()/sicuro, /are stabile», da cui nasce il senso finale di «Prestare/eàe, cioè credere>>. In questo senso, la fede è un'ini.zi.ativa diDio, per· ché è lui la sorgente «causativa>> che la fa essere e «ren· de stabilel/emwl sicuro)> colui che crede. Di conseguenza chi è stabile/fermo /sicuro «gli presta fede», cioè «crede in lui» e si abbandona totàlniente sulla colonnal roccradella sua Parola (Mt 7,24). 'Ambt è un~ parola tardiva, passata dall'aramaico all'ebraico e successivamenteJ~pche nel greco della LXX Oa bibbiagreca usata dai giudei di Alessandria d'E~tto che non parlavano più l'ebraico}. Non si trova mru nel Pentateuco, che raccoglie le tradizioni fondamentali della Storia d'Israele, tranne il Deuteronomio, che è un libro recente (vn-v sec. a.C.) e fu protagonista sia della grande riforma liturgico-politico·religiosadel621 a. C., promossa dal re Giosia, che della ricostruzione di Gerusalemme, autorizzata dal re babilonese Ciro, doporesilio di Babilonia dd 587 a.C. Al tempo di Gesù, l'uso di 'Amen nelle sinago~e dl Palestina e della diaspora è comune. Ancora oggt ebrei e musulmani concluaono benedizioni e preghiere con questa parola. Ogni volta che pronunciamo 'Amen, pre~amo con una parolachehanno pregatoGesù, sua tnaèlre e gli apostoli e gettiamo un ponte di preghiera tra tutti i figli di.Abra.tno: cristiani, ebrei e musu!inani N ella bibbia ebraica, la parola 'Amén ricorre complessivamente34x (d'ora in poi: x = volte) di cui 26x come risposra di adesione/accettazione o comesigillo conclusivo di preghiera. Di queste 26x, se ne trovano 12x in Deuteronomio cap. 27, che tratta del culto e sempre nell'espressione: «Tutto il poMC l luglio avom 2005 ptl9lna 20 polo dirà/dice: 'Amen.'», come risp()Sta allemaledizioni conrro dù non osserva la Tanrh/Legge. Con questo sigmlicato di rati/ic4 e di CQnsenso J Amen immed~sima, fonde e unifica. Nella bibbia greca (la LXX) si trova 12x; le altre 22:x 'Amen è tradotto conl 'espressione gènoito, che signifi· ca «vo2lia il cielo che cosl avvenga!». Nel N't 'Amen ricorre 128"x~ 50x nei vangeli sinottici (Mt, Mc e Le} sempre nell'espressione «'Amen/ in verità io vi d t'co.. . »; 50x nel vangelo di Giova:n.ID, sempre nella doppia espressione: «'Amen· 'Ambrlinverità · in verità io vi diw... »; 28xcome foonula conclusìva di pre· ghiera o di benedizione negli altri scritti, specialmente san Paolo, lettere di Giovanni, Ebrei, Pietro, Giuda e Apocalisse.Non ricorre mai negli Atti. I l Ta/mudbahilonese, nel trattato Shabàt 119b, insegna che i maestri d'Israele con le lettere di 'Amen facevano un acrostico: da ognuna delle tre consonanti di 'Ambt Q' ebraico si legge da destra a sinistra: l~l( /' -M-N) facevano derivare una nuova parola, formando coslla frasenuova: 'Elholm Melek Ne'eman che significa «Dio (è) Re Fedele» (il segno«'»di'Elhoim in ebraico è la stessa consonanteiniz:iale di 'Amén). Ecco di seguito lo schema completo: 'Amen Ebr. Ital. Acrostico e traduzione t( '/A , "~ Melek Re N T.)at) Ne'eman Fedele Dire 'Amett, quindi, non significa recitare una formula rituale, ma pronunciare una completaprofessione di fede in <<Dio, mio Re Fedele», riconoscendo cioè la regalitàdi Dioc sottomettendocialla sua maestà di Creatore ePadre. 1 Amén è ne.l contempo alt() di/edè e atto di obbediema fi1iale. Gli stessimaestri rabbinLinsegnano che dire 'Amen una sola volta può essere sufficiente, sia al giudeo peccatore che al giustonon giudeo, per sfuggire alla dannazione eterna, perché cbi dice 'Amen ha adempiuto la Legge.

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