Missioni Consolata - Giugno 2005

maqut"ladora. Troppe contadine hanno subito abusi e maltrattamenti, hanno ricevuto salari bassi, sono state costrette a lavorare così tanto da contrarre malattie respiratorie e, cosa ancor più grave, molte altre sono state violentate dai loro padroni. Io personalmente ho delle amiche che hanno avuto figli a seguito di violenze perpetrate dai loro datori di lavoro, che, appena le hanno vi - ste incinta, le hanno licenziate senza riconoscere loro neanche l' anzianità di lavoro. Queste donn e oggj vengono maltrattate dalle loro stesse famiglie perché sono ritornate a casa con dei figli, senza padre, invece di ritornare con dci soldi. Questa situazione è alla radice della disintegrazione familiare: bambini di strada, uomini che per la disperazione economica emigrano verso gli Usa, famiglie sfasciate. Insomma, è venuta ad aumentare la povertà e la disgrazia nelle famiglie della campagna dell'Honduras dove quei bambini che sono stati abbandonati perché la madre doveva andare a lavorare nella maqut"ia, e che hanno appena 13/14 anni, iniziano a partire verso gli Usa, dove a loro volta vengono sfruttati nei luoghi di lavoro e spesso tornano a casa malati. P rop rio adesso mio figlio sta ritornando dopo essere immigrato negli Usa, dove si è ammalato. Come bo detto, la povertà fa sì che la gente si veda costretta ad emigrare». G ilda Rivera è coordinatrice del «Centro di diritti delle donne» (Cdm), che a Tegucigalpa è una delle ~rganizzazioni più impegnate nella difesa dei diritti delle donne lavoratrici nelle maquilas. «Le maquilas in questo paese - ci spiega - hanno significato una fonte di lavoro per molte donne che purtroppo non hanno altra alternativa, ma allo stesso tempo, hanno significato una violazione pennanente di molti d ir itti. Abbiamo trovato e documentato violazioni dci diritti qualj; mancato pagamento di straordinari, condizioni di lavoro disumane, aggressioni fisiche e psicologiche da parte delle persone che ricoprono ruoli di autorità all'interno delle maquilas; abbiamo documentato inoltre il fatto che molti datori di lavoro detraggono mensiLneme dal salario dei lavoratori una quota che corrisponde alla previdenza sociale, ma quando queste donne si ammalano e vanno in ospedale non ven - gono ricovera te, perché l'impresa non ha versato i contributi dovuti allo stato». LA POSIZIONE DELLA CHIESA: «NO, COSÌ NON VA» Incontriamo un rappresentante della Pastorale sociale della Caritas. In Honduras la Caritas ha assunto un ruolo preponderante tanto nel - l'ambito della difesa dei diritti umani dci lavoratori che in quello della difesa dell'ambiente. Abbiamo intervistato a questo proposito Pedr:o Landa, vice direttore della Pastorale sociale della Caritas. Con lui abbiamo parlato di come sarà colpita la popolazione dai macro-progetti come j} Piano Puebla Panamà (PPP), che fornisce l'infrastruttura necessaria per continuare e anzi rafforzare lo sfruttamento. n ppp prevede la costruzione di reti di autostrade, di un sistema di interconnessione energetica, oltre all'installazione di zone franche in tutto il CentroAmerica. Parallelamente, c'è il trattato di libero commercio tra Stati Uniti e America Centrale (Cafta), che coinvolge tutti i paesi dell' America Centrale e farà sì che la merce e gli investimenti di capitali stranieri possano circolare per quest'area, e circoleranno proprio sulle strade che costruirà il PPP. Inoltre, abbiamo parlato dell'ingiusto salario che ricevono i lavoratori delle maquilas in Honduras, in America Centrale e nelle maquilas rispetto ad altri paesi: se in Honduras il salario si aggira intorno ai 25 centesimi di euro al - l' ora, passiamo ai circa 50 centesimi di euro io Cina, ai 4,60 euro nelle maquilas del Messico e in fine ai Degrado ambientale e filo spinato su una strada honduregna. MC l giugno 2005 pagina 59

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