Missioni Consolata - Giugno 2005

cendo molte cose per riuscire a cambiare questA situazione di svantaggio, vulnerabilità e discriminazione>>. LE DONNE CONTADINE (CON L'l%DELLA TERRA) La «Confederazione honduregna di donne contadine» (Chmc) riuni - sce in sé le donne-lavoratrici dj tutta la campagna honduregna. Con loro parUamo delle conseguenze negative create dalla mondializzazione su economie fragili come quella dell'Honduras. Parliamo, ad esempio, della distribuzione «globale ed equa» deU'inquinamento e dei suoi effetti collaterali che colpiscono soprattutto la campagna di questi paesi, ossia il settore in cui è occupata la maggior parte della popolazione. Basti pensare al fenomeno del «Nmo», che dovrebbe - come in MC l giugno 2005 pogino 58 Alcuni dei nostri intervistati: M. C. Betoncoi Merly Eguigure; Pedro Landa della Coritos honduregna. passato - presentarsi una volta ogni 20 anni, ma che negli ultimi due decenni ha attraversato l'America Centrale ben più di 5 volte. L'inquinamento globale, prodotto sostanzialmente dai paesi del Nord del mondo, si ripercuote su quelli del Sud, in una lunga sequenza di eventi negativi: aumento della povertà rurale, spopolamenro della campagna, migrazione verso le città, depauperamento generale. A dire il vero, è proprio questa povertà delle grandi città che cercano le industrie dei paesi ricchi del Nord: questa povertà favorisce le imprese del Nord che, da qualche anno, hanno optato per delocalizzare le loro industrie per tagliare i costi, inmodo da restare sempre ricchj e competitivi. «Non sarà che - si cruedono al Chmc- ci provocano la malattia per poi venderei la medicina? La medi - cina arriva sotto forma dj prestito e investimenti diretti, comporta anche il pagamento degli interessi, a tal puntogravoso da arrivare a volte al 30% del Pii. Questiprestiti (erogati tramite gU istituti finanziari creati dai paesi del Nord del mondo, gli stessi che ne monopolizzano il controllo) si occupano paradossalmente di finanziare la povertà tramite l'applicazione delle cosiddette misure dj "aggiustamento strutturale", controproducenti per la maggioranza delle popolazioni di questi paesi. Tutto questo accade sotto l'occhio connivente delle elités nazionaU che, compiacenti, accettano e mettono in pratica queste regole. In questo grande affare il profitto si vede transitare in una sola djrezione: verso Nord>>. MIGRAZIONI INTERNE Un altro impatto negativo deUe maquilas investe la mano d'opera nella campagna. Infatti al prodursi della migrazione interna (spinta dalla povertà e dai disastri ambientaU) dai piccoli villaggi verso le città e le zone industriali, si perde la mano d'opera su cui contava il piccolo agricoltore e in questo modo si frattura il vincolo dell'economia comunitaria rurale. Si tratta di un legame essenziale a carattere familiare che è centrale nelle società latinoamericane e la cui assenza fa scatenare, in un primo tempo, uno spopolamento e impoverimento dell'area rurale; successjvamente, un sovraffollamento e ghettizzazione intorno alle grandi megalopoli. «Noi - ci spiega Maria Concezione Betanco, presidente della Chmc -,come contadine lottiamo fin dal 1975. La nostra è stata la prima organizzazione di donne che lottano per i propri diritti, tra cui ricordiamo i più importanti: i1 diritto all'accesso alla terra, all'accesso al credito e il diritto all'assistenza tecnica nell 'ambito deUa produzione agricola, che è quella che ci permette di non morire di fame». «Siamo nel 2005 e questi diritti continuano ad essere ne~ati, questa situazione hA creato un enorme e· sclusione che ha fatto sl che solo l' 1% delle donne contadine abbia accesso alla terra». Prosegue Maria Concezione Beranco: «Un altro diritto importante è il diritto aiJ'educazione. Noi abbiamo fatto uno studio, il cui risultato rivela che praticamente viene negato a noi donne contadine il djritto all'istruzione in quanto la maggioranza di noi ha al massimo 3 anni dj scolarità. n non sapere leggere né scrivere è un problema grande per noi, perché, se non abbiamo terra né credito, non ci resta che andare a lavorare nella maquila, dove le condizioni di lavoro in fabbrica fanno invecchiare tanto che a trent'anni non possono più lavorare, ma neppure tornare ad essere contadine. Io credo che almeno come contadine potrebbero lavorare fino a dnquant'annj». VIOLENZA Per le donne contadine lavorare nella maquila comporta subire ulteriori ingiustizie: a questo proposito interviene Helena Garda, respon - sabile delle finanze della Chmc. «All'inizio noi donne della campagna siamo state contente quando abbiamo sentito dell'arrivo delle maquilas. Però, nella realtà la donna contadina è quella che ha sofferto di più con l'arrivo dell'industria

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