Missioni Consolata - Giugno 2005

<<SOLO PERRIER E SAN PELLEGRINO, SIGNORE>> (DIARIO MINIMO DAL BRASILE) di Maumio Chierici ACampos do J ordao. Cortinad'Ampe:zzo tropicale fra le montagne che dividono San Paolo d;t Rio de Janeiro c Mln<is Gerais, la signora che mi ospita è arrivata in elicottero: Sandra Papaiz, proprietaria della grande fabbrica ereditata dal padre, sbarcato dal Friuli negli anni Cinquanta, ascolta i commentisul nuovo papa degli amici che si preparano alla c:e:na nella casa dalle verande di legno coperte da fiori. «Finalmente tornerà la messa in btino... lt. E una signora insolita: proprietaria della fabbrica attorno alla quale è cresciuta la cittadina di Diadema, centomila abitanti nei gironi diSanPaolo.Ha sconvolto i compagni di ~olf diventando assessore di un municipio governato da un braçcio destro di Ltùa, Pt, Partito dei kzvorotori. Per vent'anni. Sandra ha vistoLtùa, aUora sindacalista, insultare il padre. sbracciarsi in-cortile con l'altoparlante. Ed oggi, da donnaprarica, si è resa conto che il continente Brasile dalle gar11be molli aveva bisogno di un uomo cos1. Come ogniAmericaLatina, il Brusite rappres(Ì(ltadue società parallele. Nelle cittàmostro (San Pt'lolo,21 milioni di ahitanti) si sfiorano, ma non simescolano mai. l probferoi testano lontani: per gli uni, produrre, esportare; per gli altri, man_giare una volta al giorno. n continente cbe ha i piedi nell'acqua della foresta umida, con bacini giganteschi alle spalle di ogni metropoli, soffre la sete, Il cacllO dd nord est diventa legna secca. Mialiaia di contadini senza lavoro assediano le città. I fiumi de!T'Amazzonia, avvelenati dagli sbarramenti ddle dighe, fanno marcire le foreste sepoltesott'acqua e attorno ai grattacieli nesstmo beve dal rubinetto. Soloacqueminerali. Navi dstema ogni giorno. Impossibile gustarneil sapore n ci ristoranti doveglistranierivanno a pranzo. Il cwetiere t:lfiuta larichiesta di acqua brasUìana. «Solo Perrifr e San Pellegrino, signore, La nostra clientela beve cosl». Un mattino i giornali annunciano la buona notizia. L'Occhio di un satellite scopre che le/ovekzs di Rio e San Paolo hanno smesso di allungarsi. La buona notizia è che nci terreni attorno possono crescere i palazzi dci nuovi quartierigiardino.La cattiv:t notizia è che le /tWekzs si spostanoverticalmente verso di scariche sterminare dove dal mattino alla sera donne e ragazzi frugano per recttrerare qualcosa da vendere o qualcosa da mangiare, scatti che l appetito del popolo delle acque stranierenon ritiene ormai commestibili Quattro milioni di vagabondi sopravvivononella aapitaleindustriale del paese, migliaia di ragazzi con l'Al d~ vagano suimarciapiedi impestati da cinquemilioni di automobili. Per fomma, c'è la maggio~: concentrazione di eJi. cotteri privati del mondo. Nessuna persona sensata va al lavoro in automobile, ripetono i Vltcanzieri di Campos do Jordao. Autostrade cittadine a sei corsie paralizzate dal mattino alla sera. Appuntamenti che gonfiano ritardi in1barazzantì. ma nessuno si imbarazza: «Siamo aSan Paolo... », è il sorriso dd signore arri,•ato un'ora dopo. Nd c;ucinone di donJulioùwcdlotti, prete di stradd, la cena è un po' di verdura. La sua rete di Care della Vito r~ccoglie adolescenti alla deriva col sangue avvelenato daU'Aids. Sono tornati st~chi da un pomeriggio di preghiera che i preti ru:nici di donJullo hanno organi~ato attorno alla catteùrale per ricorda.r;e cinque barboni uccisi e bruciati da-squadre della mone. Per lamagi:stratwa sono poli~otti in libera usci· ta. Non muoiono solo barboni: quattro rllgazzi al giorno resta-- no senza vita odle discariche. Sempre colpi d'arma d. fuocc>. Le ragazze e i ragazzi di don]uliostaserahanno gli occhi chesì chiudono sulla minestra. Magliette colorate, pettinati con cura, dita sporche di buo. Con il prete guardiamo Porta 11 Por/a, parla il Socci che distribuiva miracoli nelle dirette di ExC4/ibur. sta ricordando di aver presentato un anno fa il libro del cardinale Ratzi.n~er: «Dallo spirituaHsmo profondo e costruttivo. In America Latina è facile fare dellasocio1ogia dimenticandola dottrina della chiesa». Anche-donJulio allarga l'orecchio. Sospira e alza gli occhi verso la tavola orm;~i vuota. «Di questi ragazzi, due o tre moriranno i prossimi mesi. Facile, dice il signore della Tv di Roma». T1 mondo della disperiW.one e della ricchezza esibita a volte si .!toccano. D condominio dove abita il signor Daniel Dantas la cui professione consiste oel mettere d'accordo affari epolitica, sembra un gigantesco mobile dai cassetti apern in modo diverso: terrazze più larghe, terrazze ptù eone. Vogliono dire piscine piccole e piscine grandi. Ne è orgoglioso. Chiacchieriamo mentre una figlia bambina nuora nella vasca e il cameriere serve il caffè. Sposto i rami delle pi;mte verdissime che separano la terrazza dalla realtà emi affaccio su una/4v~las della quale non vedò la fine: su c giù per le colline di Morumbi. «Paraisopolis», spiega Dantas con allegria. «Città del paradiso. Centomila abitanti, forse di più. Qualcuno vuole costringerli ad andare VÌ'.,t. Val tra sera sono bruciate due strade. Povera gente, mi spiare, ma un posto cosi bello sepolto da lamiere e cartoni, è una vergogna che dovremo risofvert'lt. Ascolta le nostre chiacduere Ulrmita, figlia grande. «Lavora anche il sabato», sorriso del padre orgoglioso. Spiega che il posto è nuovo: sta per essere.apertolo shoppingcentre più «in» della città, Villa Oaslu. Proprio 4<\illa» perché la proprietaria è italiana: Eliana Tronchesi. .cE lo show room delle mera~ie>>. E.ntroin un cortile abbracciato dallelogge di uo palazzo 1'1.11ascimento fiorentino. Attraverso salotti do· ve, per distrazione, al posto deilibri 1a biblioteca accoglie gioielli diBrtlgari, tantiArm<mi, creme di bellezza umedcane, abiti appena sillati a Parig.l.. Al piano di sopra salotti per uomini. Naturalmente, tutto falso: dai tappeti all'architettura che ricorda le colonne di Pompei, California. Prezzi: da capogiro. Col preuo di un orologio donJulio potrebbe mantenere per mesi i suoi venti ragazzi. C'èsempre una graziosa padrona di casa che offre il caf{è, o una tartina, due dita di champagn~. sulle poltrone dd.le stanze infilate a binocolo, una dopo l'altra. Non vorrei si pensasse ad una villamodello Fiesole. Se l'ardutetrura ha brutalizzato neUa banalità l'armonia fiorentin,t,la dimensione spaventa. Vil.hl D.~slu è lunga come Versaille~. Sul tetto dd mag:uzino, in fondo a un cortile secondario, due piattaforme aspettano gli elicotteri delle signore che hanno fretta. Ecco la città del fuh•ro: falso rinascimento asse<llato da una dispetazione disperata. Vi re e lingue divetse, babele nelle stesse strade. Fra quarant'anni, avvene un rapporto Onu, metÌI della popolazione del mondo sarà urbanizuta. San Paolo1 o Ottà del Messico, mostri invivibili, si moltiplicheramno a macchia d'olio ovunque. Le differenze sociaJj esploderanno. Immondizie, llgenti armati attorno allezonerosa. Fuori, gli stracci, milioni di stracci. Nd 1933 Levi Strauss, professoru1l'unjversità eli SanPaolo, aveva previsto la follia di cento chilometri dt palazzi: avrebbero distrutto la foresta dell'altopiano trasformando il rio Pinheiro dove Levi Strauss, Braudel e il nostro Ungaretti andavano apescare, in una fogna che ammorba ricchi e poveri: vapori nauseabondi. «Li respireranno assieme, notabili ediseredati in qualcosa fìnal.mente uguali». • (2)

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